Glorifica i tuoi figli, Signore- Gv 12, 24-26

da un omelia di P.Francesco Chimienti O.M.

Martina Franca, 17.03.1991

IL CRISTO è GLORIFICATO DAL PADRE

CON LA SUA MORTE IN CROCE

(Gv 12, 24- 26)

la glorificazione del cristiano avviene con l’accettazione della sua sofferenza

Chiedete a Dio la grazia di uniformare la vostra volontà, la vostra intelligenza e il vostro cuore all’accettazione di questa verità: la sofferenza del cristiano è la sua glorificazione.

Quindi la glorificazione del cristiano consiste nell’accettare la sofferenza. Dice Gesù: “Se uno mi vuole servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo”(Gv 12,26)

Volete essere i miei discepoli? Volete essere i miei consacrati? Seguitemi, dice Gesù. Però sappiate che dove sono io, sarete anche voi. Io nella grotta, voi nella grotta; io nel fiume Giordano, voi nel fiume Giordano; io per le vie della Palestina, voi per le vie del mondo; io sulla via del Calvario, voi sulla via del Calvario; io sulla croce, voi sulla croce; io flagellato, voi flagellati; io incoronato di spine, voi incoronati di spine. Dove sono io, là sarà anche il mio servo.

Se non avete la sofferenza, non siete servi del Cristo. La sofferenza è la garanzia, è il segno esterno della presenza del Cristo in ciascuno di noi.

Se state ancora alla nascita, non rimanete alla nascita. Se state alla vita pubblica, se state predicando continuate a camminare. Dovete seguire il Cristo fino al Calvario; dovete percorrere gli ultimi settecento metri della via dolorosa, per arrivare sulla croce e morire in croce.

Aggiunge Gesù:

  1. “Chi ama la sua vita, la perde” (Gv 12, 25)

Chi non accetta la morte del chicco di grano, chi non accetta la sofferenza, non accetta la vita; è un morto, non è seguace del Cristo, non è suo servitore.

Questa vita ha valore in quanto c’è l’altra vita. Se non accettate la sofferenza, avete perduto tutta la vita, perché non esiste una giornata della vita del cristiano senza la croce e senza la sofferenza. Se voi ogni giorno rifiutate la croce e la sofferenza, avete rifiutato la stessa vita, avete perduto tutta la vita.

Gennariello era un ignorante e si trovò a fare una passeggiata in barca con uno scienziato. I due discutevano e lo scienziato chiedeva a Gennariello se conosceva la filosofia e le altre scienze. Dinanzi alle sue risposte negative diceva: Hai perduto la vita! Mentre stavano sulla barca arrivò una violenta tempesta. Caduti in mare, Gennariello chiese allo scienziato:- Professore, sapete nuotare? Rispose:- No! E Gennariello gli disse:- Hai perduto tutta la vita! Io ho perduto la vita, ma tu l’hai perduta tutta. Il professore affogò e Gennariello si salvò.

Così sarà per noi. Possiamo essere scienziati, possiamo avere soldi, possiamo avere tutto quello che volete, ma se non ci salviamo per la vita eterna, abbiamo perduto tutta la vita. La vita eterna si salva accettando la sofferenza.

  1. “Chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna” (Gv 12, 25)

Noi consideriamo la sofferenza come l’odio della vita, come la consumazione della vita, mentre è la garanzia della vita eterna.

  1. “Se uno mi serve, il Padre lo onorerà e lo glorificherà” (Gv 12, 26)

è quello che ha fatto Gesù; ha servito il Padre per tutta la vita e il Padre lo ha glorificato. Lo stesso sarà per noi se seguiremo il Cristo.

  1. “Pregherà e sarà esaudito” (Eb 5, 7)

Il Cristo nei giorni della sua vita terrena offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo e fu esaudito.

Chi unisce alla preghiera la sofferenza, è certamente esaudito. Questa è la glorificazione che il Signore ogni giorno concede a me: mi dà tutto quello che gli chiedo, però io devo accettare la sofferenza, con forti grida e suppliche.

  1. Imparerà l’obbedienza alla volontà del Padre

“Imparò l’obbedienza dalle cose che patì” (Eb 5, 8).

Solo chi soffre e fa come Dio ha stabilito e percorre la strada che Dio ha stabilito, sarà glorificato, perché ha obbedito.

  1. Sarà reso perfetto (Eb 5, 9)

Chi soffre e ubbidisce alla volontà del Padre è veramente santo, perfetto.

“Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5, 48).

Per essere perfetti come il Padre nostro, dobbiamo avere come modello il Cristo. Quindi quello che è successo al Cristo, deve succedere a noi. E se succede a noi, lo dobbiamo accettare, perché se l’accettiamo diventeremo perfetti.

  1. Diventerà causa di salvezza per i fratelli

Se volete salvare i fratelli con la preghiera soltanto, non salverete nessuno. Se volete salvare i vostri fratelli, dovete unire alla preghiera la sofferenza; allora la salvezza è sicura.

“Il Cristo divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono” (Eb 5, 9).

            conclusione

Mie care figlie, vivete sempre con questa speranza: al di là della sofferenza ci sarà la gloria.

Diceva sant’Agostino: “Per crucem ad lucem”, cioè attraverso la croce si arriva alla glorificazione eterna.