Perdoni, Signore, perchè sei buono (Mt 13, 24-30)

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Martina Franca 19.07.1987

DIO SULLA TERRA NON FA GIUSTIZIA

(Mt 13, 24-30)

Gesù con la parabola della zizzania (Mt 13, 24-30) ci dice tante cose sul problema del male, del peccato, dei malvagi e della malignità umana.

Io mi fermo solo su di una verità che Gesù ribadisce in questa parabola, e cioè che Dio sulla terra non fa giustizia. Io vorrei che vi convinceste di questa verità, perché noi borbottiamo e mormoriamo ogni giorno contro Dio, perché non fa giustizia. Ebbene il Cristo ci ha già rivelato che sulla terra Dio non fa giustizia, ma la farà, quando noi morremo, col giudizio particolare; però la vera giustizia, quella che renderà veramente a ciascuno il suo a tutti i miliardi e miliardi di uomini che sono vissuti sulla terra, sarà fatta alla fine del mondo.

Io mi fermo su questa frase della parabola: “Lasciate che l’una, la zizzania, e l’altro, il grano, crescano insieme fino alla mietitura” (Mt 13, 30), che ci rivela il grande mistero del male.

I servi, cioè gli altri uomini chiedono al Signore: Perché c’è tanta ingiustizia sulla terra? Facci giustizia!

E il Signore risponde: Io sulla terra non farò giustizia; quindi buoni e cattivi dovete crescere insieme.

Se capirete questa verità, vi convincerete che è bello vivere la vita così come l’ha rivelata il Cristo. Abbiamo tutte le spiegazioni, per cui non c’è bisogno di gridare contro nessuno.

Perché il Signore ha detto che sulla terra non farà giustizia? Perché vuole che gli uomini buoni vivano e crescano insieme agli uomini cattivi? Per tre ragioni:

  1. Perché la sorte dei figli del regno non sia uguale a quella dei figli del maligno

Noi oggi abbiamo saputo che c’è stata un’alluvione ed un albergo è stato travolto, provocando la morte di tutti gli uomini che vi erano dentro. Che cosa significa questo? Che buoni e cattivi hanno avuto la stessa sorte!

Quando arriva un terremoto, muoiono buoni e cattivi. Quando c’è una guerra, muoiono buoni e cattivi.

Perché Dio non fa giustizia sulla terra? Perché, se lui dovesse intervenire, farebbe come i tedeschi, che quando era ammazzato un tedesco, uccidevano dieci persone del paese, sia che fossero colpevoli o meno, e in tal modo dicevano di fare giustizia. Ma questa non è giustizia, è ingiustizia!

  1. Perché il Signore concede ai peccatori la possibilità di pentirsi

Dice il Signore: Lasciate che i buoni e i cattivi crescano insieme, fino alla mietitura, cioè fino al giudizio universale. Il Signore concede, com’è scritto nel libro della Sapienza, a tutti gli uomini la possibilità di pentirsi.

“Tu concedi dopo i peccati la possibilità di pentirsi” (Sap 12, 19).

Come è entrato il peccato nel mondo? È entrato per mezzo del maligno, del demonio, del nemico di Dio. L’uomo si è fatto imbrogliare e ha peccato, però sappiamo pure che l’uomo, essendo libero, può sempre chiedere perdono. Se gli diamo del tempo, ha la possibilità di chiedere perdono a Dio, di riprendersi e di salvarsi.

Dio, quando guarda gli uomini, non li guarda come buoni e cattivi, ha detto Gesù, ma li guarda solo come figli. Le mamme quando guardano i loro figli non li guardano come uomini buoni o cattivi, li guardano come figli; anzi, più un figlio è cattivo, o non fa la volontà dei genitori, più le mamme lo amano, perché vogliono che il figlio si ricreda e ritorni in famiglia come gli altri figli. Il ritorno di un figlio nella famiglia porta tanta gioia, sia al padre che alla madre che l’aspettano, sia agli altri fratelli.

Se Dio guarda gli uomini come figli e non li guarda come buoni e come cattivi, deve avere anche la santa pazienza di aspettare che l’uomo cattivo si ricreda, chieda perdono a Dio e riprenda il suo posto di figlio buono.

Disse Gesù: Il Signore fa piovere sui buoni e sui cattivi. La pioggia arriva sia sui campi dei buoni che sui campi dei cattivi. Il Padre fa splendere il sole sui buoni e sui cattivi (cfr. Mt 5, 45).

Sulla terra Dio non fa giustizia, ma manifesta il suo amore e la sua misericordia, infatti dà la possibilità a tutti di pentirsi. La storia della Chiesa ci ha insegnato che milioni di santi sono diventati tali dopo aver avuto un’esperienza di peccato. Il Signore ha avuto misericordia con loro; ha aspettato che si convertissero e abbiamo avuto dei santi.

“Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi ti invoca” (Sal 85, 5).

La misericordia è un attributo di Dio per mezzo del quale ama e fa il bene all’uomo nonostante il suo peccato. Anche se l’uomo pecca, insulta Dio, bestemmia Dio, lo sputa in faccia, mette in croce il suo Cristo, Dio continua ad amarlo, continua a beneficarlo. E se questo uomo un giorno capisce tutta la sua ingratitudine nei riguardi del Signore e dice: “Signore, ricordati di me quando sarai nel tuo regno” (Lc 23, 42), perdonami, ho peccato non lo farò più!, ho peccato contro il cielo e contro di te, non sono degno di essere chiamato tuo figlio, accettami come un servitore nella tua casa (Lc 15, 18), ebbene il Signore, appunto perché è buono e pieno di misericordia, perdona, dimentica il peccato, abbraccia il suo figlio, gli dà tutto quello che aveva prima, gli dà tutti i doni che prima non aveva, e tutto ritorna nella grazia, nello splendore e nell’amore.

Dio sulla terra non fa giustizia perché l’uomo è libero di peccare, ma è anche libero di ritornare a Dio. Se a questo uomo Dio dà il tempo di pentirsi dopo averlo visto peccare, avrà la gioia di mandarlo in paradiso anziché all’inferno.

Dio sente tanta gioia a vedere i suoi figli in paradiso, e, anche se deve aspettare, aspetta volentieri, perché ci vuole salvare e ci vuole felici.

  1. Perché giustizia sarà fatta alla fine

Dio ha detto: Lasciate che la zizzania e il grano crescano insieme, cioè che i buoni e i cattivi crescano insieme, fino alla mietitura, perché giustizia sarà fatta dopo che avrà espletato tutti i mezzi a sua disposizione per salvare i suoi figli.

Il Signore è Dio di pietà, è compassionevole, è lento all’ira, è pieno di amore, è Dio fedele (cfr. Sal 85, 15).

Dio ha detto: Se tu ritornerai a me e mi chiederai perdono, io ti darò il mio perdono.

È un Dio fedele: ha dato la parola e la mantiene.

È un Dio pieno di amore, e quando si ama non si vedono i peccati della persona amata; la si guarda come degna di amore; non si notano le ombre, non si prendono proprio in considerazione.

Dio è lento all’ira, è paziente. Dice san Giacomo che la sua pazienza è come quella del contadino che a novembre va a seminare il grano e che poi aspetta giugno per poterlo raccogliere (cfr. Gc 5, 7). Dio aspetta la fanciullezza, la giovinezza, l’età adulta, la vecchiaia per la nostra conversione.

Quando avrà espletato tutti i mezzi possibili ed immaginabili, alla fine, nell’ultimo istante della nostra vita, si farà vedere Gesù in persona e dirà: Vedi dov’è il tuo Dio? Sono io, sono un Crocifisso, sono morto per te, per salvarti! Ti vuoi salvare?

– Signore, ma io sono stato tuo nemico.

– Ti vuoi salvare?

– Sì!

– Ho pagato io per te presso il Padre, vieni con me in paradiso. Non mi importa della tua vita vissuta nel peccato, la lavo io, vieni con me, non posso essere felice in paradiso se manchi tu!

Se in quell’ultimo istante noi gli diremo: Signore, perdonami! Dio ci porterà in paradiso, perché ha aspettato fino all’ultimo istante, non per punirci, ma per premiarci.

È compassionevole, perché sa di che cosa siamo formati: siamo impastati di peccato, di miseria, siamo impastati di male e di bene. Quante miserie, quante debolezze ci sono in noi a causa delle nostre concupiscenze: l’avarizia, la superbia, la lussuria, che ci spingono a compiere il male. Poi c’è il mondo, nel quale noi viviamo che ci spinge continuamente a compiere il male.

CONCLUSIONE

Dio non fa giustizia sulla terra. Se questa verità l’avessi detta a chi non crede, si sarebbe messo a gridare, invece il Cristo l’ha rivelata a noi e ci ha detto: Io sulla terra non farò giustizia, la farò in cielo.

Dinanzi a questa verità i miei sentimenti sono stati di ringraziamento. Ho ringraziato il Signore perché non mi ha fatto giustizia sulla terra perché la mia vita non è sgorgata sempre limpida dal primo giorno della mia esistenza in poi. Lo stesso vale per voi.

Se Dio fosse intervenuto nei miei riguardi quando non sono andato a Messa la domenica, quando ho bestemmiato, quando ho commesso un peccato impuro, quando non ho pregato, quando ho rubato, quando ho parlato male del mio prossimo calunniandolo, io dove starei? Starei nell’inferno! E voi dove stareste? Stareste all’inferno!

A chi mi dice:- Padre, ma io non ho commesso mai un peccato mortale! Rispondo:- Sei proprio sicura che fino alla fine dei tuoi giorni non avrai la possibilità di commettere un peccato mortale? E se il Signore intervenisse proprio mentre commetti questo peccato mortale o dopo che lo hai commesso, senza chiedergli perdono, dove andresti?

Ecco perché ho detto: Signore, ti ringrazio perché mi salverai. Meno male che non fai giustizia sulla terra, perché il primo a pagare sarei stato io!

L’ho ringraziato anche perché non fa giustizia sulla terra nei riguardi dei miei parenti.

Quante volte io ho dovuto vedere con dolore i miei genitori, i miei zii, i miei nonni, i miei fratelli, le mie sorelle, i miei nipoti, i miei amici, quelli con i quali ho condiviso la mia fanciullezza, la mia giovinezza, la mia età adulta, coloro che mi hanno fatto del bene, col peccato! Anche loro dovevano andare all’inferno, invece il Signore non è intervenuto e non li ha mandati all’inferno ed ora ho speranza di rivederli e di riabbracciarli nel paradiso per gioire e godere con loro.

Questa è una verità che mi consola, infatti dico: Meno male che Dio non fa giustizia sulla terra! Signore, ti ringrazio perché attendi, perché hai pazienza, perché sei compassionevole, perché sei un Dio di pietà. Ti ringrazio con tutto il cuore, perché ho capito che sei veramente un Dio misterioso e un Dio che salva.

Dio è un mistero che non capiremo mai, ma capiremo sempre che ci ha salvati, che ci salva e ci salverà, però non per questo dobbiamo venire a compromesso con il peccato. Noi faremo tutti i propositi affinché il peccato non entri nell’anima nostra, ma se entra scapperemo subito dal sacerdote, ci confesseremo e ritorneremo nella grazia di Dio.

         Grazie, Signore, perché ci attendi; grazie, Signore, perché ci salvi; grazie, Signore, perché ci perdoni!