Seguimi! – Mc 2, 13-17

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

I DOVERI DELLA CATECHISTA

(Mc 2, 13-17)

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  1. Ammaestrare

Le parole che mi hanno colpito questa mattina, con la lettura del vangelo di san Marco, sono queste: “Tutta la folla veniva da Gesù ed egli li ammaestrava”. In questi giorni mi stanno colpendo in modo particolare i verbi che sottolineano l’insegnamento di Gesù: insegnava, annunziava. Oggi invece: ammaestrava.

Ammaestrare significa insegnare come attuare nella vita le verità apprese. Non basta infatti insegnare: dovete essere buoni! Dovete servire i fratelli! è troppo poco. Bisogna pure concretizzare nella vita pratica la dottrina che Gesù insegnava, l’annunzio che lui portava.

Ognuno ha i suoi problemi, che devono essere risolti alla luce del vangelo. Io tengo un marito che bestemmia, voi dite, che si ubriaca, che non sta mai in casa, che sciupa tutti i soldi che guadagna e ai figli non pensa! Io tengo una moglie che parla sempre, che mi lascia, che non mi serve!

  1. Aiutare a tradurre in vita le verità apprese

Il maestro è maestro, non solo quando insegna e dice delle verità, delle grandi verità che trovano un riflesso nel nostro cuore; ma è soprattutto maestro quando traduce questa teoria nella pratica. Ci sono dei maestri, come Gesù, che sono veramente meravigliosi nell’insegnare delle dottrine che sublimano e fanno santi; ma ci sono dei maestri che insegnano a diventare delinquenti, e che non si accontentano soltanto di annunziare determinati principi, ma esercitano i loro discepoli in quell’arte.

Per addestrare i militari non basta dire che c’è il fucile che spara, il cannone che spara, il carrarmato, bisogna pure addestrare: dare il fucile, spiegare le sue parti, ma nel medesimo tempo fargli fare la pratica, insegnare a sparare, come si deve tenere il fucile.

I miei professori io non li ricordo per le cose che mi hanno detto, no, erano tutti bravi; ma se ricordo qualche professore, lo ricordo perché ad un certo punto interrompeva la lezione e insegnava come si vive la vita. A questo serve la scuola.

  1. A nulla vale ascoltare se non si traduce in vita cristiana

Voi siete catechiste. A che serve dire che Gesù è morto per te, per liberarti dal peccato, se poi il tuo ragazzo vive sempre nel peccato, non si cura affatto di eliminare il peccato per mezzo della confessione, non si impegna a vivere santamente e non cadere più nel peccato? A che serve?

Avete detto una bella verità, senza dubbio, che Gesù è venuto per salvare il peccatore – l’abbiamo letto anche noi: “Io non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori” – ma se colui che ascolta non lascia il peccato e non vive nella grazia a che serve dire questa verità? A che serve predicare, se coloro che mi ascoltano non hanno neanche il vangelo personale, se coloro che mi ascoltano ogni giorno non leggono una pagina del vangelo? A che serve che io parlo, se voi non cambiate la vita, se non avete questa sete ardente di conoscere il pensiero di Dio ogni giorno, se su ventiquattro ore non date nemmeno cinque minuti al Signore?

          conclusione

Questo è l’ammaestramento di Gesù, e su questo principio è basata tutta l’educazione cristiana, che la Chiesa ha dato e dà. Io vi devo insegnare che non si bestemmia, ma anche come si fa a non bestemmiare. Io non devo soltanto dirvi: “Non commettete atti impuri”, ma vi devo insegnare anche come si fa a fuggire quell’occasione per mezzo della quale commettete l’atto impuro. Non solo vi devo dire: “Non si ruba”, ma vi devo mettere nelle condizioni e vi devo insegnare come si fa a non rubare, perché, dobbiamo dire la verità, non è che tutti gli uomini sono cattivi, per carità, la stragrande maggioranza degli uomini sono buoni, soltanto che hanno contratto delle abitudini cattive e purtroppo, anche se sentono dei buoni discorsi, si commuovono ma alla fine continuano come facevano prima. Perché? Perché non li abbiamo ammaestrati, cioè non gli abbiamo insegnato come si fa, e non li abbiamo fatti esercitare fino a quando non sono riusciti a dominarsi, a dare la svolta, cioè a prendere il pezzo di ferro e cambiargli direzione. Anche nella vita è così.