Siamo giusti dinanzi a Dio? Rivolgiamoci spesso questa domanda… – Lc 11, 37-41

Lc 11, 37-41 “Voi farisei pulite l’esterno”

Lc 11, 37-41 – La purezza interiore

 

 

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

PREOCCUPARSI DI ESSERE GIUSTI,

NON DI APPARIRE GIUSTI.

OSSERVARE I DIECI COMANDAMENTI

(Lc 11, 37-44)

“Voi farisei purificate l’esterno della coppa, ma il vostro interno è pieno di rapina. Piuttosto date in elemosina quel che c’è dentro, ed ecco, tutto per voi sarà mondo” (Lc 11, 39. 41).

Due sono le concezioni che esistono circa le nostre azioni: la concezione del mondo e la concezione di Dio.

 

  1. La concezione del mondo

Per il mondo se un uomo agisce e salva la faccia sta a posto. Può anche rubare, purché non si faccia scoprire; può anche attraversare la strada con il semaforo rosso, purché non abbia la contravvenzione; può anche tradire la moglie, purché la moglie non lo sappia; può anche tradire il marito, purché nessuno se ne accorga. È quello che fanno le vostre figliole, che voi credete sante: lasciano la casa, vanno a scuola (così dicono loro) e poi fanno tutto quello che vogliono, purché la mamma non sappia niente. O come dicono i giovani: basta che dal rapporto non venga fuori un figlio, tutto è a posto.

Questa è la concezione del mondo.

  1. La concezione di Dio

 C’è una seconda concezione, quella di Dio, quella che ha detto Gesù: l’uomo è giustificato quando le sue azioni sono rette, sono giuste, sono sante dinanzi a Dio, sia che gli uomini lo vedano, sia che gli uomini non lo vedano.

Quindi se tu hai trasgredito il sesto comandamento, questa azione è cattiva sia che tua madre l’abbia saputo, sia che non l’abbia saputo, perché è l’azione che in se stessa è cattiva.

Hai rubato, ma nessuno se n’è accorto! Dice Gesù: questa azione è cattiva dinanzi a me, per cui te ne vai all’inferno, non perché gli uomini ti hanno visto e ti hanno mandato in galera, ma perché t’ho visto io; hai trasgredito una legge fondamentale di natura. È Dio che ha posto la legge di natura nel cuore di ogni uomo.

Gesù dice: Figli miei, non preoccupatevi di apparire giusti, ma siate giusti.

Queste sono le parole che vi voglio consegnare questa mattina, perché purtroppo il mondo cammina in una direzione e Gesù cammina in un’altra direzione.

Non è vero che non è successo niente perché nessuno ti ha visto; tu, peccando, hai sputato in faccia Gesù, e a Gesù non si sputa in faccia. Sei giusto e sei santo se sei giusto e sei santo dinanzi a Dio. Gli uomini, purtroppo, vedono la faccia, non il cuore, ma chi giudica è Dio, il quale vede il cuore e anche la faccia.

Le mie azioni le potete giudicare voi e le può giudicare Dio, diceva san Paolo. Quando le giudicate voi sbagliate sempre, quando le giudica Dio non sbaglia mai. Quindi agirò sempre perché Dio mi trovi santo, non agirò mai perché gli uomini mi giudichino santo.

conclusione

Ecco il significato delle parole di Gesù: preoccupatevi di essere giusti dinanzi a Dio; non preoccupatevi se gli uomini vi giudicano o non vi giudicano giusti.

2 Risposte a “Siamo giusti dinanzi a Dio? Rivolgiamoci spesso questa domanda… – Lc 11, 37-41”

  1. Preoccupatevi di essere giusti dinanzi a Dio vuol dire esclusivamente ed inequivocabilmente osservare i comandamenti.
    L’uomo comune purtroppo si preoccupa di non essere giudicato perchè bada all’esteriorità e non all’interiorità. Si preoccupa di salvare l’apparenza e non l’anina e il cuore. Credo sia l’invio a meditare che non serve apparire ma semplicemente essere con umiltà seguaci per piacere solo a Lui.

  2. Unica la chiarezza del Padre. È un esame di coscienza che pone di fronte a ad una scelta radicale : seguire il Cristo, sforzarsi di tradurre in vita quotidiana il suo insegnamento senza cedere alla tentazione di salvare solo l’apparenza. E’ una tentazione sempre in agguato;è necessario pregare e vigilare e con l’umiltà vincere le insidie della superbia

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