Felice colpa… per riscattare lo schiavo hai sacrificato il Figlio – Lc 17, 9-10

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M

Dio ha bisogno del servizio dell’uomo

I. La parola servizio comporta tre concetti: la disponibilità, la docilità, la fedeltà

  1. La disponibilità

Chi è chiamato al servizio di un padrone non deve pensare a ciò che deve fare, non sarebbe servo; ma deve mettersi nelle mani del padrone, deve mettersi nella disponibilità di fare qualunque cosa il padrone gli dirà.

La disponibilità è l’atteggiamento che precede il comando. Io tengo sempre dinanzi ai miei occhi la serva – o la domestica come oggi si dice –  di una nobildonna che ho conosciuto.

– Che cosa devi fare stamattina?

– Non lo so

La padrone le dice:- Lava! Lei lava. Le dice:- Cucina! Lei cucina. Le dice:- Fai la spesa!    Va a fare la spesa. Sta nell’atteggiamento di non fare niente per iniziativa personale,          ma nella disponibilità di fare tutto ciò che la padrona dice; tanto da arrivare a non fare       niente, proprio niente, se la padrona è partita e le ha detto:- Non fare niente, quando tornerò ti dirò quello che devi fare.

Praticamente il servizio è annullamento di se stessi e abbandono nelle mani del padrone. Non sarete serve di Dio, se non capite questi tre concetti.

      2. La docilità

Il servo non sceglie il servizio; ma una volta che il padrone lo ha scelto, lo esegue,     altrimenti non è servo. è docile. Non si rifiuta mai, non trova scuse. La docilità segue  il comando, e rivela se si è o no disponibili. Se io vi dico di andare da qualche parte a parlare, e voi vi rifiutate perchè dite di non saper parlare, non siete serve.

Il padrone sceglie e il servo esegue senza manifestare nessun giudizio personale. Se manca la docilità non sei serva; se manca la disponibilità non sei serva, sei padrona, disponi del tuo tempo e delle tue facoltà come vuoi. Invece la serva chiede ordini ogni mattina. Questa è la disponibilità.

– Andrai al mercato a comprare un chilo di pesce.

– Vado! Questa è la docilità.

Non dice:- Ma io non conosco il pesce. Non conta! Lei ce la mette tutta per fare bene, ma    al padrone non dice di non essere capace, altrimenti non sarebbe serva.

       3. La fedeltà

Bisogna eseguire fedelmente tutto ciò che il padrone dice, altrimenti non si è servi,      si è padroni. Voi non siete serve; siete tutte padrone!

Siete disponibili a fare tutto ciò che il Signore vi chiede? Siete docili ad eseguire tutto ciò che il Signore vi ha chiesto? Siete fedeli nell’esecuzione dell’ordine o fate di testa vostra?

Ecco come il Signore Gesù ha classificato i servi:

Servo inutile quando uno fa tutto il suo dovere:

“Quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili” (Lc 17, 10).

– Servo buono colui che fedelmente esegue gli ordini del suo padrone:

“Ti ho consegnato cinque talenti tu me ne hai restituito altri cinque: Bravo, servo buono e fedele, vieni a possedere quel regno che io ti ho preparato” (Mt 25-21).

– Servo iniquo colui che non mette in esecuzione ciò che Dio dice (Mt 25, 26)

Servo inutile chi fa il suo dovere; buono chi fa il suo dovere ed è fedele; servo iniquo colui che non fa il suo dovere, non mette in pratica quello che il Signore dice, e nel medesimo tempo travisa ogni cosa.

Voi a quale categoria di servi appartenete? Ai servi inutili, ai servi buoni, o ai servi iniqui?

II. Il servo dipende dal padrone in tutto e per tutto

è il padrone che stabilisce il servizio, non il servo. Il servo esegue. “Oggi farai la cuoca! Oggi pulirai per terra!”.  Il servo deve eseguire.

è il padrone che sceglie un servizio anziché un altro.

Stabilire tra dieci servizi qual è quello da fare non è servizio! Chi esprime il suo parere e      dice:- Scelgo questo anziché quest’altro!, non è servo, perchè dispone del suo tempo, della sua intelligenza e della sua volontà. Invece la serva dice:- Come dite voi? – Sì, Padre!

Chi sceglie un servizio anziché un altro è il padrone. La serva invece si adatta.

Chi dice:- Sì, Padre, prima faccio questo e poi vado!, non è serva. La serva non pone indugi.

III. La grandezza del servo dipende dalla persona che serve e dalla fedeltà nel servizio che fa

Il servo del Presidente della Repubblica è superiore al servo di casa mia. Veramente non ci stanno i servi a casa mia, ma immaginate che ci stiano!

Il servo del Presidente della Repubblica è più grande del servo di un professore, perchè        la grandezza di un servo dipende dalla persona che serve.

Inoltre, la grandezza del servo dipende dalla fedeltà nel servizio che fa, per cui il servo       del Presidente della Repubblica è grande e diventa ancora più grande se è fedele al servizio che il Presidente della Repubblica gli affida. Invece se non è fedele il servo del Presidente della Repubblica, ed è fedele invece il servo di casa mia, questo è più grande perchè è più    fedele.

La grandezza dipende anche dalla fedeltà, oltre che dalla persona che si serve.

Salvando tutti i valori umani arriviamo al servizio di Dio. S. Paolo dice: Servire Dio è regnare. Il servizio di Dio diventa potenza, altro che servizio!

Dice S. Paolo:

“Non sapete voi che se vi mettete al servizio di qualcuno come schiavi per obbedirgli, siete schiavi di colui al quale servite; sia del peccato che porta alla morte, sia dell’obbedienza che conduce alla giustizia” (Rm 6, 16).

Quindi se servite Dio siete schiavi di Dio, se servite il demonio siete schiavi del demonio.   Se servite il peccato siete schiavi del peccato, se invece servite l’obbedienza, servite Dio. L’obbedienza conduce alla giustizia.

  1. Paolo ha delle pagine meravigliose sul servizio; veramente ai tempi di S. Paolo si capiva meglio la parola servo, perchè c’era lo schiavo. I servi di oggi sono padroni! Molti paragoni non li possiamo fare. Trovare una serva oggi che dipende in tutto e per tutto dalla padrona e sia fedele è difficilissimo, per non dire impossibile.

Per S. Paolo chi serve il peccato è schiavo del peccato, ma chi serve Dio è libero della libertà dei figli di Dio, per cui il servo di Dio è l’uomo più libero che ci possa essere sulla faccia della terra.

La Vergine è la più grande delle creature perchè è la serva di Dio, ed è la creatura più fedele di tutte le creature nel servizio di Dio. Ha unito in sé in modo superlativo il servizio di Dio e la fedeltà. Ha servito il più grande degli esseri, cioè il Signore e il dominante dei dominanti, il re dei re, e in più, nella esecuzione del servizio che Dio le ha affidato, è stata la più fedele delle creature, per cui è diventata la regina del cielo e della terra. Si sono avverate in lei       le parole di Paolo: Chi serve Dio regna.

Dio ha bisogno del servizio dell’uomo perchè è Signore, ha fatto i suoi piani divini ed         ha stabilito chi deve eseguirli. è lui che ha stabilito voi come strumento dell’esecuzione dei suoi piani divini, quindi ha bisogno del vostro servizio. Ho detto: strumento, non causa libera! Dio deve fare una pittura, ha bisogno di pennelli, non di pittori! Il pittore è lui. Deve fare una casa, un Istituto, non ha bisogno di ingegneri, – l’ingegnere è lui – ha bisogno di manovali, di strumenti.

è lui che ha stabilito voi come strumenti dell’esecuzione di questo piano divino: la fondazione dell’Istituto delle Missionarie della Parola di Dio. Non aveva bisogno di voi, ma l’ha stabilito! E una volta che lo ha stabilito, ne ha bisogno.

è lui che vi ha scelte per un determinato servizio: tu per servire, tu per stampare, tu per fare la segretaria! Ad ognuna ha affidato un compito. Ti ha scelta per un determinato servizio!   Se sei strumento mettiti nella mani di Dio. Se ti ha affidato un servizio sii fedele. è Dio che ha stabilito così, e quando lui stabilisce si deve fare così.

conclusione

Vi do un consiglio e un invito.

Il consiglio è questo: quando servite Dio non pensate mai nè alla durata del servizio,  nè alla fine del servizio, cioè quando il vostro servizio finirà.

“Il Padre mi ha detto di stampare a macchina; quanto durerà questa storia?”. Non è servizio!

Quando servite Dio, appunto perchè dovete dare tutto in ogni istante, non pensate mai alla durata del servizio, ma pensate a dare attimo per attimo, giorno per giorno, il massimo di voi stesse. Impegnatevi, concentratevi su questo.

Quando c’è un servizio da fare fatelo nel migliore dei modi, perchè chi pensa alla durata non serve bene.

Non  pensate neppure alla fine del servizio, perchè ci sono dei servizi che piacciono e dei servizi che non piacciono. Quando c’è un servizio che piace vorreste che non finisse mai. Quando c’è un servizio che non piace vorreste che  finisse presto. Questo però non è servizio. Non pensate alla durata, se durerà dieci anni, venti anni e trent’anni; nè se finirà presto o tardi, perchè vi inficierebbe il servizio o nella disponibilità o nella docilità, o nella fedeltà, cioè non sareste serve.

L’invito è questo: servite Dio sempre, perchè servire Dio è regnare.

Ricordatelo: Chi obbedisce ai superiori serve Dio, chi serve Dio regna. Meglio di così non ci poteva andare!