Sei amato e benedetto da Dio … te ne accorgi? – Lc 17, 11-19,

Lc 17, 11-19 – Dio vuole essere ringraziato

Lc 17, 11-19 – Gesù attende il ringraziamento

Lc 17,11-19 Il Cristo quando benefica vuole essere ringraziato

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

del 15.10.1987

IL RINGRAZIAMENTO Dà GLORIA A DIO

(Lc 17, 11-19)

 

  1. Il dovere della riconoscenza e del ringraziamento

Dieci lebbrosi erano stati guariti, uno ritornò, dice il vangelo, e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Questo gesto piacque molto al Signore, tanto che disse: “Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono?”. Si lamentò perché solo uno era tornato a ringraziare. Da questo sappiamo che voleva essere ringraziato da tutti e dieci.

Gesù si è lamentato allora e si lamenta oggi, perché il ringraziamento non è il forte dell’uomo. Vorrebbe che tutti lo ringraziassero. Lo dice espressamente, però non tutti lo ringraziano, e questo gli dà dispiacere.

È un dovere ringraziare Dio. Solo quest’uomo ha compiuto il suo dovere, ma gli altri non l’hanno compiuto. “Non si è trovato, dice Gesù, chi tornasse a rendere gloria a Dio all’infuori di questo straniero?”. Poi a questo tale che l’ha ringraziato, dice: “Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!”. Hai creduto che io sono onnipotente; hai riconosciuto che ti ho fatto un miracolo e che ogni bene proviene da me. Col ringraziamento hai manifestato la tua fede, e poiché la fede porta la salvezza, io ti dico che questa fede ti ha salvato.

Ecco il grande beneficio del ringraziamento. È manifestazione di fede, fede che dà salvezza. Chi non ringrazia non ha fede, non crede che Dio è onnipotente, può tutto e fa tutto, e che ogni bene proviene da lui. Chi crede che ogni bene proviene da Dio e non dalle sue capacità ritiene il ringraziamento un dovere.

 

  1. Dobbiamo ringraziare Dio per ogni cosa, sempre e in ogni luogo

 Quando san Paolo ha voluto istruire i suoi fedeli secondo la mentalità di Dio, ha detto queste parole: in ogni cosa rendete grazie a Dio. Quindi è volontà di Dio il ringraziamento.

Dobbiamo ringraziare Dio per ogni cosa e in ogni cosa, perché tutto proviene da Dio. Mi alzo la mattina? Grazie! Mangio? Grazie! Dormo? Grazie! Cammino? Grazie! Mi metto in macchina? Grazie! Arrivo? Grazie! Parlo? Grazie! Vedo? Grazie! Sole? Grazie! Salute? Grazie! Luce? Grazie! Tenebre? Grazie! Guai se non ci fossero le tenebre, non dormiremmo mai! Grazie, grazie, grazie!

Sulla nostra bocca ci dovrebbero essere sempre queste parole: Grazie, Signore! Chi dice così crede in questo Dio che può tutto, e dal quale proviene ogni cosa. Chi non dice grazie non crede in questo Dio che può far tutto e fa tutto, e dal quale proviene ogni cosa.

Non si tratta di convincerci a livello intellettuale, perché questa verità la conoscete e la credete a livello intellettuale; si tratta di tradurre in pratica, in vita, questo concetto di fede. La fede è fede quando da essa scaturiscono le opere; non è fede, cioè è una fede morta, quando non scaturiscono le opere. San Giacomo l’ha detto con chiarezza: una fede senza le opere è una fede morta. Quindi non si tratta di convincervi che dovete ringraziare il Signore, perché questo lo sapete, si tratta di farlo.

Le parole della fede sono queste: “In ogni cosa rendete grazie al Signore”. Ora voi dovete fare questo esame di coscienza: Io in ogni cosa ringrazio il Signore? O in alcune cose sì e in altre no?

Il Signore ci dice che dobbiamo ringraziarlo in ogni cosa, sempre: dalla mattina alla sera, dalla sera alla mattina; e in ogni luogo, non esiste un luogo in cui non dobbiamo ringraziare il Signore. In ogni cosa, sempre e in ogni luogo!

Il ringraziamento è segno esterno di squisitezza d’animo. Chi ringrazia è delicato nell’anima. Chi non ringrazia è un uomo rozzo, è un maleducato, uno scostumato. Tanto è vero che insegnate ai vostri bambini a dire sempre grazie, ogni qualvolta ricevono qualche cosa. Voi poi con Dio non lo fate!

Il ringraziamento indica squisitezza d’animo, e Dio moltiplica i suoi doni a chi ringrazia.

Quei nove lebbrosi che sono stati guariti hanno avuto solo una grazia, la guarigione, ma dopo di quella non hanno avuto niente; invece all’altro il Signore non soltanto ha dato la guarigione, ma tanti altri doni. Gli ha dato la fede e la salvezza, e con la fede e la salvezza gli ha dato ogni dono.

  1. Come ringraziare Dio

 Il Signore si aspetta che lo ringraziate almeno in due modi durante la giornata: con la S. Messa e la Liturgia delle Ore. Se l’aspetta, glielo dovete dare. Se non lo fate gli recate dispiacere. Lo dovete fare anche con sacrificio perché se l’aspetta, lo vuole.

Questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù per voi, dice san Paolo nella lettera ai Tessalonicesi, che lo ringraziate.

Il primo modo per ringraziare Dio, che non deve mai mancare nella vostra giornata, è la S. Messa, l’Eucaristia. Il cristiano deve andare a messa ogni giorno, perché ogni giorno deve ringraziare.

I primi cristiani, dovendo dare un nome al sacrificio della croce rinnovato sotto le specie del pane e del vino, gli diedero questo nome: il ringraziamento, lo chiamarono Eucaristia, una parola greca che in italiano significa: ringraziamento. Che cosa hai fatto? Il ringraziamento. Da dove vieni? Dal ringraziamento!

Il ringraziamento Dio se lo aspetta, anche se per andare a messa dovete superare qualche difficoltà. È un diritto e un dovere che dovete saper difendere, perché chi vi sta attorno non ve lo concede, non ve lo facilita, e, se mi permettete l’espressione, fa di tutto per togliervelo, perché dicono: è tempo perduto. Ognuno il tempo perduto se lo misura secondo il proprio criterio, secondo la propria volontà e soprattutto secondo la propria fede. Noi abbiamo questa fede.

Il secondo ringraziamento che non deve mai mancare nella vostra giornata, perché il Signore se lo aspetta, è la Liturgia delle Ore, che è una continua lode e un continuo ringraziamento al Signore.

conclusione

Non devono mai mancare nella nostra giornata l’Eucaristia e la Liturgia delle Ore, perché sono un ringraziamento che facciamo col Cristo. E il ringraziamento fatto col Cristo non solo è gradito, ma è adeguato, ed è anche continuo. Io vado a cucinare, ma il Cristo continua a ringraziare. Io vado a lavorare, ma il Cristo continua a ringraziare, e non solo con me ma con altri miei fratelli e altre mie sorelle sparse nel mondo.