Novena a Gesù Bambino – Siamo tuoi collaboratori – Lc 1, 26-38

Lc 1, 26-38 – Dio ha bisogno di anime per compiere le sue opere 2011

Lc 1, 26-28 – Maria Santissima, la Vergine

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Taranto, 03.01.1979

L’OPERA DELLO SPIRITO SANTO

NELL’INCARNAZIONE DEL VERBO

(Lc 1, 35-79)

  1. L’azione dello Spirito Santo in Maria santissima 

  1. Prende possesso 

          “Lo Spirito Santo scenderà su di te” (Lc 1, 35).

Un’anima per essere di Dio, lo Spirito Santo deve scendere su di lei. Quando dico queste parole, vado con la mente alla discesa dello Spirito Santo sopra gli Apostoli.

Quando lo Spirito Santo prese possesso di Maria Santissima? Quando scese su di lei. Quando prese possesso degli apostoli? Quando scese su di loro.

Scendere significa prendere possesso; ecco la prima azione dello Spirito Santo.

Con la preghiera “Vieni, Santo Spirito” invocatelo ogni giorno. Non ci può essere opera di santificazione senza lo Spirito Santo; e lo Spirito Santo non scenderà sull’anima se non lo chiama. Questo è il significato delle parole: “Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce”.

  1. Protegge, illumina, riscalda, guida 

            “Su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo” (Lc 1, 35).

Quando si parla di ombra certamente si fa allusione al fenomeno della nuvola che copriva il popolo eletto mentre andava dall’Egitto verso la terra promessa. Di giorno questa nuvola proiettava la sua ombra sul popolo per dargli la possibilità di camminare nel deserto; di notte l’ombra era di fuoco, riscaldava ed illuminava; però sempre, sia di giorno che di notte, li guidava.

Questa è l’azione dello Spirito Santo. Per mezzo della sua ombra ci protegge, e la protezione si traduce sempre in quell’invocazione del Padre nostro: “Non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male”, perché ogni uomo è destinato a salvarsi, e il destino della salvezza è la fuga dal peccato.

Per non cadere nel peccato ed essere lontani dal male ci vuole un’azione continua dello Spirito Santo.

La nuvola di notte riscaldava e illuminava. L’azione dello Spirito Santo nella nostra mente è quella di illuminare, dare la luce. “Io sono la luce”!

Se viene a mancare la luce viene a mancare la conoscenza del male per essere evitato, e la conoscenza del bene per essere fatto.

È anche opera dello Spirito Santo quella di riscaldare il cuore. Vieni, o Spirito Santo, riscalda i nostri cuori!

Riscaldare il cuore significa fare innamorare l’anima di Dio. Non basta conoscerlo, bisogna innamorarsene, cioè amarlo. Ogni atto di amore è atto dell’Amore increato che si chiama Spirito Santo. A niente vale la conoscenza se non porta all’amore.

Lo Spirito Santo illumina, riscalda, e poi sempre guida. Gli Ebrei non avrebbero potuto camminare nel deserto, non avrebbero potuto farsi strada nel deserto, se fosse venuta a mancare una guida. Nessuno di loro conosceva il deserto, solo il Signore lo conosceva.

Lo Spirito Santo ha guidato il popolo eletto attraverso il deserto, attraverso il Mar Rosso fino al monte Oreb, dove Dio doveva manifestarsi e manifestare la sua volontà per essere ubbidito e seguito.

Lo Spirito Santo è la vera guida dell’anima. Se venisse a mancare lo Spirito Santo, verrebbe a mancare la guida nel nostro cammino di quaggiù. Noi non sapremmo dove andare, diventeremmo tutti smarriti.

Lo Spirito Santo vi ha fatto andare a scuola, vi ha chiamati a questa missione, vi ha dato questa vocazione; lo Spirito Santo vi sta formando cristiane, vi sta formando Minime. Dietro la sua guida noi non sbaglieremo mai, staremo sempre sulla giusta strada.

  1. Santifica

           “Colui che nascerà sarà Santo” (Lc 1, 35).

Tutto ciò che sarà prodotto in te dallo Spirito Santo sarà opera di santificazione, ti farà santa. Nessuno diventerà santo senza l’opera dello Spirito Santo. Ecco un’altra azione dello Spirito Santo: produce la santità, dà santità, santifica ogni cosa.

San Paolo diceva: qualunque cosa voi fate, fatela nel nome del Signore, perché tutto ciò che fate nel nome del Signore è santo. Non potete diventare sante se non vi raccomandate allo Spirito Santo dalla mattina.

conclusione

Noi vogliamo farci santi, vogliamo salvarci. Se lo vogliamo veramente dobbiamo permettere allo Spirito Santo di fare quello che vuole.

Siamo stati pensati dallo Spirito Santo, incominciamo l’opera della nostra santificazione con lo Spirito Santo, terminiamo con lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo ci guida, c’illumina, ci spinge, lo Spirito Santo fa tutto.

Abbiate un concetto chiaro dell’azione dello Spirito Santo, ma soprattutto permettetegli di fare quello che vuole, certamente farà il suo capolavoro. Dipende dalla disponibilità all’azione dello Spirito Santo l’esecuzione del capolavoro di Dio in noi. Più saremo permissivi, disponibili, docili, duttili alla sua azione, più lo Spirito Santo riverserà la sua azione divina in ciascuno di noi.

L’opera dello Spirito Santo è l’opera del Minimo: vive nel nascondimento più assoluto, mentre è l’artefice di tutte le cose.

Quante volte abbiamo contristato lo Spirito Santo, quante volte! Date allo Spirito Santo tutto lo spazio che ha dato Maria SS. e avrete la stessa santità di Maria SS.

Non soltanto non dovete contristare lo Spirito Santo che vive in voi, dice Paolo, ma dovete permettere che lo Spirito Santo che sta dentro salga dal di dentro, arrivi alla bocca ed esprima il suo pensiero.

Questo hanno fatto i profeti, questo hanno fatto gli agiografi, coloro che hanno scritto la parola di Dio. Hanno dato il permesso allo Spirito Santo di salire dalla profondità del loro cuore e di uscire dalla loro bocca, quando parlavano, e di esprimersi attraverso la penna, con le parole che dicevano.

È difficilissimo diventare strumento dello Spirito Santo, perché noi siamo strumenti intelligenti, e la nostra intelligenza non la prestiamo a nessuno, neanche allo Spirito Santo.

Lo Spirito Santo non può comunicarsi agli uomini se non tramite un uomo; ma ha bisogno di uno strumento che non impedisca a lui di esprimersi. Lo proverete anche voi questo, sia quando andrete a fare il catechismo, sia quando andrete a parlare alle catechiste, se non programmerete.

Bisogna sempre prepararsi, ma bisogna anche dare allo Spirito Santo, mentre si parla, la possibilità di esprimersi, perché le parole che Lui dice non sono quelle che pensiamo noi, e le parole che Lui vuole dire non sono quelle che vogliamo noi.

Quindi, anche se avete il vostro bagaglio, mettetelo da parte, e permettete che Lui si esprima attraverso le vostre parole. Così arriverà agli uomini e li salverà.

Praticamente l’arte nostra è guastare il piano di Dio, impedire a Dio di salvare gli uomini. La nostra grande preoccupazione non è quella di metterci a disposizione del Signore, ma di metterlo da parte per agire noi. L’azione dello Spirito Santo infatti non coincide mai con la nostra programmazione, mai!