Grazie, Signore, per averci lasciato la tua presenza – Lc 10, 16

Lc 10, 13-16 Chi ascolta voi ascolta me

Lc 10, 13-16 Chi disprezza voi disprezza me

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

16.07.1982

IL SACERDOTE è IL CRISTO SULLA TERRA

(Lc 10, 16)

“Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me” (Lc 10, 16)

  1. Il sacerdozio è un dono di Dio

 I sentimenti che invadono il mio cuore nella giornata di oggi, trentaduesimo anniversario della mia ordinazione sacerdotale, sono molteplici.

Il primo è di ringraziamento al Signore. Ti renderò sempre grazie per tutto quello, o Signore, che tu hai fatto a me. Anch’io ero pastore e andavo dietro le pecore e le capre di casa mia, quando il Signore mi chiamò ad essere suo sacerdote. Con il profeta Davide posso senz’altro dire:ero il più piccolo di casa mia, e casa mia era l’ultima famiglia del mio paese. Quindi nessun merito da parte mia; sono stato chiamato per la bontà infinita del Signore. Gli dico grazie non soltanto oggi, ma oggi e sempre.

  1. Il sacerdote è strumento nelle mani di Dio

 Quando penso alla mia ordinazione sacerdotale, avvenuta a Palermo, ricordo che sull’altare maggiore della chiesa c’era e c’è un grande crocifisso, proprio grande, al quale quel giorno dissi queste parole: ti presterò i piedi, Signore, e tu camminerai al posto mio, o sarò io a camminare al posto tuo, perché tu stai crocifisso. Ti presterò le mani e tu benedirai con le mie mani; ti presterò il cuore perché tu potrai amare con il mio cuore; ti presterò la mia bocca, e tu potrai parlare con la mia bocca. Ma non sapevo quale sorpresa il Signore mi conservava lungo il corso di questi anni del mio sacerdozio.

Il sacerdote deve essere strumento nelle mani di Dio, deve essere strumento nelle mani di Cristo, perché il sacerdote partecipa del sacerdozio del Cristo.

Gesù continua a operare la salvezza nelle anime tramite questi altri sacerdoti che sono moltiplicati nel tempo e nei luoghi. Oggi siamo 400.000 sacerdoti, e Gesù continua a operare la salvezza nelle anime che esistono sulla terra, attraverso questi sacerdoti.

Chiedete al Signore che io sia veramente uno strumento nelle sue mani, senza intelligenza, senza volontà e senza cuore, in modo che sia lui a fare ogni cosa.

  1. Il sacerdote è un altro Cristo

 Il sacerdote non soltanto è strumento nelle mani di Cristo, ma è il Cristo sulla terra. Il Cristo come sacerdote si perpetua in questi sacerdoti ai quali partecipa il suo ministero sacerdotale.

Siamo un altro Cristo sulla terra, e per essere Cristo bisogna identificarsi al Cristo, e quindi insieme, oggi, chiediamo queste grazie al Signore. Prima di tutto che io sia rivestito di tutte le sue virtù. Chiediamo troppo? Tante grazie si ottengono soltanto con una preghiera e un desiderio. Il desiderio di rivestirmi di tutte le sue virtù ce l’ho, altrimenti non sarei un altro Cristo sulla terra.

Una seconda cosa che dobbiamo chiedere è l’identificazione dei miei pensieri ai suoi, l’identificazione delle mie parole alle sue. Vi ho detto infatti di chiedere al Signore il dono di poter spiegare la Parola di Dio attraverso i sette doni dello Spirito Santo e di compiere le stesse azioni che ha compiute lui.

Una terza cosa che possiamo chiedere, chiediamola con san Paolo, è che il Cristo prenda possesso della mia anima, tanto che io possa dire, dome disse Paolo: vivo io, ma non vivo io perché vive in me il Cristo; allora l’identificazione al Cristo diventa perfetta. Queste sono le grazie che noi chiederemo insieme.

conclusione

Amore con amore si paga. Il dono del sacerdozio è stato un dono d’amore, e a noi non rimane altro che amare Dio e ringraziarlo. Dobbiamo amarlo perdutamente perché il confine dell’amore è amarlo senza confini.

Possa veramente Cristo essere amato da me e da voi senza confini, senza limiti, fino a morire d’amore!

Belle parole voi dite, ma sono delle dolci aspirazioni. Gli anni sono passati e forse ne passeranno ancora altri, ma la meta da raggiungere è l’identificazione al Cristo ed è l’amore senza limiti al Cristo.

Da soli non potremo mai ottenere niente, però tramite la Madonna quello che è impossibile diventa possibile.

A chi crede tutto è possibile. A Dio tutto è possibile. Tramite la Madonna tutto è possibile, non per i nostri meriti ma per l’intercessione potentissima di Maria SS. e per l’intercessione potentissima del nostro S. Padre Francesco di Paola.

Io ho due desideri ardenti e sono quelli di perpetuare sulla terra la figura di Francesco di Paola e di essere un altro Cristo, sacerdote col Cristo.