Temo il Signore che passa – Lc 10, 1-10

Lc 10, 1-12 – Dio ha bisogno degli uomini per salvare le anime

Lc 10, 1-12 – Il Signore designa i suoi apostoli

Lc 10 1-12 -Pregate il Signore perché mandi operai

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Martina Franca, 05.07.1998

DIO HA BISOGNO DI NOI PER SALVARE LE ANIME

(Lc 10, 1-12. 17-21)

  1. Il Signore per salvare le anime ha bisogno di noi

 Vorrei che voi, come Missionarie della Parola di Dio, vi convinceste di questa grande verità, perché se vi convincete ce la metterete tutta con amore e con entusiasmo; se non vi convincete, non ci sarà mai lo zelo nel vostro apostolato.

Dice il vangelo: “Il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi” (Lc 10, 1).

Come nel disegno divino della creazione Dio ha voluto la collaborazione dell’uomo per avere altri uomini, per avere altri figli, così nella salvezza delle anime Gesù ha stabilito, pur potendo fare da solo, di inviare gli uomini avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Poi sarebbe andato lui e avrebbe fatto quello che doveva fare. Gesù vuole la nostra collaborazione.

Perché settantadue discepoli? Perché secondo la concezione ebraica tutto il mondo era diviso in settantadue parti. Gesù ne designò settantadue per dire che aveva bisogno di loro per salvare tutti gli uomini che abitano in tutte le parti della terra. Ogni discepolo aveva il compito di salvare una parte della totalità, quella parte designata da Lui.

Dio ha bisogno di me. Come Missionario della Parola egli mi ha affidato una porzione del suo gregge e io devo andare a salvarla, perché se non vado io, Lui non la salverà. Non perché il Signore non può salvare il suo gregge, ma perché ha legato la salvezza al mio accettare e al mio andare.

  1. Bisogna pregare per le vocazioni

 Il secondo pensiero che vi consegno è questo: non vi potete preoccupare solo dell’oggi, vi dovete preoccupare anche della salvezza degli uomini di domani. Perciò Gesù ha detto di pregare il padrone della messe perché mandi altri operai. Voi morrete, ma ci devono essere altri che devono prendere il vostro posto. Quindi dobbiamo essere preoccupati di due cose: di rispondere positivamente all’invito e alla designazione di Gesù di andare a salvare quelle anime che Lui ci ha affidato; e di pregare affinché gli operai non vengano meno nel lavoro della salvezza delle anime.

Dobbiamo preoccuparci delle vocazioni del nostro Istituto. Io seguo ciascuna di voi e vedo subito che quando siete zelanti nella missione che Dio vi ha affidato, siete piene di gioia. Quando venite da me constato che siete nella gioia, nella serenità, nella pace e tutto è bello. Quando invece resistete a Gesù che vi manda in ogni città e luogo, quando non accettate e non volete andare in quel luogo, o andate di mala voglia, la pace non sta nel vostro cuore, il vostro volto è oscuro, state nelle tenebre non nella luce.

Non possiamo indietreggiare, perché Dio ha bisogno di noi. Ha bisogno di te perché la vocazione si realizzi in quella tua sorella. Se tu vai, lui va. Se tu non vai, lui non va, e non saprai mai quale era la Missionaria designata da Lui ad essere colei che doveva prendere il tuo posto.

conclusione

 Quando ubbidite a Dio siete nella serenità e nella gioia. La gioia è un dono di Dio a voi che state compiendo il vostro dovere.

Egli ha mandato te davanti a lui e vuole mandare altri avanti a lui. Tu hai detto il tuo sì, ma quello degli altri dipende dal tuo interessamento. Sappi che la pace di Dio entrerà nel tuo cuore. Sappi che la pace è un dono dello Spirito e col dono della pace si hanno tutti gli altri doni.

Vi auguro non di servire il vostro Dio a singhiozzi: oggi sì e domani no, ma di servirlo con perseveranza. Sarete sempre nella pace di Cristo.