Dio ha cura di me! – Mt 13, 24-28

da un’omelia di P.Francesco Chimienti O.M.

22.07.1990

ALCUNI PRINCIPI

PER LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA DEL MALE

(Mt 13, 24-28)

Il Vangelo di oggi è difficile, è un vangelo facile da capire perché la spiegazione della parabola ce l’ha data Gesù, ma è difficilissimo da vivere.

Vi darò alcuni principi.

I. qual è il pensiero di Gesù sul problema del male

 Il problema del male è un problema angoscioso per tutti gli uomini. Sapere la soluzione e mantenerla a mente non vale niente; invece se conosco la soluzione e vivo secondo la soluzione data da Gesù, vale la pena vivere la vita, perché Dio l’ha fatta bella.

Gesù parla in parabole perché chi ascolta, se è sincero, va a chiedere la spiegazione, e Gesù dà la spiegazione; chi non è sincero se ne va.

  1. Il bene viene da Dio

Ogni bene viene da Dio. All’origine del bene c’è Dio e solo Dio. Nella S. Messa diciamo: Da te viene ogni bene.

“Che cosa mai possiedi che non abbia ricevuto?, diceva san Paolo. E se l’hai ricevuto, perché te ne vanti come non l’avessi ricevuto?” (1 Cor 4, 7).

Sono bene non solo le grazie straordinarie e le grazie spirituali, ma tutto ciò che noi possediamo: l’esistenza, l’intelligenza, i parenti, gli occhi, i genitori. Sono tutti beni di Dio. Dio ha fatto solo il bene. Nella creazione non esiste niente di cattivo. Ecco perché quando si parla bene della castità, io vi dico che è cosa buona anche il rapporto matrimoniale, perché voluto da Dio.

  1. Il male viene dal demonio

Il demonio è nemico di Dio e nemico dell’uomo. Ogni male è peccato. Il peccato ha origine dal demonio.

San Giacomo dice: Nessuno dica che è stato tentato da Dio, perché Dio non può essere tentato né tenta alcuno (cfr. Gc 1, 13).

Dio non può essere tentato dal demonio, né può tentare alcuno, perché è l’autore del bene e vuole il bene di tutti i suoi figli. Quando Dio pensa qualche cosa, pensa il bene. Quando dice qualche cosa dice il bene. Quando fa qualche cosa fa il bene. Il male non è di Dio, è del demonio.

  1. Dio non vuole il male, ma lo permette per ricavare il bene

Dio ha due modi per ricavare il bene: o lo fa personalmente, oppure permette il male, ma perché da quel male ne venga un bene.

Dinanzi al bene dovete dire: Viene da Dio, grazie Signore! Dinanzi al male dovete dire: Viene dal demonio; Dio lo ha permesso perché a me ne possa venire un bene. Quale sia questo bene, non ve lo so dire, perché si tratta di un bene futuro, e nessun uomo può prevedere il futuro, però abbiate fede che da questo male verrà un bene.

II. il male e il bene devono convivere sulla terra perché trionfi la misericordia di Dio

  1. Dio non fa giustizia sulla terra

Sulla terra giustizia non c’è. Lo ha detto lui: se io togliessi i cattivi dalla terra, se togliessi il male dalla terra, con i cattivi toglierei anche i buoni. Dovendo estirpare il male dovrei estirpare anche il bene, perché il bene con il male è mescolato; una distinzione non si può fare. In altri termini questo bene e questo male sta in ciascuno di noi.

Se il Signore ci sorride tutte le volte che facciamo il bene, tutte le volte che facciamo il male, dovendo intervenire, ci dovrebbe far morire. E chi starebbe più sulla terra?

  1. I giusti devono convivere coi malvagi e rimanere giusti

Nonostante che giustizia sulla terra non c’è, noi dobbiamo continuare a fare il bene.

Dinanzi a Dio è importante che tu operi la giustizia. Non perché la giustizia non c’è, non la devi fare; ma nonostante che la giustizia non c’è, tu devi operare la giustizia. È qui la santità!

  1. Gesù si è sempre schierato con i perseguitati e gli oppressi

Dovendo sulla terra schierarsi con qualcuno: con i giusti o con gli ingiusti, con i perseguitati e gli oppressi, il Cristo si è schierato con coloro che subiscono l’ingiustizia. Quindi dovendo schierarci, dobbiamo schierarci con coloro che subiscono l’ingiustizia, perché Gesù si è schierato col debole e non col forte, con l’oppresso e non con l’oppressore, con la vedova e con l’orfano e non con l’usuraio. E lungo il corso dei secoli tutti i suoi seguaci si schierano sempre con i deboli.

San Francesco è stato il difensore dei deboli e dei poveri, perché è stato seguace di Cristo.

CONCLUSIONE

Giustizia sarà fatta, e la farà Dio in persona, ma alla fine dei tempi, alla fine del mondo, quando darà a ciascuno il suo: ai buoni il premio e ai cattivi il castigo; ma non sarà fatta su questa terra, giustizia sarà fatta in cielo. Ecco perché, quando commettono ingiustizie nei vostri riguardi, le dovete subire, le dovete accettare. Non c’è niente da fare, giustizia non ci sarà mai sulla terra, non sarà fatta mai! Io credevo che i giudici sulla terra facessero giustizia; bastava fare la causa e poi davano a ciascuno il suo; ma un avvocato mi ha spiegato come fanno i giudici a rendere giustizia, cioè a non rendere giustizia.

Giustizia non c’è, non ve l’aspettate mai. Questa è la ragione perché prima il Cristo e poi san Paolo, ripetendo il pensiero di Cristo, hanno detto che il cristiano non va né dai giudici né dagli avvocati, ma risolve il problema con la virtù della carità, se si può, diversamente non si appella a nessuno, subisce l’ingiustizia ma non la fa.

Se credete in questi principi e vivete secondo questi principi, certissimamente non avrete più fastidi nella vostra vita di ogni giorno. Anche se subirete delle ingiustizie le accetterete per farvi sante. Difatti con l’ingiustizia si diventa più facilmente santi, perché si esercitano tutte le virtù. Invece quando tutte le cose vanno bene non si esercita nessuna virtù.