Venite a me… allora sì che troverete ristoro! – Lc 5, 33-39

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

LA PRESENZA DI GESU’ SULLA TERRA

è TEMPO DI NOZZE, TEMPO DI GIOIA

(Lc 5, 33-39)

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Attraverso questo vangelo di san Luca vediamo che, mentre i discepoli di Giovanni Battista digiunavano, i discepoli di Gesù non digiunavano. Domandarono a Gesù il motivo di questa differenza; la sua risposta fu questa: Il tempo che noi stiamo vivendo è tempo di nozze. Voi siete invitati a nozze, ed io sono lo sposo. Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo non possono digiunare.

Fra pochi minuti dirò nella S. Messa, indicandovi il Cristo Eucaristico: Beati gli invitati al banchetto del Signore!

Che significa “invitati al banchetto del Signore”, al convito del Signore? Significa: beati gli invitati a nozze, perché il Cristo è lo Sposo. Voi adesso siete gli invitati ad un banchetto nuziale e lo sposo è Cristo.

Siete venuti a mangiare, e guai a chi non mangia, perché Gesù in una parabola dice: Chi è venuto alle nozze e non mangia deve essere cacciato fuori, perché non ha la veste nuziale.

Anche il profeta Isaia nell’Antico Testamento dice che il Messia sarà lo sposo che verrà e ci inviterà ad un convito nuziale.

Anche l’apostolo san Giovanni, nel suo libro profetico dell’Apocalisse, ci parla del banchetto nuziale, che sarà consumato in paradiso. Paragona il paradiso ad una festa continua ed eterna, ad una festa nuziale, dove si suona, si canta, si mangia e si è allegri e felici.

Stamattina vi dirò tre pensieri, perché dovete vivere di fede, alla luce della parola di Dio. Teneteli fissi nella vostra mente come chiodi.

 

  1. Questo tempo è tempo di gioia!

Voi avete l’esperienza dei banchetti nuziali e sapete che in questa occasione nessuno va vestito a lutto. Infatti chi è in lutto o non va proprio al banchetto, oppure, se va, indossa un altro vestito.

Dice Gesù: Quando verranno i giorni del lutto allora piangerete, ora è tempo di gioia.

La gioia al banchetto nuziale si manifesta in modo particolare con la pace e con la concordia delle famiglie, per cui se nella famiglia esistono dei fratelli e sorelle, nipoti o cugini che non vanno d’accordo, fanno la pace, in modo che quelli che vanno al banchetto stanno nella gioia, nella pace e nell’amore.

Con questo paragone vi voglio dire che il tempo che noi ora stiamo vivendo è tempo di gioia, di pace, di concordia, di amore e dobbiamo essere d’accordo con tutti; quindi via il lutto, ma via anche il rancore. Che cosa ci deve essere? L’amore!

Ricordate come cantavano gli angeli, dopo la nascita di Gesù? “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà”.

Ricordate che cosa dicono gli angeli alle donne, giunte davanti al sepolcro vuoto di Gesù? “Vi annunzio una grande gioia: Gesù è risorto!”.

Lo Sposo è con noi, siamo invitati a nozze; ora nella fede, senza dubbio, ma domani nel possesso. Gesù è nostro Sposo; è in mezzo a noi!

Ogni giorno prima della S. Messa si suonano le campane per dire: il banchetto è pronto, venite a mangiare, perché lo Sposo è in mezzo a noi!

Io vi dico: Beati coloro che vengono a questo banchetto, perché staranno nella gioia, nella pace, nella concordia e nell’amore.

Anche quando moriremo si suoneranno le campane, perché si partecipa ad un altro banchetto, quello eterno, in paradiso.

 

 

conclusione

 

In questo periodo dobbiamo stare in lutto o dobbiamo stare nella gioia?

Ecco le parole di Gesù: “Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno”.