Concedi franchezza, perchè il Tuo Nome sia glorificato! – Lc 7, 19-23

Lc 7,19-23 – Il valore delle interrogazioni e dei segni

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M

Martina Franca 17.12.1989

LA MISSIONARIA DELLA PAROLA

è UN PROFETA

ED è UN MESSAGGERO DI DIO

(Lc 7, 19-23)

Chi è la Missionaria della Parola di Dio? La risposta è duplice: è un profeta, è un messaggero.

Le parole che mi hanno colpito sono queste: “Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto:
”Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.

  1. la Missionaria della parola di Dio è un profeta

 La Missionaria è colei che parla al posto di Dio. è colei che dice ciò che Dio avrebbe detto a quella persona, di quell’età, con quell’ufficio, in quell’ambiente, in quella circostanza.

Nel brano del vangelo si tratta di una persona concreta. Di persone concrete ne incontrate tante nella vostra giornata! La grande tentazione che voi avrete, ce l’ho anch’io ogni giorno, sarà quella di non essere il profeta, cioè di non dire quella parola che Dio avrebbe detto loro in quella circostanza, ma di dire: che me ne importa? Non sono fatti miei! Mentre Dio invece sta stuzzicando il vostro cuore, perché vuole arrivare a quell’anima. Dio ha cercato tante volte di arrivare a quell’anima attraverso le ispirazioni, ma non è stato ascoltato, perché è difficile accettare le ispirazioni dello Spirito Santo, ci vuole una grande sensibilità che tante volte non c’è. Ecco perché ci vuole una persona che si metta al posto di Dio; ci vuole il profeta, ci vuole colui che parla al posto di Dio. In questo caso non si tratta dell’ispirazione alla persona che deve ascoltare, ma alla persona che deve parlare.

Poiché vi siete date a Dio e volete amarlo e servirlo nei fratelli, dovete avere una grande sensibilità spirituale, in modo che, quando il Signore vi ispira, dovete ascoltare ciò che egli dice e riferirlo a quella determinata persona. È una responsabilità che vi siete assunte, dicendo: io voglio essere Missionaria della Parola di Dio. Se lo fate servirete Dio; se non lo fate, non servirete Dio, il quale, tra l’altro, non può rivolgersi a nessun’altra persona, perché voi siete le specialiste. Voi vi siete impegnate a fare quest’arte; gli altri si sono impegnati a fare altre cose dinanzi a Dio.

  1. Per essere profeta ci vuole coraggio e non aver paura

Ci vuole coraggio; ma è proprio il coraggio che manca! Questa fu la tentazione di Paolo, quando, dopo aver parlato a Corinto invano, decise di andare altrove. Fu allora che il Cristo in persona si avvicinò a lui e gli disse: Figlio mio, abbi coraggio, non aver paura! Sono le due virtù, una positiva e l’altra negativa, che servono al profeta.

Per parlare ci vuole coraggio e non si deve aver paura. E per avere coraggio e per non aver paura ci vuole sempre il motivo soprannaturale: “perché io sono con te” (At 18, 9).

Bisogna avere fede che Dio è con noi, e che nessuno ci potrà fare del male. Infatti proprio queste parole disse Gesù a Paolo: io sono con te, non aver paura, nessuno ti potrà fare del male, continua a parlare perché io qui ho un popolo numeroso (cfr. At 18, 9-10).

  1. Il profeta deve parlare con chiarezza, senza mezzi termini e senza equivoci

Quello che Dio ha detto all’uomo, l’ha detto sempre con chiarezza; si è fatto sempre capire, in modo che l’uomo non potesse mai dire: io questo non l’ho fatto perché non l’ho capito! L’ho sentito sì, ma non l’ho capito! L’ho capito in questo modo, e ho fatto in questo modo!

Dovete avere anche questa accortezza: di parlare con chiarezza, senza equivoci, senza mezzi termini, senza annacquare il pensiero di Dio col vostro pensiero. Così ha detto Dio, e così ti dico io, perché come profeta devo parlare al posto di Dio.

Dio ha già parlato, noi dobbiamo prendere la sua parola e dirla a questa persona, di questa età, con questo ufficio, in questo ambiente e in questa circostanza.

Tutto questo lo potremo fare per mezzo della parola di Dio. Ecco perché il Signore nella Chiesa ha voluto le Missionarie della Parola di Dio. Questo è il vostro compito e non ne potete assumere nessun altro, fosse anche il Vescovo a proporvelo.

Il Cristo a voi ha affidato solo il profetismo, cioè essere Missionarie della Parola di Dio. Per le altre necessità della Chiesa, il Signore ha suscitato altre persone, altri gruppi; occorre solo cercarli.

La stessa cosa vale per i parroci! A voi, Dio ha affidato questo compito, e li servirete compiendo la missione di Missionarie della Parola di Dio. Per le altre missioni devono rivolgersi agli altri fedeli della parrocchia.

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CONCLUSIONE

 

  1. Come profeti riferite sempre il pensiero del Cristo con chiarezza e senza paura

Il profeta è infatti colui che riferisce il pensiero del Cristo, chiaramente e senza paura.

 

  1. Come messaggeri invece vi faccio un augurio: che la vostra vita sia sempre un avvento che prepara l’incarnazione del Cristo nelle anime

Questo è il vero significato dell’Avvento: ci prepariamo perché il Cristo s’incarni: nasca e cresca dentro di noi, nasca e cresca nel cuore degli uomini.

Dovete essere con le parole e con i fatti Missionarie della Parola di Dio! Chiediamola insieme questa grazia al Signore, perché anche in questo dobbiamo crescere. Non c’è mai una meta raggiunta definitivamente, ma ci sono sempre altre mete da raggiungere, cioè non dovete dire mai basta. “Excelsior”, sempre più in alto, anche nell’apostolato!