Impariamo ad obbedire dalla Madonna – Mt 7, 21-29

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

 del 27.06.1985

 

COME FARE LA VOLONTà DI DIO

(Mt 7, 21-29)

 

Le parole che mi hanno colpito stamattina, facendo la meditazione, sono queste: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli” (Mt 7, 21).

È la grande tentazione dell’uomo: disgiungere la propria vita dalla Parola di Dio o dalla volontà di Dio. Questa tentazione ce la indica proprio Gesù, perché non vuole che i suoi seguaci abbiano a caderci dentro: dire belle parole, ma non fare quello che si dice, e soprattutto non fare la volontà di Dio.

 

I.  I carismi non danno la santità

Pronunziare belle parole, senza vivere la vita cristiana, non dà diritto al possesso del Regno di Dio, anche se queste belle parole sono la Parola di Dio, detta nel nome di Dio.

Gesù elenca tre carismi particolari che Dio ha sempre dato ai suoi figli lungo il corso della storia dell’umanità.

 

  1. Il profetismo

Il primo carisma è quello che ha dato a voi: fare catechesi, parlare in nome di Dio, profetare.

San Paolo mette questo carisma al secondo posto nell’elenco dei carismi; lo mette subito dopo l’apostolato, il dono che aveva lui, che avevano gli apostoli, e che è dato ai vescovi e ai sacerdoti.

È un dono di Dio, parlare nel nome di Dio. Voi sarete e siete profeti, perché Dio vi ha chiamate ad essere profeti. Ecco perché vi ho detto che questo apostolato, è un dono specifico ed esclusivo vostro, per cui se avete altri impegni li dovete lasciare. O fate il professore o fate l’analista. Anche l’analista ha dovuto studiare le cose che avete studiato voi, ma poi ha fatto una scelta. Uno insegna, l’altro invece fa le analisi.

Il profetismo è un dono che hanno avuto tutti i cristiani in forza del Battesimo, senza dubbio, però una volta che avete scelto, cioè avete capito che Dio vi vuole su questa strada per l’esercizio di questo dono, la scelta deve essere specifica ed esclusiva, altrimenti sarete tentate dal demonio a fare molte cose, ma non farete niente.

Nel carisma del profetismo è incluso anche il concetto di vedere il futuro e parlare del futuro come se fosse presente, infatti i profeti dell’Antico Testamento e i profeti dei primi secoli del cristianesimo non soltanto facevano catechesi, ma vedevano anche il futuro e l’annunziavano come presente. Negli Atti degli Apostoli continuamente c’è questo carisma, esercitato in modo particolare nei riguardi di Paolo quando, ritornando a Gerusalemme, i profeti gli dicevano che a Gerusalemme lo attendevano le catene.

 

  1. L’esorcismo

Il secondo carisma è cacciare i demoni nel nome di Dio; si chiama esorcismo.

Quella degli esorcisti è una categoria di cristiani che sempre è esistita nella Chiesa, ai quali Dio ha dato il potere di cacciare i demoni. Il nostro san Francesco di Paola aveva questo dono, il dono di cacciare i demoni nel nome di Dio. Era un esorcista. E ne ha cacciati diversi dall’anima dei fedeli.

 

  1. Il dono dei miracoli

Un altro carisma che Gesù elenca, ma che non ha valore se non si vive da cristiani è quello di fare i miracoli, cioè essere taumaturghi. Questo dono l’aveva anche san Francesco.

Tutti e tre i doni aveva san Francesco, anche quello di essere profeta vedendo il futuro e annunziandolo come presente, oltre al fatto che ha sempre parlato nel nome di Dio, soprattutto quando parlava ai suoi figli.

 

II. La vita vissuta secondo quanto Dio dice e vuole, dà diritto al possesso del regno di Dio 

 

è santo chi fa la volontà di Dio, non chi fa i miracoli, né chi è profeta, né chi è esorcista. L’ha detto Gesù: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio” (Mt 7, 21). Significa che in tutti i secoli c’è stata questa categoria di cristiani che dicono: io ho la tessera, io sono sacerdote, io sono presidente, io sono cardinale, io sono vescovo, io sono segretario; ma la vita non la vivono. Le belle parole non danno diritto al paradiso. Non bisogna disgiungere le parole dalla vita.

Noi diciamo sempre di fare la volontà di Dio, ma facciamo sempre la nostra volontà. Quindi anche dicendo: faccio la volontà di Dio, non mi salvo.

Da voi non vorrei equivoci, per cui dovete avere questi tre chiodi fissi nella testa per sapere che cosa è la volontà di Dio.

 

  1. Fa la volontà di Dio chi osserva i dieci comandamenti

Dio ha espresso la sua volontà, è scritto ed è stata accettata dalla Chiesa, che ha detto: veramente la volontà di Dio è nella sua Parola; tutta la sua parola è condensata in queste dieci frasi. Esistono dei libroni in cui si parla dei dieci comandamenti in senso positivo e in senso negativo. Tutta la legge e i profeti sono condensati in queste dieci frasi, solo Dio poteva fare questo.

Poi Gesù, sapienza increata, è venuto sulla terra, e queste dieci frasi, che erano già la condensazione di tutta la volontà di Dio espressa nella S. Scrittura, le ha condensate in due comandamenti: Amerai il Signore Dio tuo e amerai il prossimo tuo.

Gli studiosi hanno dimostrato che i primi tre comandamenti di Dio dati a Mosè, sono condensati nel primo comandamento del Signore: Amerai il Signore Dio tuo; gli altri sette sono condensati nel secondo comandamento: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Questo per dirvi la potenza di questi comandamenti.

Tutte le volte che fate come Dio dice, fate la volontà di Dio; tutte le volte che vi mettete in contrasto con ciò che Dio dice, non fate la volontà di Dio.

Noi siamo specialisti nelle bugie e siamo specialisti anche nell’interpretare sempre falsamente la volontà di Dio nei comandamenti. Il Signore ha detto: Pregherai sempre! Noi diciamo: ma questa volta non posso pregare perché ho da fare. No, non esistono scuse! Io non accetto mai le scuse, perché la scusa v’inganna. Si dice comunemente: la scusa accusa. È un inganno.

La legge di Dio è così, e così si accetta. Invece di dire al Signore: tu nella mia vita stai al secondo posto, mentre le creature, compreso papà, mamma, sorelle, lo studio, il lavoro, la professione, stanno al primo posto, dite al Signore: Aspetta un poco!

Fate l’esame di coscienza e dite di non aver commesso peccati, mentre tutta la vostra vita è fatta così: Signore, aspetta un poco! Ti alzi la mattina e dici: Aspetta un poco, che dopo faccio le preghiere! Signore, aspetta un poco che dopo faccio la meditazione! Signore, aspetta un poco che dopo vado a Messa! Signore, aspetta un poco.

Mentre si sta celebrando la Messa arriva qualcuno, e voi dite: Signore, aspetta un poco, vediamo chi è venuto! E così alla Comunione; così al ringraziamento! Non avete il coraggio di dire: Prima amerai il Signore Dio tuo.

Questa è la nostra vita di amore: aspetta un poco! Ringraziate il Signore che vi siete ricordate di dire ora di sì al vostro Dio, ma voi la vocazione da quanto tempo ce l’avete? Avete sempre detto al Signore: aspetta un poco; e avete fatto sempre la vostra augusta volontà, la vostra maestosa volontà.

Questa è stata anche la mia vita: ieri facevo come voi, dicevo un sacco di bugie, ma oggi non le dico più perché ormai dinanzi alla Parola di Dio non si può imbrogliare più Dio. Chi non osserva i comandamenti, non ama Dio; è chiaro!

Gesù ha detto: volete amare Dio? Osservate i comandamenti; se non osservate i comandamenti ingannate voi stessi, non amate Dio. Più chiaro di così Gesù non poteva parlare. Quindi se osservate i comandamenti integralmente fate la volontà di Dio, e il Regno di Dio è per voi; se invece non osservate i comandamenti non fate la volontà di Dio.

 

  1. Fa la volontà di Dio chi osserva i precetti della Chiesa

L’altra sicura volontà di Dio è: osservare i precetti della Chiesa, perché la Chiesa è la sposa di Cristo.

Dio ha mandato il suo Figlio sulla terra, il quale ha fatto sempre la volontà del Padre. Poi alla Chiesa, fondata da lui e sua dilettissima sposa, ha affidato lo stesso compito che Dio ha affidato a lui: Come il Padre ha mandato me, io mando voi; come il Padre ha assistito me, io assisto voi e starò con voi fino alla consumazione dei secoli. Ciò che dici tu, dico io, e ciò che tu non dici, io non dico. Più chiaro di così non lo poteva dire. Allora, tutto ciò che dice la Chiesa si fa. Se ubbidite alla Chiesa ubbidite a Dio e fate la volontà di Dio; se non ubbidite alla Chiesa non ubbidite a Dio. Alla Chiesa si ubbidisce sempre.

Quando mi domandano: perché non metti i calzoni? Io mi alzo l’abito e dico: i calzoni li ho, e tu perché non metti l’abito? È diverso. I calzoni li ho, ma porto l’abito perché la Chiesa ha detto così e alla Chiesa ubbidisco, non discuto.

La Chiesa ha detto che al battesimo ci vuole il padrino e la madrina? Tu porterai il padrino e la madrina. Dice: dello stesso sesso? Dello stesso sesso. Dice che può essere diverso? Di sesso diverso. Alla cresima non ci vuole il padrino? Non ci vuole. Adesso ha detto che ci vuole? Ci vuole. Può farlo il papà e mamma? Papà e mamma. Adesso dice che non deve essere il papà e la mamma? Quello che dice la Chiesa io lo farò. E quando faccio ciò che dice la Chiesa io faccio la volontà di Dio.

Quindi dovete dirlo con chiarezza: ho fatto la volontà di Dio perché ho osservato i dieci comandamenti; non ho osservato i dieci comandamenti, non ho fatto la volontà di Dio. Ho osservato i cinque precetti della Chiesa e tutti gli altri precetti del Diritto canonico, ho fatto la volontà di Dio. Se fate come dice la Chiesa avete fatto la volontà di Dio, se non fate come dice la Chiesa non avete fatto la volontà di Dio.

 

  1. Fa la volontà di Dio chi obbedisce ai Superiori

Il terzo chiodo fisso che vi dovete mettere nella testa è questo: Chi ubbidisce ai propri superiori fa la volontà di Dio certissimamente; chi non ubbidisce ai superiori non fa la volontà di Dio, perché i superiori rappresentano Dio sulla terra, lo dice san Paolo, né io posso insegnare diversamente.

 

CONCLUSIONE

 

Chiudo questo lungo discorso dicendovi: nella preghiera chiedete il dono di fare sempre la volontà di Dio e non la vostra, perché la nostra volontà ci fa certi scherzi! Chiedetelo, è un dono perché siamo talmente attaccati alla nostra volontà che mettiamo la volontà degli altri sotto i piedi, sempre.

Come consiglio vi aggiungo: spesso durante la giornata dite: Sia fatta la tua volontà!

Queste parole si dicono in modo particolare quando tutto va male. Noi ci assoggettiamo a questo volere soprannaturale di Dio dicendo queste parole: Sia fatta la tua volontà!, perché ci facilitano l’uniformità alla volontà di Dio.