Gesù ha cura di noi… teneramente – Lc 11, 5-13

Lc 11, 5-13 – La preghiera di petizione è voluta da Gesù

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M. del 28.07.1986

LA PREGHIERA DI DOMANDA

(Lc 11, 5-13)

  1. Ha detto Gesù: “Chiedete e vi sarà dato, perché chi chiede ottiene” (Lc 11, 9-10)

 Ieri vi ho parlato della preghiera, perché gli apostoli avevano detto a Gesù: Insegnaci a pregare. Gesù oggi approfondisce il concetto della preghiera come colloquio con Dio, presente e vivente.

Chi prega pensando a un Dio lontano non prega; chi prega pensando ad un essere morto, non prega.

Pregare è parlare con Dio, vivente e presente.

Si può pregare adorando Dio, cioè esprimendo sentimenti di adorazione; si può pregare esprimendo sentimenti di ringraziamento; si può pregare esprimendo sentimenti di dolore, chiedendo perdono al Signore; ma si può pregare – e questo è un aspetto sottolineato moltissime volte nel vangelo – chiedendo.

Non dobbiamo confondere la preghiera soltanto col chiedere, per carità, però io voglio insistere sul chiedere nella preghiera, perché ciascuno di noi dinanzi a Dio è un povero, è un mendicante, non ha niente.

 

  1. Tutto è di Dio e tutto dobbiamo ricevere da Dio

 Il mendicante quando veramente constata di non avere soldi, stende la mano e dice: Mi dai qualche cosa? Quando constata di non avere da mangiare, stende la mano e chiede da mangiare; quando è consapevole di non avere vestiti, stende la mano e chiede il vestito. Così noi, soltanto quando avremo la profonda convinzione di essere nulla, di essere poveri dinanzi a Dio e di non avere niente, solo allora stenderemo la mano e diremo: Signore, dacci la grazia, dacci lo Spirito Santo.

Sottolineo questo aspetto del chiedere, come ha fatto Gesù, perché noi, purtroppo, a Dio non chiediamo. Aspettiamo tutto da lui, perché diciamo: Il Signore conosce le nostre cose, non c’è bisogno di stendere la mano per chiedere ciò di cui abbiamo bisogno, perché lui già lo conosce.

No, figli miei, convincetevi del contrario. Io l’ho visto con i miei nipoti a casa. Mio fratello vedeva che i figli avevano bisogno di soldi, ma non glieli dava perché aspettava che glieli chiedessero.

 

  1. Chi chiede riconosce Dio come Padre onnipotente

 Io mi rivolgo a voi che siete padri e madri di famiglia: non fate così con i vostri figli? Il padre e la madre di famiglia vogliono avere la soddisfazione di aprire il portafoglio, di prendere la mille lire e di darla al figlio; perché il figlio mostra di essere figlio quando dice: Papà, me la dai mille lire?

Così è con Dio. Un figlio che si presenta a Dio e dice: “Signore tu sai tutto, quando lo credi opportuno mi dai quello che vuoi”, dimostra di non aver bisogno di niente, dimostra di essere autosufficiente.

Invece quando hai bisogno della mille lire di benzina da mettere nella macchina, la vai a chiedere e non te ne vai, perché la macchina senza il litro di benzina non cammina. Non esci di casa ed insisti fino a quando non ottieni.

Chiedete, non vergognatevi di chiedere. Gloriatevi di chiedere; chiedete, chiedete sempre, ha detto Gesù.

Sapete a chi chiedete? A Dio Padre, che è onnipotente e ha tutto, è il padrone assoluto di tutte le cose e può fare tutto.

Se voi che siete buoni e tante volte siete cattivi, ai vostri figli non siete capaci di negare quello che vi chiedono, quanto più il Padre vostro che è nei cieli, che è la bontà infinita, vi darà ogni cosa e tutto ciò che chiederete! Non abbiate vergogna: chiedete, diventerete ricchi di grazia, con questo Dio che distribuisce tanta grazia.

conclusione

Qui ci stanno alcuni fedeli che stanno piangendo la dipartita di un loro parente, ed è giusto che si stia nel dolore, perché diversamente non ci sarebbe amore. Chi non piange, non ama.

Vedete, io non piango il vostro parente perché non lo amo. E perché non lo amo? Perché non l’ho conosciuto. Voi invece l’avete conosciuto, l’avete amato e adesso vi siete riuniti per dimostrare questo vostro affetto, questa vostra stima con la preghiera.

Volete un mio consiglio? Chiedete a Dio, oggi, nella preghiera, nella S. Messa, nella comunione – per chi si è confessato e può fare la comunione – che il Signore lo porti al più presto in paradiso.

Il Signore attende questa vostra preghiera, per liberarlo dalle pene del purgatorio e per dargli la gioia del paradiso? Sì, il Signore attende questa vostra preghiera.

Oggi è lui ad avere bisogno, domani saremo voi ed io ad avere bisogno. Allora ci saranno altri che pregheranno e chiederanno a Dio la liberazione dalle pene del purgatorio per noi.

Ha detto Gesù: Con la stessa misura con cui pagate, sarete pagati; con la stessa misura con cui date, riceverete. Non abbiate mai limiti nella carità, perché la carità per essere carità deve essere senza limiti.