Che io attinga alle fonti della salvezza – Gv 4, 5-42

Gv 4, 5-42 – La samaritana

Gv 4, 5-42- La samaritana – 22 marzo 1987

Gv 4, 5-42 – Dammi da bere – III Anno A 27-3-11.

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

 

LA MISSIONE DI GESU’:

AVVICINARE LE ANIME PER CONVERTIRLE

(Gv 4, 5-42)

 

  1. Gesù prende l’iniziativa

L’episodio della Samaritana mi appassionava da quando ero bambino. Ricordo che avevo il Vangelo, me lo aveva dato il Padre maestro, e quando volevo leggere una cosa bella leggevo la Samaritana.

Dovete sapere che la Palestina era divisa in tre regioni: la Giudea, la Samaria e la Galilea. La Samaria i Giudei non l’accettavano come regione della Palestina, perché gli abitanti, quando i Persiani occuparono il regno di Israele e fecero la deportazione, rinnegarono la loro religione, sposandosi con i soldati che erano venuti dalla Persia. Il loro sangue era quindi bastardo, perché il padre era pagano e la madre era ebrea. I Giudei e i Galilei li odiavano perché avevano tradito la loro religione. Questa è la ragione perché quando Gesù raccontò la parabola di quell’uomo incappato nei briganti, disse che chi ebbe compassione del giudeo non fu un giudeo, ma fu uno straniero, uno che era odiato da loro, un Samaritano.

Gesù quel giorno era partito da Nazaret, dalla Galilea, e dovendo andare in Giudea doveva necessariamente attraversare la Samaria. A Sichem c’era un pozzo molto profondo che si riempiva di acqua. Essendo un pozzo superiore dieci volte ai nostri pozzi, c’è un mare di acqua lì sotto. Stanco del viaggio, Gesù sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno, quando arrivò una donna di Samaria.

Chi era per Gesù quella donna? Era un’anima da salvare. Gesù non guarda se uno è piccolo o grande, se è uomo o donna, se è giovane o vecchio, guarda l’anima. Era un’anima da salvare, per cui le rivolge la parola. L’iniziativa la prende Gesù.

Dovete sapere che i Giudei non parlavano con i Samaritani, non si guardavano neppure in faccia. Quando si incontravano giravano la testa dall’altra parte. Gesù non soltanto non guarda dall’altra parte, non soltanto non aspetta che sia lei a dire:- Togliti (Gesù infatti era seduto sul pozzo), ma è lui che rompe il ghiaccio e le dice:- Dammi da bere.

Poiché erano nemici e non si parlavano nemmeno, la Samaritana gli disse: “Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?” (Gv 4, 5).

Dovete sapere che gli uomini non parlavano con le donne. E tuttora, in Oriente, le donne vanno col velo sul viso, nemmeno il volto si può guardare in una donna. Immaginate, questo uomo giudeo così sfacciato che rivolge la parola ad una donna, e poi ad una samaritana!

In altri termini, Gesù ha distrutto il concetto di nemico. Il bene si fa a tutti, ad amici e nemici, e si parla con tutti, con uomini e con donne, con signorine e con vecchie.

“Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi a me da bere?”. Rimane meravigliata, rimane stordita, annientata, vinta. L’amore vince sempre.

“I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani” (Gv 4, 9). Li consideravano stranieri.

Quando un Giudeo si sposa con un’altra donna, non lo considerano più un giudeo, anche adesso. Il regno d’Israele è formato da autentici giudei, autentici israeliti, cioè devono essere giudei di padre e di madre. Se si sposano con un’italiana, non li considerano più giudei. Si possono sposare in Italia, ma non con un’italiana. I Giudei si sposano tra di loro. Adesso in Palestina ci sono i Giudei dell’America, ma non dovete credere che si sono sposati con gli Americani. Sono Giudei nati in America, nati in Italia, ma sia il padre che la madre sono Giudei.

“Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva»” (Gv 4, 10).

 

  1. La risposta dell’uomo è la conversione

La donna non aveva capito niente con la richiesta:- Dammi da bere! È chiaro che Gesù parlava di un’altra acqua. Non aveva bisogno dell’acqua, ma di un’altra acqua.

“«Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?». Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna»”. L’acqua di cui parla Gesù è la vita eterna, e chi riceve la grazia di Dio acquista il paradiso.

«Signore, gli disse la donna, dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua».

Gesù parlava della acqua-grazia, lei dell’acqua naturale, però aveva capito che con quell’acqua non avrebbe avuto più sete e non sarebbe più andata ad attingere l’acqua. Andare a prendere l’acqua è una grossa seccatura. Io lo so perché da piccolo andavo alla fontana a prendere l’acqua, e tutte le mie disubbidienze erano perché non ci volevo andare.

“Le disse: «Va’ a chiamare tuo marito e poi ritorna qui». Rispose la donna: «Non ho marito». Le disse Gesù: «Hai detto bene “non ho marito”; infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero»”. Gesù le rivela la coscienza, perché la voleva convertire.

L’acqua è la grazia. L’iniziativa per convertire un’anima è sempre di Dio; l’uomo deve solo rispondere.

La donna, presa da una certa curiosità, risponde a Dio, e Dio subito le si rivela. Ecco perché Gesù disse: Credete al vangelo e convertitevi. Prima bisogna credere, poi c’è la conversione.

Poiché ha detto che vuole la grazia, il Signore le chiede la conversione; le dice:- Va’ a chiamare tuo marito. E la donna:- Non ce l’ho. Non è che non ce l’hai, vivi fuori dalla legge di Dio, vivi in modo disordinato, ti devi convertire.

“Gli replicò la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta. I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte (sarebbe il monte Garizim, invece il monte di Gerusalemme è il monte Sion) e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui si deve adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quello che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei (infatti Gesù è il salvatore che viene dai Giudei). Ma è giunto il momento in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità»”.

 

  1. Gesù si rivela come Messia

Gesù rivela un lembo di cielo. Dio è lo spirito che pervade l’universo, e non c’è bisogno di andare a trovarlo in nessun luogo, perché Dio non ha un luogo. Dio sta in ogni luogo.

Gesù sta facendo una catechesi; le sta spiegando dove si trova Dio, come si trova Dio, chi è Dio, come si adora Dio.

Già è avvenuto in questa donna il cambiamento dell’anima, che noi chiamiamo conversione. Questa donna è una peccatrice, ma è sincera, ecco perché si salva. Chi è sincero torna sempre indietro.

“Rispose la donna: «So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa». Le disse Gesù: «Sono io, che ti parlo»”.

Gesù si rivela a una donna samaritana, a una peccatrice!

Questo volevo dirvi, figli miei carissimi: Non capiremo mai quanto Dio ama i peccatori! Questa rivelazione non l’ha fatta a nessuno. È la prima volta che la fa. Stiamo al capitolo quarto di san Giovanni, proprio all’inizio della sua missione. Pietro non ha ancora detto:- Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio! Non si è ancora rivelato. A questa donna glielo dice espressamente Gesù: Sono io il Messia. Sono io il Cristo. Io sono il Figlio di Dio.

Con la rivelazione della verità di fede c’è la conversione. Questa credette, e dopo aver creduto corse nella città di Samaria e andò a predicare: è venuto il Messia. Venite, ascoltatelo, è una cosa stupenda! E tutti andarono da lui. La conversione avviene dopo la rivelazione della fede.

conclusione

Quando Cristo avvicina un’anima, l’avvicina per convertirla. Se non si converte, Cristo ha fallito la sua missione.

Gesù converte rivelando le verità di fede. Chi è sincero accetta; chi non è sincero non accetta.

Siate sinceri con Dio. Sappiate però che se vi avvicinate a Dio, dovete credergli e dovete cambiare vita, perché se gli credete e non cambiate vita, non siete sinceri. Dio illumina la nostra mente per farci capire, ma vuole che dobbiamo cambiare vita e fare come lui ci dice. Se non c’è questo, non c’è il cristiano di fede, c’è il cristiano a metà, c’è la bicicletta con una ruota sola, c’è l’automobile con due ruote. Avete mai visto una bicicletta camminare con una ruota sola? O una automobile camminare con due ruote? E un cristiano a metà l’avete mai visto? Una metà cammina e una metà sta ferma. Non si è cristiani!

Questo vuole Gesù da ciascuno di noi: che cambiamo vita.