Sono misero e povero… Signore, rendimi ricco di Te – Ez 28, 1-10 Mt 19, 23-30

Ez 28, 1-10 Tu non sei dio ma un uomo

Mt 19, 23-30 – Il distacco dalle cose più care di questa terra

Mt 19, 23-30 – La concupiscenza degli occhi

Mt 19, 23-30 Le condizione per rispondere alla vocazione 21.8.84

Mt 19, 27-29 – Cosa promette il Cristo a chi lo segue

da un’omelia di P. Francesco Chimienti  del 18.08.1987

CHI E’ RICCO

DIFFICILMENTE ENTRA NEL REGNO DEI CIELI

(Mt 19, 27-30)

  1. La concupiscenza degli occhi

Siamo peccatori e siamo capaci di fare il male. San Giacomo dice che la l, prima genera un desiderio ardente del male, poi produce il male.

San Giovanni dice che le concupiscenze sono tre: la concupiscenza della carne o lussuria, la concupiscenza degli occhi o avarizia e la superbia della vita che è la concupiscenza di voler primeggiare. Sono i tre vizi che prendono l’uomo e lo portano verso il male.

Questa mattina Gesù ci parla della concupiscenza degli occhi, ossia dell’avarizia. Il suo pensiero è questo: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Chi si lascia prendere dalla concupiscenza degli occhi, dall’avarizia, difficilmente entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto, dice Gesù: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli.

  1. La povertà di spirito

Bisogna essere poveri, poveri di spirito, distaccati dalle creature. Chi non è distaccato dalle creature non entrerà nel regno dei cieli.

Questa verità l’hanno capita molto bene gli apostoli, che subito gli hanno detto:- Ma chi di noi, che vive sulla terra, non è attaccato alle cose del mondo? Se tutti, anche loro gli apostoli, siamo attaccati alle cose del mondo, a nessuno è possibile entrare nel regno dei cieli.

Gesù dà quella famosa risposta: Ciò che è impossibile agli uomini è possibile a Dio.

  1. La misericordia di Dio

La salvezza non l’avremo per i nostri meriti, l’avremo per la misericordia infinita di Dio. Nessuno di noi entrerà in paradiso per i suoi meriti; entrerà in paradiso per la misericordia infinita di Dio e per i meriti di Cristo. A noi tocca seguire il Cristo sulla via della povertà, tant’è vero che gli apostoli dissero:- Signore, noi qualche cosa l’abbiamo fatta – e anche voi avete fatto il voto di povertà – che ne avremo? Ebbene, se voi lasciate, riceverete. Se veramente lascerete case, fratelli, sorelle, padri, madri, figli, campi, per il mio nome – e noi queste cose le abbiamo lasciate coi voti di castità, di povertà, di ubbidienza, dice Gesù, riceverete cento volte tanto qui sulla terra e in eredità la vita eterna. Questa è parola di Dio.

CONCLUSIONE

  1. Chiedete a Dio la salvezza eterna, perché la salvezza l’avrete per la misericordia di Dio, non per i vostri meriti.
  1. Lasciate, lasciate! Lasciate per ricevere; ma se non lasciate non riceverete.

Mettete Dio al primo posto. Che il Cristo regni nel vostro cuore, ne prenda possesso e sia sempre il primo nei vostri pensieri, nei vostri desideri, nelle vostre parole e nelle vostre azioni, e l’eredità sarà una conseguenza logica, perché se voi manterrete la vostra parola nel lasciare, il Cristo manterrà la sua parola nel dare. Il Cristo è sempre fedele, noi potremmo non essere fedeli. E allora nella preghiera diciamogli:- Signore, salvami! Signore, dammi la possibilità di perseverare nei miei propositi.