Signore, mi hai chiesto tutto … e voglio darti tutto! – Mt 20, 1-16

spirito_santo

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Oria  17.08.1982

 

DIO SALVA GLI UOMINI

PER MEZZO DI ALTRI UOMINI

(Mt 20, 1-16)

 

Il vangelo di oggi è quello degli operai che sono presi a giornata in diverse ore del giorno, ma che alla fine ricevono tutti la stessa paga.

I primi operai mormorano contro il padrone, ma il padrone rivendica il suo diritto di disporre dei suoi beni come crede.

Vorrei fare delle brevi osservazioni.

 

  1. Il Signore è preoccupato di salvare l’anima nostra, ma è anche preoccupato di salvare l’anima dei nostri fratelli

Gli uomini si salvano per mezzo degli uomini. Ecco il progetto di Dio.

Il padrone esce all’alba per prendere a giornata i lavoratori per la sua vigna. Non ci sarà salvezza di un fratello senza la collaborazione di un altro fratello.

 

  1. Dio non chiama tutti alla stessa ora

Dio chiama ad ore diverse. Alcuni, come me, sono stati chiamati a undici anni, altri a venti, altri a trenta, a quaranta, a sessanta, a settanta, a ottanta. Altri sono stati chiamati, come il buon ladrone, nell’ultimo istante della propria vita, ma tutti sono chiamati a salvarsi, tutti sono chiamati a salvare. Il tempo per Dio non conta. Possono essere felici sia coloro che sono stati chiamati lungo il corso della loro vita, sia coloro che sono stati chiamati all’inizio, oppure quasi alla fine della loro vita.

Se Dio non fa distinzione di tempo, quando chiama, l’uomo non può permettersi di fare distinzioni nella chiamata di Dio. Dio può chiamare in qualsiasi età. L’uomo non può privare della chiamata di Dio coloro che sono chiamati al termine della vita. Se Dio non fa distinzione, l’uomo non può fare distinzione.

 

  1. Dio alla fine della vita paga tutti allo stesso modo sia gli ultimi che i primi

È ingiustizia? No, è soltanto amore, è soltanto generosità. Il giusto è dato a tutti, ma a chi non merita, Dio dà pure, non per compiere un’ingiustizia verso coloro che hanno lavorato, ma per dimostrare il suo infinito amore per chi ha lavorato poco, perché lui non conta la quantità del tempo consumato, ma conta la generosità del lavoro fatto per lui. Dio non accetta la mormorazione di chi ha lavorato tutta la giornata. La risposta di Dio è: Non perché io sono generoso tu devi essere invidioso. La generosità deve portarti ad altrettanta generosità.

 

             CONCLUSIONE

A questo punto vorrei dire a coloro che servono Dio come me, dai primi giorni della loro esistenza: non conta lavorare, conta lavorare generosamente e totalmente. Sapete perché gli ultimi ricevono più doni dei primi? Perché gli ultimi lavorano con generosità, danno tutto e lavorano in senso totale; a Dio danno tutto ciò che hanno e lo danno nel migliore dei modi. Invece noi della prima ora, qualche cosa la diamo e qualche cosa la conserviamo per noi: non diamo tutto, né diamo fino al massimo delle nostre capacità.

Chi dà molto riceve molto; chi dà poco riceve poco; chi è tirchio con Dio, Dio è tirchio con lui.

Potete ricevere anche voi? Sì, ma dovete lavorare con generosità, dovete donare in senso totale e non conservare niente per voi. E Dio non conserverà niente per sé. Voi che avete lasciato il padre, la madre, fratelli, sorelle e campi per amore mio, riceverete sulla terra il centuplo e la vita eterna nell’altra, ha detto Gesù. Il ricevere molto non dipende da Dio, dipende da te.