Perdona e accoglierai Cristo nel cuore – Mt 18, 21-35

Mt 18, 23-30 – Se non perdonerete di cuore al vostro fratello

Mt 18, 21-35 – Perdonare di cuore il fratello – 2013

da un’omelia di P.Francesco Chimienti O.M.

IL PERDONO DI DIO

è LEGATO AL PERDONO AI FRATELLI

(Mt 18, 21-35)

 

Risultati immagini per perdonate e vi sarà perdonato

 

Se non perdonerete di cuore al vostro fratello, dice Gesù, il Padre non vi perdonerà.

La Chiesa ci presenta oggi un altro modo di fare penitenza e quindi di fare quaresima. Il primo modo di fare penitenza è riconoscersi peccatori e confessare i propri peccati.

“Signore, ho peccato, perdonami!”. Questo significa fare penitenza, e si conclude con il sacramento della confessione, cioè vai dal sacerdote che nel nome di Cristo ti assolve dal peccato.

Un altro modo di fare penitenza è perdonare i fratelli.

  1. Ogni giorno offendiamo e siamo offesi

Il primo dato di fatto che io oggi vi voglio dire è questo: veramente i nostri fratelli ci offendono, così come noi ogni giorno offendiamo Dio, né io vi posso insegnare come si fa a vivere senza essere offesi. Nella vita ci sono uomini buoni e uomini cattivi, uomini un po’ buoni e un po’ cattivi, cioè che a volte offendono e lo fanno apposta e a volte offendono e non lo fanno apposta, anzi nemmeno se ne accorgono, per cui è impossibile che io vi possa insegnare come si fa a vivere senza essere offesi dal marito, dalla moglie, dalla sorella, dal figlio, dal vicino di casa.

Tanto per dire un’assurdità: non ci accontenta Dio, e Dio è infinito nella sua bontà, nella sua giustizia, nella sua potenza, mitezza, nella sua dolcezza. L’essere perfettissimo, capace di poter accontentare tutti gli uomini non è capace di accontentarci tante volte, e ci sono uomini che per questo si ribellano a Dio, pensate se gli altri possono accontentarci. Anche per noi accontentare gli altri è difficile, quasi impossibile, per cui non vi ponete il problema di non offendervi, ma dovete piuttosto tener presente che se offendete qualcuno dei vostri fratelli dovete chiedergli scusa. Oppure, se sono i fratelli ad offendere noi, dobbiamo perdonarli.

  1. Gesù ci ha insegnato a perdonare

Ricordate sempre la norma che ci ha insegnato Gesù, e ce l’ha insegnato sul legno della croce quando i suoi nemici veramente lo bestemmiavano, lo insultavano, lo schernivano ed erano felici di vederlo sopra la croce a soffrire: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”.

Questa è la norma: dite sempre, di coloro che vi offendono:- Signore, perdonali!

Ora Gesù dice a noi, ed è un argomento importantissimo: Tu offendi Dio ogni giorno? Se siamo sinceri dobbiamo dire di sì. Allora anche se tuo fratello offende te, perdonalo perché io ti perdono. Potrai venire da me un miliardo di volte e io un miliardo di volte ti perdonerò. Tutte le volte che tu peccherai e mi chiederai perdono, io ti perdonerò, ma ad una condizione: che tu perdoni il tuo fratello. Solo così io, come ricompensa ti darò il mio perdono.

  1. La Chiesa ha messo il Padre nostro nella S. Messa

La Chiesa, sposa di Cristo, alla scuola del suo Sposo, nella S. Messa ha voluto mettere, prima della Comunione col Cristo, sulla bocca di tutti i suoi figli queste parole, che sono di Gesù: “Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”.

Se vuoi essere perdonato, perdona. Poiché io ho peccato e voglio unirmi al Cristo, devo perdonare i miei fratelli. E allora l’atto di umiltà e l’atto di carità che la Chiesa chiede a tutti è questo: Signore, rimetti a me i miei peccati, come io perdono a tutti i fratelli che mi hanno offeso!

Se non lo faremo saremo presi e gettati nell’inferno; infatti Gesù dice: “Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto” (Mt 18, 34). E nessuno di noi è capace mai, per tutta l’eternità, a soffrire nell’inferno e pagare il suo debito. E sappiate che una bestemmia, un peccato impuro, una non osservanza dell’obbligo festivo della Messa ci condannerebbe all’inferno eterno, perché mai riusciremmo a scontare la pena.

 

           CONCLUSIONE

Dio è padre, ma è anche giudice. Prima parla come Padre e ci dice: Perdonate non sette volte, ma settanta volte sette, cioè tutte le volte che i fratelli chiedono perdono. Ma se non si perdona allora interviene come giudice: Non vuoi perdonare, e neanche io ti perdono!

Voi siete figli di san Francesco di Paola, e fare quaresima ogni giorno significa perdonare ogni giorno i vostri fratelli, perché Gesù ogni giorno possa perdonare i vostri peccati.