Guardare con gli occhi di Dio – Lc 18, 35-43

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

LA FEDE INTELLIGENTE

(Lc 18, 35-43)

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  1. L’atto di fede deve essere un atto intelligente

 Mentre Gesù camminava a Gerico, un cieco era seduto a mendicare lungo la strada, dice il vangelo. Questo cieco, sentendo passare tanta gente, domandò che cosa accadesse. Gli risposero: Passa Gesù, il Nazareno.

Gesù ha terminato di camminare per le strade del mondo? Si è fermato?

Gesù è stato inchiodato, poi è risuscitato e adesso sta alla destra del Padre. Non fa più niente o cammina per le vie del mondo?

Gesù attraverso i suoi apostoli continua a camminare per le vie del mondo. Gesù attraverso i cristiani, che sono altrettanti Cristi, continua a camminare per le vie del mondo. In ogni fratello c’è Gesù che cammina, in ogni fratello c’è Gesù che parla.

È lecito curiosare, interessarsi di ciò che avviene intorno a noi?

Non solo è lecito, non solo è utile, ma è necessario. Per potersi avvicinare a Gesù è necessaria la fede; per poter ascoltare Gesù è necessaria la fede; per poter mettere in atto le parole che Gesù dice è necessaria la fede; però condizione principale e indispensabile perché la fede sia fede è la conoscenza. Il cieco domandò che cosa stesse avvenendo.

  1. La conoscenza dà la fede e l’amore

 Siamo uomini e uomini intelligenti, l’atto di fede deve essere un atto intelligente.

È lecito domandare? Dobbiamo domandare; è necessario domandare; è necessario interessarsi di questo Gesù che passa, ed è necessario conoscerlo, perché dopo la conoscenza ci sarà la fede e l’amore; ma se non c’è la conoscenza, non c’è né la fede né l’amore.

Le parole che mi hanno colpito in modo particolare sono: “Domandò che cosa accadesse”. Dobbiamo renderci conto della nostra fede. è finito il cristianesimo di tradizione, ed ho piacere che sia finito, è cominciata una nuova era, l’era del cristianesimo di convinzione. Compio o non compio questa azione, non perché così mi ha detto mio nonno, mio padre, ma perché sono convinto che mediante questa azione osservo il terzo comandamento. Vado a messa perché sono convinto e so che Dio per me è Padre, e se mi è Padre mi ama, e se mi ama, come tributo di riconoscenza lo devo riamare. Non è possibile amare senza stare vicino alla persona amata. Ci possono essere delle ragioni che ci costringono a stare lontani, ma col cuore e col pensiero siamo vicini, per cui non appena ne avremo la possibilità l’andremo a trovare.

Non si può amare una mamma senza parlare alla mamma; non si può amare un padre senza stargli vicino, senza conoscere il suo pensiero, senza andarlo a visitare, saremmo degli estranei, degli sconosciuti, non dei figli.

  1. La fede dà le convinzioni di fede

 Il cristianesimo di tradizione è tramontato, è finito, è incominciata l’era del cristianesimo di convinzione; ma le convinzioni si fanno quando ci si pone queste domande: Che cosa sta accadendo attorno a me? Chi è Dio? Chi è Gesù? Chi è la Chiesa? Chi sono i ministri di Dio? Chi sono i miei fratelli? Che cosa devo fare per avere fede? Come devo dimostrare il mio amore?

Ad ogni domanda date una risposta, perché tutti gli avvenimenti sono segni di Dio e tutte le persone sono Dio che passa dinanzi a noi.

Questo stesso processo lo ha avuto san Paolo. Era fariseo ed era persecutore della Chiesa, perché aveva studiato con Gamaliele l’Antico Testamento e si era convinto che la nuova setta, fondata da Gesù e seguita dagli apostoli, distruggeva la vera fede. Era convinto, ecco perché con tutto l’entusiasmo del suo cuore perseguitava Gesù. Finalmente una luce lo ha abbattuto sulla via di Damasco, lo ha illuminato e gli ha detto: Saulo, che stai facendo? Tu stai perseguitando Colui che ti ha redento, che ti ha salvato, che ti ha aperto le porte del paradiso. Che stai facendo?

– Dimmi quello che devo fare e lo farò.

Poi lui dirà: prima di conoscere Gesù avevo inseguito la sapienza, ma dopo che l’ho conosciuto, tutte queste cose per me sono state non più un guadagno ma una perdita, anzi io vi dico che tutte le altre cose all’infuori del mio Signore Gesù, le considero come spazzatura, perché bisogna soltanto conoscere e amare Gesù. Per questo adesso io corro, per questo io combatto, per questo io lavoro, per questo sono apostolo. Sono apostolo per portare la conoscenza di Gesù che ci ama, a tutti gli uomini, affinché conoscendolo lo possano amare.

Diceva un Cardinale: Io non temo i persecutori della Chiesa, io temo i cristiani ignoranti. Non saranno i persecutori a distruggere la Chiesa, perché attraverso il sangue dei martiri innaffieranno questa grande pianta che si chiama Chiesa, che germoglierà e porterà frutti di altri cristiani. Il sangue dei martiri ha sempre fecondato la Chiesa. Io temo l’ignoranza dei cristiani.

conclusione

L’ignoranza attuale ci ha portati all’ateismo. Io non vi spiego il vangelo soltanto la domenica, tradirei la mia missione di apostolo. Gesù mi ha mandato a predicare, e guai a me, diceva san Paolo, se non predicassi e non predicassi il vangelo di Cristo. Perché ogni giorno e in ogni occasione predico, parlo, annunzio la Parola di Dio? Perché sono convinto che più conoscerete Gesù, più crescerete nella fede. Se prima non crescevate nella fede è perché non conoscevate. La colpa non è la vostra, è la mia. Adesso però io predico, e se non crescete la colpa è vostra.

Volete un mio consiglio? Continuate a venire a messa, continuate a pregare, continuate ad ascoltare la Parola di Dio. Sul comodino, vicino al vostro letto mettete il Vangelo. Prima di addormentarvi leggete una pagina del vangelo. Sul tavolo centrale della vostra casa, in salotto mettete la S. Scrittura.

Se avete del tempo da perdere leggete il vangelo; quel tempo perduto sarà tempo guadagnato, perché attraverso la conoscenza di Gesù e della sua parola crescerete nella fede e vi salverete, perché chi crederà si salverà.

2 Risposte a “Guardare con gli occhi di Dio – Lc 18, 35-43”

  1. È vero, Gesù è in ogni istante accanto a noi e la nostra fede deve essere sempre forte. Ogni tanto mi capita però di domandarmi se quella parte di chiesa che predica la diversità o predica di realtà distorte, abbia capito il vero significato del cristianesimo…quello del Cristo e del cristiano (indipendentemente dal suo essere) al centro di tutto.

    1. Grazie Elda del tuo contributo…. Non so rispondere alla tua domanda (profonda). Mi sembra però che le tue aspirazioni siano particolarmente alte: non guardare le miserie e le cattiverie degli uomini. Guarda Dio come hanno fatto i grandi santi. Lo hanno amato rispondendo personalmente alle esigenze coraggiose ed alte del Cristo. Auguri. Fatti santa…se hai coraggio!

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