Metti una custodia sulle mie labbra perchè non pecchi! – Rm 2, 1.11

 

n. 2 video dell’omelia tenuta dal Padre sul brano di Lc 11, 42-46

 

da un ritiro ai catechisti tenuto da P. Francesco Chimienti O.M.

Grottaglie, 24.10.93

 

Non giudicare

(Rm 2, 1.11)

Il ritiro di oggi sarà sul pensiero di Gesù, ripetuto da S. Paolo: “Non giudicare”.

Poiché il giudicare è un mio difetto, che mi confesso da quando avevo dodici anni, e che ancora non mi sono tolto, ho pensato che è necessario vedere cosa Dio dice di questo difetto, che se avessi voluto certamente sarei riuscito a togliere, con la grazia di Dio.

  1.  L’uomo non può ergersi a giudice del fratello

    Sei inescusabile, chiunque tu sia, o uomo che giudichi; perché mentre giudichi gli altri, condanni te stesso; infatti tu che giudichi fai le medesime cose” (Rm 2, 1)Dice S. Paolo: Tu non puoi giudicare il fratello, perché sei come lui, in quanto commetti le stesse trasgressioni che commette tuo fratello!

    Il giudice deve avere le mani pulite, perché se non le ha anch’egli è degno di giudizio. È quello che Gesù volle dimostrare con l’episodio dell’adultera, dicendo: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”.

    Quegli uomini che accusavano l’adultera, uno dopo l’altro, dice il Vangelo, incominciando dai più vecchi ai più giovani, se ne andarono, perché nessuno di loro era senza peccato (cfr Gv 8, 3-11).

    Perché nessuno ha potuto giudicare quella donna? Perché chi giudica commette le stesse colpe di colui che è stato giudicato.

    Il vero giudice è Cristo. Infatti quando tutti andarono via, Gesù disse alla donna:- Donna, qualcuno ti ha condannato?

    – No, Signore, nessuno!

    – Ebbene, io ti posso condannare, ma non ti condanno, perché non sono venuto per condannare, ma per salvare! Poiché ti devo salvare, ti dico:-  Va’ e non peccare più.l’unico e solo giudice è Dio

  2. Se l’unico e solo giudice è Dio, se il solo e unico giudice è il Cristo, io non posso prendere il loro posto!

    Dio Padre ha dato al Cristo il potere di giudicare i vivi e i morti. Quindi noi saremo giudicati dal Cristo, anche se la potestà di giudicare è del Padre, che l’ha delegata al Figlio, che deve regnare in assoluto su tutti gli uomini.

    Il giudizio sarà l’ultimo segno del possesso del Cristo su ciascuno di noi. Gesù ha rinunciato a giudicare sulla terra, infatti ha detto: “Io non sono venuto per giudicare il mondo, ma per salvarlo”(Gv 12, 47).

    Fino a quando saremo sulla terra, per noi ci sarà solo comprensione, amore, pazienza e misericordia, non il giudizio. Non appena, però, avremo lasciato questa terra per attraversare la porta che si chiama morte, e intraprendere il cammino per la vita eterna, ci sarà il giudizio.

    Dio non fa distinzione fra le persone, tratta il sommo sacerdote e l’alunna delle scuole elementari, il lavoratore e l’avvocato allo stesso modo, perché presso di lui non c’è parzialità

    Il cristianesimo non è scienza, è vita.

  3.  

        la nostra salvezza dipende dalla nostra conversione

    Se hai visto che il tuo fratello pecca, ricordati che anche tu hai peccato, per cui come egli ha bisogno della misericordia divina, anche tu ne hai bisogno. Convertiti, ritorna a Dio, chiedi perdono. Il Signore ti darà il perdono e tu ritornerai nella grazia di Dio.

Sfruttate il tempo dell’attesa, non per giudicare i fratelli, ma per convertirvi, perché verrà il tempo del giudizio.

Paolo chiude questo argomento dicendo: Bada a te stesso. Non guardare gli altri, guarda te stesso! Guarda la trave che è nel tuo occhio e non guardare la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello!

conclusione

 Le parole di Gesù più confortanti su questo argomento, che mi hanno convinto a non giudicare, sono queste:-  Se hai paura di essere giudicato da me, non devi giudicare il tuo fratello.

Dice Gesù: “Non giudicare e non sarai giudicato. Con la stessa misura con cui misuri tuo fratello, io giudicherò te” (Mt 7, 1-2).

Se tu giudichi, io ti giudicherò. Se tu non giudichi, io non ti giudicherò.

Poiché queste parole sono vere, infatti sono parola di Dio, ho cominciato a non giudicare più il mio fratello, ma a pregare per lui, così, quando morrò, il Signore non mi giudicherà, ma mi farà entrare in Paradiso, dove lo godrò in eterno. Io auguro a me e a voi il Paradiso.