Impieghiamo le nostre energie per il Bene …solo Bene – Lc 14, 12-14

Lc 14, 12-14 – Chi invitare a pranzo

da una meditazione sull’inno alla Carità di San Paolo

tenuta da P. Francesco Chimienti O.M.

Chi ha la carità ed è benigno fa il bene  con disinteresse 

  1. Fa il bene

Fare il bene è volere il bene, cioè è volerlo fare. Dovete avere l’intenzione di voler fare il bene. Non basta fare il bene quando capita, ma bisogna stare sempre nell’atteggiamento di volerlo fare. In altri termini, non solo si fa tutto il bene che capita di fare, ma si studia la maniera di poterlo fare.

La botte deve essere proprio senza coperchio, perchè se ha solo l’apertura per l’imbuto il bene è solo limitato, può entrare solo una certa quantità di acqua o di vino, ma non tutta l’acqua o il vino che può contenere. Quando la botte è proprio senza coperchio, possiamo gettare dentro tutto quello che vogliamo, non soltanto quello che possiamo. Il bene deve essere senza limite. Per essere benigni bisogna avere il massimo della disponibilità, non escludere nessuna cosa e nessuna persona. Ma se voi escludete certe persone, è chiaro che la vostra carità non è benigna. Se fate distinzione di persona nel fare il bene – e questo voi lo fate anche con le vostre sorelle – o se fate distinzione nel bene da fare, non siete benigne. Chi dice: a questa sì, ma a quella no; oppure: questo sì, ma quello no, non è benigna. Invece bisogna avere il massimo dell’apertura per tutte, e il massimo dell’apertura per le cose da fare.

2. Fa il bene con disinteresse

Tutte le volte che fate il bene per ricevere qualche cosa, non siete caritatevoli, ma egoiste. Il bene va fatto senza pensare di ricevere qualcosa in contraccambio.

Ascoltate che cosa dice il Cristo: “Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, nè i tuoi fratelli, nè i tuoi parenti, nè i ricchi vicini, perché anch’essi non t’invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti” (Lc 14, 12-14).

Diceva S. Paolo: “Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria (ossia per fare un dispetto all’altro, o per vanagloria, per vantarvi, per farvi vedere!), ma ognuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Non cerchi ciascuno il proprio interesse, ma anche quello degli altri” (Fil 2, 3-4).

E poi aggiunge: “Tutti cercano i propri interessi, non quelli di Gesù Cristo” (Fil 2, 21).

Sappiatelo, se volete essere benigne dovete dare, e dovete dare senza nemmeno l’intenzione del contraccambio. Che poi vi ricambieranno il bene fatto non importa, purchè non sia questa la vostra intenzione; perché se mettete questa seconda intenzione non siete benigne, ma interessate, egoiste.

conclusione

 

  1. Nella benignità imitate Dio

Dio è l’esempio di benignità da imitare. Io non vi metto dinanzi agli occhi altri esempi se non quello di Dio e del suo Figlio, il Cristo. Dice Gioele: “Egli è misericordioso e benigno, tardo all’ira e ricco di benevolenza e si impietosisce riguardo alla sventura” (Gl 2, 13).

  1. La benignità di Dio è continua cioè non cessa mai di fare il bene, e lo fa sempre e a tutti.

Dice S. Paolo: “Non ha cessato di dar prova di sè beneficando, concedendovi dal cielo piogge e stagioni ricche di frutti, fornendovi di cibo e riempiendo di letizia i vostri cuori” (At 14, 17).

 

  1. Imitate il Cristo

Un altro esempio da imitare nella benignità è il Cristo, il quale passò beneficando tutti. Gesù non ha escluso nessuno dal suo amore, nemmeno i suoi nemici. Il giorno in cui i suoi nemici vorranno il suo perdono, troveranno un cuore aperto e sfondato, lieto di dare lo stesso perdono che ha dato al figliuol prodigo. Dice S. Pietro negli Atti degli Apostoli: “Gesù di Nazaret passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perchè Dio era con lui. E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme” (At 10, 38-39).

Ora, con questi due sublimi esempi dinanzi ai vostri occhi potete andare per le vie del mondo e fare il bene a tutte le persone e in ogni tempo. Che il Signore vi conceda questa grazia.