Spirito Santo fa’ di me un cristiano… un altro Cristo – Mc 10, 35-45

N. 3 video dell’omelia tenuta dal Padre sul brano di Mc 10, 35-45

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Martina Franca, 19.10.1997

IL DISCEPOLO SOFFRIRA’

COME IL MAESTRO

(Mc 10, 35-45)

          I. soffrirà

“Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche voi lo riceverete” (Mc 10, 39).

Mi hanno colpito queste parole, delle quali non faccio l’esegesi, perché già la conoscete, ma vi riferisco ciò che lo Spirito Santo ha detto a me, per cambiare la mia vita, per convertirmi.

Oggi lo Spirito Santo mi dice questo: Soffrirai e soffrirai molto! Lo dice a me e lo dice a voi, per cui non venite a lamentarvi se soffrite, perché dice Gesù: Il calice che io bevo anche voi lo berrete.

Nella S. Scrittura, tutte le volte che si parla di calice, si parla di sofferenza. Quando nell’orto del Getsemani Gesù disse: “Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice!” (Mt 26, 39), si riferiva al calice della sua passione e morte.

Gesù ha sofferto moltissimo, ed è morto tra sofferenze atroci nell’anima e nel corpo. Ora, se Gesù dice a me: Il calice che io bevo anche voi lo berrete, significa che soffrirò e soffrirò molto, così come ha sofferto lui. Però, dice Gesù, “un discepolo non è da più del maestro” (Mt 10, 24), per cui le mie sofferenze saranno di gran lunga inferiori a quelle di Cristo.

Il discepolo del Cristo soffrirà, seguendo Gesù sulla via del Calvario. Il battesimo che io ricevo, che è il battesimo della penitenza, anche voi lo riceverete.

Avete avuto il dono di credere, ma avete avuto, dice san Pietro, anche il dono di soffrire qualche cosa per amore di Cristo.

La sofferenza è il primo dono che il Cristo fa al cristiano col battesimo. Tanto è vero che quando la Chiesa battezza i suoi figli, la prima cosa che fa, dopo le domande introduttive, è un bel segno di croce sulla fronte del bambino e dice: Ti consegno la croce, perché col battesimo tu diventi discepolo di Cristo. A te Gesù dice: se vuoi essere mio discepolo, rinnega te stesso, prendi la tua croce e seguimi!

Il battesimo è il primo sacramento dal quale dipendono tutti gli altri sacramenti, è il primo dono che ci consegna il Cristo, ma è anche il primo segno che indica con certezza la nostra appartenenza al Cristo, a Dio.

La sofferenza è il primo dono che si riceve da Dio ed è il primo segno che indica con certezza se apparteniamo o meno a Cristo.

Se soffrite significa che siete autentici e veri discepoli di Cristo; se non soffrite significa che non siete autentici e veri discepoli di Cristo; almeno dovete dubitare di esserlo. Se poi tutto vi va bene, certamente non siete discepoli di Cristo. Se siete ricchi, se avete tutte le soddisfazioni non siete discepoli del Cristo.

Quando ho visto P. Pio ho detto: Quest’uomo, dal punto di vista umano, è un povero disgraziato, ma dal punto di vista divino è un prediletto di Dio. E difatti ha fatto miracoli, ha profetizzato, è morto in concetto di santità e fra poco lo vedremo Santo.

        II. avrà tre specie di sofferenze

Il discepolo di Cristo avrà tre specie di sofferenze.

“Il servo del Signore sarà disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire. Al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori”(Is 53, 3. 10).

  1. Il disprezzo

Nella vostra parrocchia sarete disprezzate. Sul vostro luogo di lavoro, non vi spaventate, sarete anche disprezzate. Questa è la prima specie di sofferenza, che non ci piace ma che dobbiamo accettare.

  1. Il ripudio

Il reietto è il ripudiato. Avrete la sofferenza del ripudio, dell’essere rigettate, cacciate fuori. Arriveranno anche a cacciarvi fuori. Non so se l’hanno già fatto, dovete guardare la vostra vita, però dobbiamo dire con certezza, che per le prime vostre sorelle questo è avvenuto: sono state cacciate dalla parrocchia! A me hanno fatto di tutto per mandarmi via dall’Ordine, ma non ci sono riusciti!

Sarete ripudiate. Avete avuto questa sofferenza? Non meravigliatevi, quando arriva, perché dice Gesù: Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi. Avete detto che volete la gloria? La gloria, dice Gesù, è in proporzione della sofferenza. Poiché desiderate la gloria dovete soffrire, per cui berrete il calice che io ho bevuto, e sarete battezzati con lo stesso battesimo con cui sono stato battezzato io.

  1. Ogni specie di dolori interni ed esterni

La terza specie di sofferenza sarà ogni specie di dolore. “Al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori”.

È di grande consolazione sapere che l’origine della sofferenza è divina. Si tratta di un atto di benevolenza di Dio e si tratta di un atto di amore di Dio verso di noi; non di un amore, ma del più grande amore.

Quando ha guardato me e quando ha guardato voi, il Signore ha voluto che soffrissimo.

“Al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori”. Quindi stiamo sotto la croce, gettati per terra, tutti ci bestemmiano e alcuni ci tirano i calci, così come hanno fatto a Gesù: l’hanno sputato, gli hanno tirato i calci, gli hanno fatto tutto quello che gli hanno fatto!

Prostrati nel dolore! Avremo ogni specie di dolore esterno: malattie; ma anche ogni specie di dolore interno: persecuzioni, incomprensioni. Siete contente?

conclusione

Vi ripeto i pensieri:

Soffrirai e soffrirai molto!

Avrai tutte le sofferenze possibili e immaginabili.

Abbi fiducia nel Cristo, perché sarai sempre trattato come un figlio prediletto e avrai sempre l’aiuto necessario per poter superare tutte le difficoltà della vita. Però, al di là della sofferenza su questa terra, troverai una grande gloria nel cielo.

Sono contento di avervi dato questo cibo nella giornata di oggi, che è la Giornata Missionaria. Sappiate che attraverso la preghiera e la sofferenza noi aiuteremo tutti, ma in modo particolare questi nostri fratelli missionari che stanno in trincea.