Il Maestro è qui: vieni! – Mt 14, 22-36

Mt 14,22-36

– L’attività principale di Gesù è stata la preghiera -.

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

GESU’ E’ PRESENTE IN MEZZO A NOI

PER SALVARCI

(Mt 14, 34-36)

Il pensiero che vorrei consegnarvi è questo: Appena scesi dalla barca, Gesù e i suoi discepoli, la gente lo riconosce, incominciarono a portargli gli ammalati, e volevano che almeno li toccasse, e Gesù guariva tutti.

  1. Gesù è veramente presente in mezzo a noi

Carissimi fedeli, Gesù veramente sta sulla terra, non solo in cielo. Sta sulla terra sotto le specie eucaristiche. Noi non lo vediamo con i nostri occhi, né lo possiamo toccare con le nostre mani; ma Gesù, velato sotto le specie eucaristiche, esiste; c’è veramente in corpo, sangue, anima e divinità; così come è stato in Palestina.

Ci vuole fede, ma Gesù c’è, in ogni chiesa, in ogni tabernacolo. È realmente presente in ogni celebrazione della S. Messa. È veramente presente nell’annuncio della Parola. Adesso che io sto parlando, è Gesù che parla. È realmente presente nei nostri fratelli; è veramente presente quando noi preghiamo; è veramente presente nell’azione sacerdotale e sacrificante del sacerdote; è veramente presente in tutti gli avvenimenti che accadono.

  1. Crediamo che Gesù è in mezzo a noi?

La domanda che mi faccio è questa: lo riconosciamo realmente presente nell’Eucaristia, nella Parola annunziata, nella preghiera, nei sacerdoti, negli avvenimenti?

Questi lo riconoscono, per questo lo pregano, gli portano gli ammalati; e Gesù, il grande benefattore, benedice tutti, guarisce tutti, per tutti ha una parola di gioia e di consolazione.

Questi tre miliardi e mezzo di persone che sono sulla terra riconoscono Gesù? Io riconosco Gesù?

  1. Andiamo da Gesù per farci salvare?

Se lo riconosciamo dobbiamo tirare le giuste conseguenze.

Chi di noi non è ammalato nel corpo o nello spirito? Io ho vissuto una vita sacerdotale ascoltando sempre lamentele. Tutte le volte che mi sono incontrato con gli amici ci siamo sempre detti i nostri guai.

Chi potrà dirci una parola di conforto, chi potrà guarire questo corpo, chi potrà guarire questa anima, chi potrà darci un bacio, chi potrà farci una carezza, chi ci potrà indicare una meta che per noi è speranza? Vale la pena vivere la vita?

Solo lui ce lo può dire; solo lui lo può fare, perché, dice san Paolo, Gesù, vero Dio, ha preso un corpo come il mio corpo, perché ha voluto provare nell’anima sua tutte le sofferenze per capirle.

Ecco perché quando il cieco gli dice: Signore, che io veda!, Gesù si commuove.

Ecco perché ai dieci lebbrosi che gli dicono: Maestro, guariscici, dà la guarigione.

Ecco perché a Marta e a Maria che gli dicono: Maestro, se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto!, dice: Dove l’avete messo? Si fa condurre sul luogo della sepoltura, fa togliere la pietra e risuscita Lazzaro.

E a quella donna che piangeva dietro la salma del suo unico figlio, era vedova, non aveva nemmeno il conforto del marito, dice: Donna non piangere! Quella donna avrà alzato il viso addolorato, come per dire: Come si fa a non piangere per un figlio? Ma Gesù dice: Te lo dico io, non piangere. Giovanotto, alzati!

Gesù ha provato dentro di sé queste miserie, ecco perché ci capisce.

È lui che all’adultera dice: Sono io che ti perdono.

È lui che alla peccatrice dice: Tu hai lavato con l’amore tutti i tuoi peccati.

È lui che a Zaccheo dice: Oggi il Signore è venuto a casa tua.

È lui che ha avuto fame e non ha cambiato le pietre in pane.

È lui che con tre pani e cinque pesci ha sfamato cinquemila uomini. Ha avuto compassione.

CONCLUSIONE

Oggi Gesù ha lo stesso cuore? Ma sì! Vibra la sua anima così come vibra la nostra anima dinanzi alla sofferenza e dinanzi alla fame, al dolore, al peccato? Sì, vibra così!

Voi potete dire: Ma Gesù non sta più in mezzo a noi!

È vero e non è vero. Sta ancora in mezzo a noi nell’Eucaristia, anche se con il suo corpo sta alla destra del Padre e gli presenta, giorno per giorno, tutte le nostre miserie, perché ne abbia compassione, sollevi la nostra sofferenza e perdoni il nostro peccato.

Le nostre sofferenze le ha capite quando stava sulla terra, e le capisce adesso che sta nell’Eucaristia e alla destra del Padre.

Dice san Giovanni: Ma voi credete in questo Cristo? Lo avete riconosciuto? Sta in mezzo a noi, ma non tutti lo hanno riconosciuto. Beato colui che riconosce Gesù, perché dopo averlo riconosciuto, non è difficile gettarsi in ginocchio e dire: Signore, aiutami!

Questa implorazione di aiuto e di perdono rende grande l’uomo, perché Gesù prende questa miseria nelle sue mani e la presenta al Padre, e la miseria diventa sublimazione.