E l’amore si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi… Sì! – Lc 6, 27-38

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Martina Franca, 19.09.2004

L’AMORE DEI NEMICI

(Lc 6, 27-38)

“Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano…Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro merito sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati, non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio” (Lc 6, 27. 35-38).

Gesù ha detto questo ai suoi discepoli, quindi l’ha detto a me e l’ha detto a voi, non pensate che l’ha detto solo alla folla!

La parola nemico può essere considerata sotto un duplice aspetto: in senso attivo e in senso passivo.

In senso attivo: io odio, quindi io sono il nemico e l’altro è la vittima.

In senso passivo: io sono odiato, dunque io devo amare.

I. Quando sono odiato

 Nel passo di Luca, Gesù parla di noi quando siamo odiati e ci dice quattro verità:

– Chi sono i nostri nemici

– Come dobbiamo amare i nostri nemici

– A quali norme dobbiamo ispirarci

– Quale sarà la ricompensa dell’amore ai nemici.

  1. Chi sono i nostri nemici

 I nostri nemici sono coloro che ci odiano, che ci maledicono, che parlano male di noi, che ci maltrattano, che ci schiaffeggiano, che ci derubano, che ci fanno del male, che ci giudicano, che ci condannano, che non ci perdonano, che non ci usano misericordia.

Vorrei che vi convinceste di questa verità annunziata da Gesù: l’odio è un albero con mille rami; un ramo si chiama maledire, un altro parlare male, un altro maltrattare, un altro schiaffeggiare, un altro rubare, un altro fare il male, un altro giudicare, un altro condannare, un altro non perdonare, un altro non usare misericordia. Tutti questi rami sono manifestazioni di odio. Se capirete questo, avrete capito il vangelo e avrete capito che noi odiamo.

I nostri nemici sono coloro che ci odiano con le varie sfumature che l’odio comporta. Incominciando dall’omicidio, che consiste nell’eliminazione dell’avversario: in senso fisico è l’uccisione, in senso morale è la calunnia, per arrivare all’indifferenza o al non curarsi del fratello, lasciandolo ai bordi della strada. Gesù questa verità ce l’ha raccontata con la parabola del Samaritano. Chi non si cura del fratello che è ai bordi della strada, non lo ama.

  1. Come bisogna trattare i nemici perché il nostro sia amore

 Ricordatevi che l’indifferenza è odio. Per amare i nemici occorre fargli del bene, benedirli, pregare per loro, porgere l’altra guancia, non opporsi al malvagio, dare a chi ti ha derubato, amarli, non giudicarli, non condannarli, perdonarli, essere generosi, essere misericordiosi come Dio, che guarda tutti gli uomini come figli, senza l’aggettivo di ingrati e malvagi.

Con altre parole, per amare i nemici occorre fare il bene sempre, sia a chi lo merita sia a chi non lo merita. In particolare occorre fare il bene a chi risponde al tuo bene col male (agli ingrati), e a chi volutamente ti fa il male e non ha nessuna attenuante per farti il male (i malvagi).

Dice san Paolo che bisogna vincere il male col bene e affogare i nemici nel mare del bene.

Questo è l’amore: perseguitare col bene chi ti fa il male.

  1. La norma spirituale d’azione suggerita dal Cristo

 I gradi dell’amore dei nemici sono quattro:

 

  • L’amore di interesse

Gesù ha parlato di amore di interesse prima di tutto, quando ha detto: “Amerai il prossimo tuo come te stesso” (Mt 22, 39). “Con la misura con cui tu misuri, sarai misurato” (Lc 6, 38) e “Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro” (Lc 6, 31).

 

  • L’amore di benevolenza

Occorre amare i nemici perché sono figli di Dio. Quindi fare come fa Dio: li tratta da figli “perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi” (Lc 6, 35).

Poiché sono figli, li tratta solo come figli, senza tenere presente se sono buoni o cattivi, se gli vogliono bene o male.

  • L’amore misericordioso

L’amore misericordioso è quello di Dio Padre, raccontatoci da Gesù nella parabola del figliuol prodigo. Il padre ama senza tener presente il peccato del figlio, anzi quando ritorna lo tratta come il migliore dei figli.

          “Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro” (Lc 6, 36).

 

  • L’amore puro

L’amore puro consiste nel trattare il fratello come avremmo trattato il Cristo.

Gesù ha detto: “Qualunque cosa farete al più piccolo dei miei fratelli, l’avrete fatto a me” (Mt 25, 40).

Chi ha l’amore puro vede nell’altro , e anche nel nemico, il Cristo.

Io ricordo questo episodio che hanno raccontato della vita della Beata Teresa di Calcutta. Un reporter recatosi dall’Inghilterra in India, aveva seguito Madre Teresa nei suoi spostamenti e nelle sue operazioni. Un giorno vide che Madre Teresa aveva preso un moribondo, l’aveva pulito, curato e baciato. Si avvicinò e le disse: “Madre, io neanche per un milione di dollari avrei fatto questa operazione!”. Madre Teresa lo guardò e rispose: “Io nemmeno per dieci milioni di dollari l’avrei fatto, l’ho fatto perché in questo mio fratello io vedo il Cristo”.

  1. La ricompensa promessa dal Cristo

 Il Cristo ha detto: “Il vostro premio sarà grande” (Lc 6, 35).

“Sarete figli dell’Altissimo” (Lc 6, 35), cioè sarete i pacifici, i portatori di pace. Quando uno ama il nemico, su quella casa porta la pace.

“Beati i pacifici, perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5, 9).

Se amerete i nemici, sarete figli di Dio e sarete i portatori di pace. Tutti chiedono la pace. Se vogliono la pace devono incominciare ad amare i propri nemici.

“Una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio” (Lc 6, 38).

Ciò che fate lo troverete, e lo troverete non in forma meschina, ma in forma elevatissima.

conclusione

  1. L’amore edifica la società, la Chiesa, l’Istituto, la famiglia, la parrocchia. L’odio distrugge l’amore e, distruggendo l’amore, distrugge la società, la Chiesa, l’Istituto, la famiglia, la parrocchia. Il Papa direbbe: Vi siete messi in un vicolo cieco, quello dell’odio, da cui non si esce, e non avrete mai la pace. State costruendo la società dell’odio; imboccate la strada dell’amore, del dialogo!

Rispondere all’odio con l’amore. La presenza, il servizio e la generosità sono segni esterni evidenti dell’amore e non dell’odio. Fate l’esame di coscienza e vedrete, alla luce di queste parole di Gesù, che di nemici ne avete molti di più di quelli che voi pensate.

    2. Le manifestazioni di cui vi ho parlato si riducono ad una sola parola:

San Giovanni dice: “Chiunque odia il proprio fratello è omicida, e voi sapete che nessun omicida possiede in se stesso la vita eterna” (1 Gv 3, 15).

Non c’è salvezza eterna per chi ammazza il fratello! E ammazza il fratello colui che odia! Non illudetevi! Eliminate il non parlare, il dispetto, il rancore, la ruggine, il pensare male, perché chi pensa male dice male e fa male, in quanto il pensiero passa subito alla parola e all’azione.

“Chi dice di essere nella luce e odia il suo fratello, è ancora nelle tenebre (cioè è ancora nel peccato)”(1 Gv 2, 9).

“Se uno dicesse: «Io amo Dio», e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede” (1 Gv 4, 20).

Dio è amore; non fanno binomio l’amore con l’odio. Se ami Dio devi amare il fratello. Se non ami il fratello non ami Dio. Voi credete di essere in grazia di Dio con queste manifestazioni di odio, mentre non lo siete, e dovete capirlo; perché se lo capite, capirete questa pagina del vangelo dell’amore dei nemici. Non solo dovete amare i nemici, ma non dovete essere neppure nemici di nessuno, altrimenti la grazia di Dio non circola completamente in voi, perché vi è una perdita, che può portare alla perdita della grazia.

L’odio distrugge l’amore alla radice. Si può fare la Comunione? Si rimane uniti al Cristo? Si sta sulla strada della santità?

Ricordatevi che l’odio rompe il tubo dell’acquedotto dell’amore di Dio e del prossimo e, se è rotto, non passa l’amore!