In ginocchio davanti al Signore che ci ha salvati – Gv 11, 46-53

Gv 11,45-56 – La scelta della persona di Gesù 16-4-11

Gv 11,45-56 -La Passione di Gesù è un mistero

Gv 11, 45-56 – I miracoli aiutano a credere

 

 

Il Cristo muore in croce

vittima di espiazione per i nostri peccati

 

 

  • Gesù Cristo è vittima di espiazione per i nostri peccati

Il sommo sacerdote Caifa, in una riunione del Sinedrio, aveva detto: “Voi non capite e non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera…” (Gv 11, 50). Difatti “come per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera di giustizia di uno solo si doveva riversare su tutti gli uomini la giustificazione che dà la vita” (Rm 5, 18).    L’uomo ha peccato, e l’uomo avrebbe dovuto espiare la propria colpa; ma anche se lo avesse fatto, la sua espiazione non avrebbe operato la salvezza, perché non avrebbe avuto un valore infinito, come invece infinita era stata la sua colpa. Era necessario quindi che questa riparazione fosse fatta da un essere che fosse uomo come noi e Dio come il Padre. Questo è Gesù, il Figlio di Dio, fatto uomo, il quale dice al Padre:  “Tu non hai voluto nè sacrificio nè offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito nè olocausti, nè sacrifici per il peccato. Allora ho detto: Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà” (Eb 10, 5-7). “Per questo colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore” (2 Cor 5, 25) “diventando lui stesso maledizione per noi” (Gai 3, 13) “perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio” (2 Cor 5, 21). “Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità” (Is 53, 5). “Per  l’iniquità del suo popolo fu percosso a morte” (Is 5, 8). “Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo, fu eliminato dalla terra dei viventi” (Is 5, 8). “Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui” (Is 53, 5). “Per le sue piaghe siamo stati guariti” (Is 53, 5), “perché senza spargimento di sangue non esiste perdono” (Eb 9, 22).

  • Il cristiano vive con la speranza di salvarsi perchè il Cristo ha espiato per lui          

Mi     salverò? Questo è il grande interrogativo di ogni uomo. Se il cristiano dovesse dare una risposta guardando la sua miseria e il suo peccato, darebbe una risposta negativa. Direbbe con S. Pietro: “Signore, chi si potrà salvare?” (Mt 19, 25) Se invece il cristiano fonda la sua speranza sulla parola infallibile di Dio, la sua risposta è quella del Cristo: “Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile”  (Mt 19, 26). Partendo da queste parole, S. Paolo argomenterà: “Chi può condannarci? Dio? No. Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli che non ha risparmiato il proprio figlio,ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui? Chi accuserà gli eletti di Dio? Nessuno. Dio giustifica” (Rm 8, 31-33). “Chi ci condannerà? Cristo Gesù? No! “Cristo è morto, anzi, è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi” (Rm 8, 34). E allora chi potrà condannarci alla morte eterna? Nessuno, perché “noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati” (Rm 8, 37).

Due sono le verità di fede sulle quali è fondata la nostra speranza.

La prima è che il Cristo ci ha salvati “non a prezzo di cose corruttibili, come l’argento e l’oro, ma con il suo sangue prezioso”(1 Pt 1, 18-19).

La seconda è che il Cristo ora è alla destra del Padre per intercedere per la salvezza di ciascuno di noi. Dice S. Giovanni: “Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto. Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo” (l Gv 2, 1-2).

Dunque, mi salverò? Mi salverò, se crederò perché ha detto il Cristo: “Chi crederà si salverà” (Mc 16, 16). Tutto dipende da me. Il Cristo ha fatto tutto; al cristiano resta solo di collaborare con la sua sofferenza al piano di salvezza di Dio, per poter dire con fiducia, al termine della sua vita: “Signore, in te ho sperato, che io non’ resti confuso in eterno”

 

Il cristiano accetta tutto, perché sa che nessun peccato va perdonato senza penitenza e che il Signore ha bisogno del suo aiuto, perché ha bisogno di anime che, tramite la loro sofferenza, riparino il peccato di molti. E Iddio stesso che gli chiede di soffrire affinchè i peccatori tornino sulla retta via e affinchè i cuori degli uomini si cambino. Per questo è stata prescelto.