Il primato della preghiera…beato chi prega! – Lc 6,12-19

 meditazione tratta dal Corso di Esercizi Spirituali

“La Minima e la preghiera”

tenuto da P. Francesco Chimienti O.M.

LA PREGHIERA DELLA MINIMA

É SOLITARIA

Risultati immagini per gesù prega di notte

I. La preghiera solitaria era la preghiera specifica del Cristo e di S. Francesco di Paola

  1. Del Cristo

Il Vangelo ci rivela che la preghiera del Cristo era solitaria.

Per pregare si ritirava nella solitudine, si allontanava anche dagli Apostoli, non solo dalla folla.

“In quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione” (Lc 6, 12).

I luoghi preferiti dal Cristo per pregare erano il deserto, la montagna, i luoghi solitari, perché li poteva entrare in un dialogo profondo e indisturbato col Padre suo.

  1. Di S. Francesco di Paola

La preghiera solitaria era anche la qualità specifica della preghiera di S. Francesco di Paola.

Egli faceva il vuoto attorno a sè per non dissiparsi, e custodiva il suo cuore ritirandosi nella grotta o nell’oratorio. Lo stesso convento, la stessa chiesa, per lui non era il luogo ideale per pregare.

  1. Francesco per pregare cercava la solitudine, e quando necessariamente doveva stare lontano dalla sua grotta, se la ricreava dovunque andava. Così ha fatto alla corte del Re di Napoli e così ha fatto alla corte del Re di Francia.

II. la preghiera solitaria é una qualità specifica della preghiera della minima

 La Minima quando prega fa silenzio attorno a sè, non si dissipa e custodisce il suo cuore da tutto ciò che può distrarla. Ecco perché vi ho sempre consigliato di avere a casa vostra una stanza tutta per voi, per pregare indisturbate. E se questo non è possibile, cercatevi un altro luogo dove potervi ritirare, sarà una chiesa poco frequentata, una cappella appartata, un angolo della vostra casa dove pregare quando ancora tutti dormono.

Si può fare silenzio attorno a sé anche di giorno, purchè si cerchi la solitudine e il raccoglimento.

La Minima prega raccolta, perché nel raccoglimento trova spesso una dolce facilità a conversare con il suo Dio Quando la Minima prega preferisce il nascondimento e la solitudine. Questo stile non l’avete ancora preso!

Vorrei che quando pregate preferiste il nascondimento e la solitudine. Nessuno deve sapere che voi state pregando, perché la Minima vive nel nascondimento.

Se poteste scegliere proprio il deserto, la montagna, la solitudine, così come faceva il Cristo e come faceva S. Francesco, sarebbe ancora meglio! Ci sono infatti alcuni che a fine settimana se ne vanno fuori, in luoghi solitari per trascorrere una giornata di preghiera da soli, lontano dai luoghi ove sono conosciuti. Anche voi dovreste avere nella settimana una giornata per ritirarvi in preghiera.

III. la minima é la specialista della preghiera solitaria

 Ognuno imiterà un aspetto particolare della preghiera del Cristo; la Minima imiterà questo aspetto particolare: la preghiera solitaria.

Se imparerete a pregare nel raccoglimento e nella solitudine, che cosa non riceverete da Dio? Il Signore vi darà cose stupende.

Con la preghiera solitaria entrerete subito nella contemplazione. La contemplazione è un dono che Dio dà a chi vuole, ma se cercherete la solitudine per pregare, facilmente potrete avere questo dono.

Nella preghiera solitaria le creature non vi disturberanno più e allora sarete attratte da Dio.

Nessuno arriva al Padre — ha detto Gesù — se Lui non lo attrae. Mettetevi nella solitudine e Dio vi attirerà a sè.

Figlie mie, voi non avete ancora gustato la contemplazione; quando la gusterete vedrete che le creature sono paragonabili al fetore del letame di fronte al profumo incomparabile del Cristo. Per vostra consolazione voglio dirvi che ognuna di voi è chiamata alla contemplazione, perché Dio la dà alle anime umili, e poichè la Minima per professione deve essere umile, siete fatte per la contemplazione.

Siate umili, cercate il nascondimento e la solitudine e vedrete che la contemplazione sarà il respiro della vostra anima.

Dio vuol dare questo dono a tutte, ma non tutte vi siete messe nelle condizioni per riceverlo, che sono: l’umiltà e la solitudine.

Voi siete umili per professione, e se cercherete la solitudine gusterete Dio.

Quand’ero sacerdote novello credevo che la contemplazione era di pochissime anime privilegiate, mentre adesso posso dirvi che la contemplazione è di tutti coloro che si mettono nelle condizioni volute da Dio.

La prima condizione è l’umiltà. Se la Vergine ha detto una parola, l’ha detta per esaltare una sola virtù: l’umiltà.

“Il Signore ha guardato l’umiltà della sua serva” (Lc 1, 48). La seconda condizione è la solitudine. S. Francesco ha insegnato ai suoi frati a pregare nella solitudine. Metteva i frati in grotte distanti una dall’altra, e lui se ne andava in un’altra grotta.

Non insegnava la preghiera; li metteva nella solitudine. Se gli chiedevano: «Che cosa devo fare?»

Rispondeva: «Prega!»

«Ma che cosa devo dire?»

«Parla, se sei capace; altrimenti sta’ zitto, così sarà lo Spirito Santo a parlare per te!».

La solitudine vi distacca dalle creature e vi fa mettere Dio al primo posto.

Se poi vi trovate nella condizione di miseria, dite: Signore, aiutami! Abbi pietà di me!

Il Signore vi darà il dono della contemplazione se vi farete piccole e miserevoli dinanzi a Lui. É il dono che io chiedo continuamente per voi. Non vorrei morire senza aver visto tutte le mie figlie contemplative. Per voi la contemplazione è a portata di mano. Io lo vedo, molte di voi sono delle anime contemplative, anche se non lo sanno. Anche le Aspiranti, quelle che si fanno guidare e sono docili agli insegnamenti del Padre stanno in contemplazione, anche se non continuamente.

Chi è semplice e si abbandona in Dio, è da Lui attratta.

Chi è complicata, chi ritiene che tutto deve essere frutto della sua intelligenza e della sua volontà, non ha niente, perché non è umile.

CONCLUSIONE

Siate le specialiste della preghiera solitaria, perché alla preghiera solitaria è legata la contemplazione.