Chiamati ad arricchirci dinanzi a Dio… perchè rimanere pezzenti? – Lc 16, 1-8

Lc 16, 1-8 I figli del mondo sono più scaltri dei figli della luce

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

 

SIAMO AMMINISTRATORI

DEI BENI CHE DIO CI HA DATO

(Lc 16, 1-13)

 

dammi un cuore

  1. L’amministratore deve rendere conto della sua amministrazione

 “Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere mio amministratore” (Lc 16, 2).

Ognuno di noi è amministratore dei beni di Dio. Tutto ciò che abbiamo è tutto di Dio, perciò siamo degli amministratori, non dei padroni. Il padrone rimane il Signore.

Poiché siamo amministratori dobbiamo rendere conto di ciò che Dio ci ha dato. Non renderemo conto durante la vita, ma renderemo conto alla fine di questa vita e all’inizio dell’altra. Se abbiamo amministrato questi beni che Dio ci ha dato secondo la sua legge, come ogni buon padrone ci darà il premio. Se avremo amministrato male, cioè sperperato, renderemo conto e avremo un castigo.

Dio è buono, Dio è misericordioso, è infinitamente misericordioso e infinitamente buono, però non dovete confondere la bontà con la stoltezza. La maggioranza dei cristiani vive come se Dio non esistesse, come se delle proprie azioni, desideri, parole, di tutto il modo di agire non dovesse mai rendere conto.

L’ateo dice che Dio non esiste, che Dio non c’è, esiste solo la ricchezza, e anche molti cristiani sono convinti che Dio non esiste o se esiste, Lui sta in cielo e noi stiamo sulla terra. No, figli miei carissimi, non è così. La rivelazione del Padre che ci ha fatto Gesù, non è questa. È un Dio vicino, sta con noi, sta dentro di noi e vede ogni azione, scruta il cuore, scruta i pensieri, e di ogni parola anche inutile, non solo delle parole cattive, dobbiamo rendere conto. Siamo solo amministratori.

  1. L’amministratore accorto si fa trovare con i conti in ordine

  “Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce” (Lc 16, 8).

Quest’uomo, pensando al suo avvenire è riuscito a sistemarlo anche a costo di imbrogli. Gesù ci dice: Anche voi pensate al vostro avvenire, che sarebbe la salvezza eterna, il paradiso, e agite oggi con intelligenza, con sapienza, in modo da sistemare oggi ogni cosa. Pensate ad accumulare ricchezze per il cielo.

L’uomo sulla terra può preoccuparsi infatti di molte cose e può raggiungere con le sue forze determinati risultati, però deve porsi questa domanda: a che serve questo per la vita eterna? Se quel risultato serve per la vita eterna è tempo speso bene; se invece non serve per la vita eterna è tempo speso male. Ti affanni forse per raggiungere una buona posizione sociale e fare soldi. Questo far soldi, a che serve per la vita eterna? A che serve, dice Gesù, guadagnare il mondo intero se poi perdi l’anima tua? A che serve un’intera vita vissuta senza la grazia di Dio?

Diceva san Paolo: Tu puoi avere tutte le ricchezze di questo mondo, ma se non hai la grazia di Dio a che ti serve? Puoi parlare tutte le lingue, ma se non hai la grazia di Dio, la carità, a che serve? Puoi fare tutto il bene che vuoi, ma senza la grazia di Dio a che serve? Puoi affrontare tutti i sacrifici che vuoi, ma se vivi senza la grazia di Dio a che serve? Non serve a niente. Gesù ci apre gli occhi, ci mette dinanzi a questa realtà.

 

conclusione

Miei cari figli, oggi Gesù ci dice: aprite gli occhi, lavorate per accumulare ricchezze per il cielo, perché se lavorate per accumulare ricchezze per la terra siete simili al pugile che dà i pugni non all’avversario ma all’aria, non conclude niente; siete simili a coloro che vogliono fare un buco nell’acqua. Si perde del tempo tanto prezioso.

Vivere quarant’anni, sessant’anni, cento anni senza la grazia di Dio è vivere veramente? No, non hai vissuto nemmeno una giornata. È doloroso trovarsi sul letto di morte, guardare il passato e vedersi con un mucchio di mosche in mano. Perché ho vissuto la vita, se non ho guadagnato niente per il cielo? Cosa presenterò a Dio? Quali sono state le giornate piene, delle quali Dio mi darà la ricompensa?    La conclusione di Gesù: Fatevi degli amici e delle ricchezze per il cielo, adesso che avete tempo, perché dopo resterete soli e non ci sarà più tempo.