Posiamo il nostro capo sul cuore di Gesù e impariamo la Via, la Verità e la Vita – Mc 2, 18-22

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

LA PRESENZA DI Gesù SULLA TERRA è TEMPO DI NOZZE, TEMPO DI GIOIA,

 TEMPO DI ANNUNZIO, TEMPO DI PARTECIPAZIONE DI BENI

(Mc 2, 18-22)

 

 

Attraverso questo vangelo di san Marco vediamo che, mentre i discepoli di Giovanni Battista digiunavano, i discepoli di Gesù non digiunavano. Domandarono a Gesù il motivo di questa differenza; la sua risposta fu questa: Il tempo che noi stiamo vivendo è tempo di nozze. Voi siete invitati a nozze, ed io sono lo sposo. Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo non possono digiunare.

Fra pochi minuti dirò nella S. Messa, indicandovi il Cristo Eucaristico: Beati gli invitati al banchetto del Signore!

Che significa “invitati al banchetto del Signore”, al convito del Signore? Significa: beati gli invitati a nozze, perché il Cristo è lo Sposo. Voi adesso siete gli invitati ad un banchetto nuziale e lo sposo è Cristo.

Siete venuti a mangiare, e guai a chi non mangia, perché Gesù in una parabola dice: Chi è venuto alle nozze e non mangia deve essere cacciato fuori, perché non ha la veste nuziale.

Anche il profeta Isaia nell’Antico Testamento dice che il Messia sarà lo sposo che verrà e ci inviterà ad un convito nuziale.

Anche l’apostolo san Giovanni, nel suo libro profetico dell’Apocalisse, ci parla del banchetto nuziale, che sarà consumato in paradiso. Paragona il paradiso ad una festa continua ed eterna, ad una festa nuziale, dove si suona, si canta, si mangia e si è allegri e felici.

Stamattina vi dirò tre pensieri, perché dovete vivere di fede, alla luce della parola di Dio. Teneteli fissi nella vostra mente come chiodi.

  1. Questo tempo è tempo di gioia!

Voi avete l’esperienza dei banchetti nuziali e sapete che in questa occasione nessuno va vestito a lutto. Infatti chi è in lutto o non va proprio al banchetto, oppure, se va, indossa un altro vestito.

Dice Gesù: Quando verranno i giorni del lutto allora piangerete, ora è tempo di gioia.

La gioia al banchetto nuziale si manifesta in modo particolare con la pace e con la concordia delle famiglie, per cui se nella famiglia esistono dei fratelli e sorelle, nipoti o cugini che non vanno d’accordo, fanno la pace, in modo che quelli che vanno al banchetto stanno nella gioia, nella pace e nell’amore.

Con questo paragone vi voglio dire che il tempo che noi ora stiamo vivendo è tempo di gioia, di pace, di concordia, di amore e dobbiamo essere d’accordo con tutti; quindi via il lutto, ma via anche il rancore. Che cosa ci deve essere? L’amore!

Ricordate come cantavano gli angeli, dopo la nascita di Gesù? “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà”.

Ricordate che cosa dicono gli angeli alle donne, giunte davanti al sepolcro vuoto di Gesù? “Vi annunzio una grande gioia: Gesù è risorto!”.

Lo Sposo è con noi, siamo invitati a nozze; ora nella fede, senza dubbio, ma domani nel possesso. Gesù è nostro Sposo; è in mezzo a noi!

Ogni giorno prima della S. Messa si suonano le campane per dire: il banchetto è pronto, venite a mangiare, perché lo Sposo è in mezzo a noi!

Io vi dico: Beati coloro che vengono a questo banchetto, perché staranno nella gioia, nella pace, nella concordia e nell’amore.

Anche quando moriremo si suoneranno le campane, perché si partecipa ad un altro banchetto, quello eterno, in paradiso.

 

 

 

  1. Il tempo che stiamo vivendo è tempo di annunzio

Si deve annunziare agli altri che c’è lo Sposo. Quando nelle vostre famiglie si deve fare uno sposalizio, voi non lo annunziate a tutti i parenti? Una notizia di nozze non può essere mantenuta segreta; si deve annunziare agli altri che c’è lo sposo, che c’è la sposa, che c’è il matrimonio.

Questo è tempo di nozze, è tempo di gioia, di annunzio. Non si sta a casa propria a lamentarsi di qualche cosa, ma si comunica agli altri la gioia. Il tempo liturgico che stiamo vivendo è tempo di gioia. Abbiamo visto che gli angeli vanno dai pastori ad annunziare la nascita di Gesù.

In questi giorni vediamo Giovanni Battista che battezza, che indica Gesù come l’Agnello di Dio, come colui che toglie il peccato del mondo. Questo è tempo di gioia, ma è anche tempo di annunzio.

Gesù, prima di salire al cielo, compendia tutto il tempo che noi adesso dobbiamo vivere e che stiamo vivendo, in tempo di annunzio. Ha detto: Andate per il mondo intero e annunziate la buona notizia, il Vangelo, ad ogni creatura.

Qual è la buona notizia? Che il Cristo, il Figlio di Dio, è venuto sulla terra e ha tolto il peccato dal mondo. Da questo momento le porte del cielo sono aperte. Tutti coloro che vogliono entrare in cielo possono entrarvi, perché la grazia di Dio è sempre con noi. Gesù sarà con noi fino alla consumazione dei secoli.

Con il vangelo di oggi Gesù ci dice che quello che stiamo vivendo è tempo di gioia, è tempo di annunzio, perché le buone notizie si vanno a dire anche agli altri.

 

  1. Questo tempo è tempo di partecipazione di beni

Che cosa fa lo sposo quando invita gli amici al banchetto? Organizza il pranzo e dà da mangiare e bere; non a sufficienza, ma in abbondanza.

Io non avevo mai partecipato ad un convito di nozze, ma quando si sono sposati i miei nipoti, in seguito all’insistenza di mia madre, ho partecipato ed ho notato che veramente c’è comunicazione di beni.

Il tempo che noi stiamo vivendo è di partecipazione di beni. Sapete che significa? Che il Cristo ci dona il suo Corpo e il suo Sangue nell’Eucaristia e ci dice: Beati gli invitati al banchetto di Dio! Ci poteva dare di più? Ci ha dato tutto: la sua umanità, ma anche la sua divinità. Nell’Eucaristia c’è il corpo, il sangue, l’anima e la divinità di nostro Signore Gesù Cristo.

Gesù ci dona anche il suo spirito nella Terza Persona della SS. Trinità, che è lo Spirito Santo. Tutte le volte che facciamo la comunione e che partecipiamo alla S. Messa ci comunica la pienezza dello Spirito Santo con tutti i suoi doni.

Tutto ciò che il Cristo aveva ed ha, nella pienezza della sua divinità e della sua umanità, ce lo comunica. Questa è la gioia del mio cuore! Non ci dà centomila lire, due o tre milioni, l’acqua e il vino soltanto, ma ci dà tutto.

È tempo di partecipazione, infatti partecipiamo della umanità e divinità del Cristo e veramente diventiamo tempio della SS. Trinità, perché portiamo dentro di noi il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, e nel medesimo tempo diventiamo un altro Cristo.

Non solo il sacerdote è un altro Cristo, per la potestà che ha di togliere o meno il peccato, di consacrare; ma anche i semplici cristiani sono altri Cristi, perché partecipano di tutti i suoi beni.

In tal modo diventiamo dei? Ce lo ha detto Dio stesso nella S. Scrittura: Voi sarete dei. E allora perché non diventiamo tanto grandi? Perché, purtroppo, quando andiamo alla sorgente di acqua, vi andiamo con i bicchierini da liquore e non con i bidoni ad attingere da Dio tutto quello che c’è da attingere.

Noi siamo invitati a partecipare ai beni di questo Sposo!

Quando si partecipa al banchetto nuziale gli invitati che cosa fanno? Portano sempre dei doni!

Al banchetto eucaristico il Cristo, nella sua umanità e divinità, non mette limiti, ci dà tutto, ma noi che cosa portiamo ogni mattina al Cristo, partecipando a questo banchetto?

 

conclusione

In questo periodo dobbiamo stare in lutto o dobbiamo stare nella gioia?

Ecco le parole di Gesù: “Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno”.

Fra poco verrà la quaresima e allora vi parlerò di questo secondo tempo, ma adesso viviamo il tempo dell’annuncio, il tempo della gioia, il tempo della partecipazione dei beni.