Maria, da te é nato il nostro Dio … – Lc 1, 26-38

P. Francesco Chimienti O.M.

Grottaglie, 28.12.1986 (Ritiro catechisti)

 

L’ORA DI DIO NEI SUOI INTERVENTI NELLA STORIA DELL’UOMO

(Lc 1, 26-38)

 

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II. l’ora di Dio avviene nel rispetto della nostra personalità

 

Mi sono commosso nel vedere l’angelo Gabriele, mandato da Dio a Nazaret, nella casa della Vergine Maria, che dice:- Ti saluto, o piena di grazia! Non temere, Maria, per quello che ti ho detto, ragioniamo insieme, non ti sto ingannando. Elisabetta, tua parente, era sterile e adesso è già al sesto mese.

Un Angelo, mandato da Dio, ha ragionato con una ragazza di sedici anni, perché la Madonna durante l’annunciazione doveva avere quindici o sedici anni! Mi sono commosso nel vedere come Dio scende al livello dell’uomo.

Quando Dio interviene negli avvenimenti straordinari della nostra vita, ci rispetta nel nostro essere e ci prende così come siamo, con tutti i nostri difetti. Non ci violenta, non ci piega con la forza, non ci sferza, non ci distrugge, non ci costringe. Questo è Dio!

Ciò che Dio ha fatto con la Madonna, lo fa con me, l’ha fatto con me, e con voi.

 

  1. Dio ci rispetta nella nostra personalità

 Dio introduce con noi un discorso, quando c’incontra, sottolineando i nostri desideri, le nostre aspirazioni, le nostre inclinazioni. Ci prende così come siamo, con le luci e con le tenebre, col peccato e con la grazia. È lui che si cala nel nostro essere uomini. Se siamo piccoli si fa piccolo, se siamo giovani si fa giovane, se siamo adulti o vecchi si fa adulto o vecchio, se siamo donne si fa donna, se siamo uomini si fa uomo, se siamo dotti si fa dotto, se siamo ignoranti si fa ignorante, se siamo poveri si fa povero, se siamo ricchi si fa ricco.

Rileggiamo le parole dette dall’Arcangelo alla Vergine Maria: “Entrando da lei disse:- Ti saluto, o piena di grazia”. La saluta così com’è, piena di grazia, concepita senza peccato originale e mentre è nella pienezza della grazia. L’angelo l’ha vista così come la vedeva Dio e l’ha dichiarata tale.

Quando Dio mi ha chiamato ad essere sacerdote, figlio di san Francesco, mi ha preso così com’ero. Mi ha chiamato quando ero ragazzo, povero, vicino al focolare; si è adattato alla mia mentalità, si è fatto piccolo col piccolo.

Se considerate il vostro matrimonio o la vostra consacrazione o la vostra conversione, potete notare che Dio si è adattato a voi.

 

  1. Dio ci rispetta nella nostra volontà

 Dice l’Angelo: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco,concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine” (Lc 1, 30-33).

Dio fa un progetto su di te così come lo ha fatto sulla Madonna; te lo presenta e ti dice:- Da te voglio questo, questo e questo!

Alla Madonna ha detto:- Vuoi essere la Madre di Dio? Lo sarai se lo vuoi: a te la decisione!

Così è nel matrimonio! È venuto quell’uomo e ti ha detto: Mi vuoi sposare? A te la decisione!

Nella conversione ti ha detto:- Vuoi cambiare vita? A te la decisione!

Così pure nella consacrazione a Dio, ti ha chiesto:- Vuoi lasciare questa vita vuota e banale per vivere un’altra fatta di impegno, di consacrazione e di amore totale?

Voi farete le vostre applicazioni; ma il Cristo è venuto da me e mi ha detto: Io ti voglio strumento di salvezza per i tuoi fratelli e miei figli; lo vuoi? In questo modo ti voglio migliore. Aspetto la tua risposta!

Dio ci rispetta; ci presenta il progetto, ci dice che cosa vuole da noi, ma non ci violenta! Vuole che l’uomo accetti questo progetto liberamente. La decisione è nostra.

Se vuoi essere più perfetto, va’, vendi quello che hai, dallo ai poveri, poi vieni e seguimi!

Dio mi presenta il suo progetto: Se vuoi essere mio discepolo rinnega te stesso, prendi la tua croce e seguimi!

È un progetto, ma non mi violenta, rispetta la mia volontà.

 

  1. Dio ci rispetta nel nostro cuore

 “Allora Maria disse all’angelo: Come è possibile? Non conosco uomo” (Lc 1, 34).

Maria dice: Non amo nessun uomo, voglio essere rispettata nel mio amore: ho dato a Dio il mio cuore e non ad un uomo! Tu adesso mi presenti un altro progetto e mi dici che devo amare un uomo, attraverso il quale devo dare alla luce un figlio.

Dio rispetta anche il cuore. è la presentazione delle difficoltà che Dio dovrà risolvere.

Dio interviene sempre nella mia vita e nella vostra vita, dicendoci: Quello che facevi, farai! Quello che non sei, sarai!

A Maria: facevi la donna di casa? Farai la donna di casa. Sei mamma? No. Sarai la mamma di Dio!

Hai delle difficoltà? A Dio nulla è impossibile.

  1. Dio ci rispetta nel nostro corpo

 Maria disse all’Angelo: Io sono vergine e voglio rimanere vergine. Tu vieni a me e mi dici che devo diventare mamma.

Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio” (Lc 1, 35).

Risponde Dio: vergine eri e vergine rimarrai! A voi: donna eri e donna rimarrai, professoressa eri e professoressa rimarrai, casalinga eri e casalinga rimarrai. Dio non violenta la nostra condizione.

La conversione, lasciare lo stato di peccato e aderire allo stato di grazia, non ci fa rinunziare a niente. Figlia di famiglia eri e figlia di famiglia rimarrai, mamma di famiglia eri e mamma di famiglia rimarrai, lavoratore eri e lavoratore rimarrai. L’esame di coscienza fatelo voi! Dio non violenta il nostro essere.

  1. Dio ci rispetta nella nostra intelligenza

 “Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio” (Lc 1, 36).

Dio ci porta delle ragioni per convertirci, ci porta delle ragioni per farci accettare il matrimonio, ci porta delle ragioni per farci consacrare al Signore. Sono delle ragioni evidenti, sono delle ragioni che io capisco e per mezzo delle quali mi vuole convincere, e veramente io mi convinco.

Dio rispetta la mia intelligenza, non la violenta; devo capire! Uomo ero e uomo devo rimanere, uomo ero e uomo continuo e continuerò ad essere.

L’ora di Dio avviene nel rispetto della nostra personalità. Dio non annienterà niente di tutto quello che voi eravate e siete.

 

III. l’ora di Dio viene, e Dio si mette in attesa della nostra risposta positiva

 

Penso alle riflessioni di san Bernardo dinanzi alla Madonna, che deve rispondere all’angelo. Dice così: Santa Maria, gli angeli attendono la tua risposta, rispondi! Abramo, Isacco, Giacobbe, Davide, tutti aspettano la tua risposta! I peccatori aspettano la tua risposta! Dà la tua risposta! Dio attende la tua risposta!

“Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da lei” (Lc 1, 39).

Come l’uomo può rispondere alle attese di Dio, all’ora di Dio?

 

  1. L’uomo può rifiutare l’ora di Dio

 L’uomo può rifiutare il matrimonio, la consacrazione, la nascita, la morte, la conversione. Vedi l’episodio del giovane ricco e del cattivo ladrone.

Un giorno Gesù incontrò un giovane, che gli si avvicinò e disse:- Maestro, che devo fare per entrare nella vita eterna? Gesù gli rispose:- Osserva i dieci comandamenti.

– Maestro, ma io tutte queste cose già le osservo, che cosa devo fare per essere più perfetto? Allora Gesù “lo guardò”, dice il vangelo, fece un sorriso e si compiacque della sua anima bella e gli rispose:- Se vuoi essere più perfetto, va’, vendi quello che hai, dallo ai poveri, poi vieni e seguimi.

Il Cristo lo rispettò nella sua intelligenza, nella sua volontà, nel suo corpo, nelle sue inclinazioni, infatti disse: Se vuoi.

Il giovane capì tutto, ma abbassò gli occhi, abbassò la testa e andò via senza dare una risposta; però non andò a casa per vendere i suoi beni, ma vi andò per rimanervi, e non diventò più perfetto. Quella era per lui l’ora di Dio, e non è più ritornata. È tremendo! Questa riflessione mi fa fermare sempre quando devo prendere la decisione di dire no a Dio, perché penso: se dirò di no, ritornerà Gesù ad incontrarmi e a dirmi: Vieni?

L’altro esempio è quello del cattivo ladrone. Sul Calvario c’era Gesù sulla croce; ma anche il buon ladrone e il cattivo ladrone stavano sulla croce. Quell’ora era un’occasione di salvezza per i due ladroni, però uno si è salvato e l’altro si è perduto.

Si può rifiutare l’intervento di Dio? Sì!

Si può rifiutare l’ora di Dio? Sì!

Molti nostri fratelli hanno rifiutato l’ora di Dio. Rifiutando l’intervento di Dio, l’ora di Dio non si compie e non torna più. Io ho avuto dei parenti, delle cugine che si volevano sposare, ma quando è venuto il giovanotto, hanno detto di no e poi non è venuto più. In seguito si sono pentite perché lo volevano, ma non è venuto più! Quello era il giovanotto per loro.

Conosco delle anime che volevano veramente darsi a Dio; per loro è venuto il momento in cui Dio ha detto:- Vieni! Ma hanno risposto di no, e l’ora di Dio non è tornata più! Guai a chiudere la porta a Dio! Chi chiude la porta a Dio, chiude la porta al suo avvenire.

 

  1. L’uomo può rimandarla

 Un giorno san Paolo andò nell’Areopago di Atene, che era una grande piazza, dove stavano tutti i filosofi che discutevano di filosofia. Quando arrivò Paolo, volle parlare loro del Dio ignoto, al quale avevano costruito un monumento. Disse: Dio ha creato il cielo e la terra, in lui ci muoviamo, esistiamo e siamo. Alla fine Dio ha mandato il suo Figlio, che è vissuto, ci ha dato i sacramenti, ci ha salvato per mezzo della croce ed è risuscitato.

I filosofi gli dissero: Te ne puoi andare. Ritorna un’altra volta, allora verrai ad approfondire questi discorsi!

Chi rimanda rifiuta. Paolo non è più ritornato all’Areopago di Atene e questi filosofi non hanno sentito più parlare del Cristo risorto.

L’ora di Dio quando passa, passa e non torna più!

Quello che io vi voglio dire e che sottolineo è questo: Molti di voi credono che rimandando risolvono i loro problemi, perché i problemi si risolvono da soli. Sappiatelo, i problemi non si risolvono da soli, li dovete risolvere voi!

Chi rimanda rifiuta. Dinanzi a Dio è responsabile sia chi rifiuta, sia chi rimanda, perché chi rimanda dice di no a Dio.

 

  1. L’uomo può accettare l’ora di Dio e tutto si compie

 È la risposta della Vergine: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me secondo quanto tu hai detto”.

Per la Vergine da questo momento è incominciata una nuova vita, quella della madre di Dio. Lei non conosceva quest’ora, né poteva immaginarla; si è messa nelle mani di Dio e Dio l’ha portata verso il Calvario, verso l’assunzione e la glorificazione nell’eternità.

Beato chi risponde positivamente alla chiamata di Dio! La sua vita si identifica con i destini di Dio.

Guardate Giovanni l’evangelista e il giovane ricco, tutti e due erano giovani e si sono presentati a Gesù. Ad uno Gesù ha detto:- Seguimi! Questi ha lasciato il papà Zebedeo, la rete, la barca, tutto e ha seguito Gesù ed è diventato san Giovanni l’evangelista; dell’altro non sappiamo nemmeno come si chiamava.

L’imperatore Giuliano, gettato da cavallo e caduto per terra, vede la croce di Cristo, prende nella sua mano con rabbia un pugno di sabbia, la lancia contro il Cristo e dice:- Galileo (espressione di disprezzo), hai vinto! E muore.

Su un’altra strada, invece, un altro persecutore, Paolo, andava verso Damasco, cade per terra da cavallo, vede il Cristo e gli chiede:- Signore, che vuoi che io faccia?

Di Giuliano l’imperatore non sappiamo più niente, sappiamo che è stato un apostata, un traditore di Cristo e che è morto bestemmiando; di Paolo il persecutore, invece, sappiamo che, caduto per terra riconosce il suo torto e accetta il Cristo, che lo investe con la sua grazia. Oggi lo chiamiamo non più Paolo di Tarso, ma lo chiamiamo san Paolo apostolo.

 

 

conclusione

 

Chiudo con le parole dell’Apocalisse, che il Cristo dice a ciascuno di noi:- Sto alla porta e busso, aprimi! Se mi aprirai, io entrerò a casa tua, cenerò con te e starò sempre con te; ma se non mi aprirai, io continuerò a bussare, ma non so fino a quando.

Sant’Agostino, ripensando a queste parole, dice:- Signore, io temo quando tu bussi e soprattutto quando passi, perché non so fino a quando rimarrai presso la porta dell’anima mia. Non so se rimarrai fino a quando il mio cuore indurito si rammollirà e ti accetterà nella grazia. Poiché io sono duro, ti posso dire solo questo: Convertimi, cambiami, ma soprattutto ti dico: Signore, non passare oltre! Come disse Abramo ai tre angeli apparsi a lui alla Quercia di Mamre.

Signore, sono con te, voglio stare con te nella vita e nella morte; voglio stare con te nel tempo e nell’eternità, se ti dirò sì oggi, intendo dirti sì per tutta la vita. Il mio sì vuole durare per tutta l’eternità!

Il pensiero che vi consegno è questo: Accettate l’ora di Dio! Riflettete sulla vostra vita, e vedete fino a che punto avete accettato l’ora di Dio; se l’avete riconosciuta e se l’avete compiuta. Però, se fino a questo momento non siete riusciti a fare ciò che Dio vuole da voi, oggi vi potete decidere nel suo nome a fare ciò che non avete fatto per un’intera vita.