Il Maestro è qui… lasciati guidare – Mt 19, 16-22

Mt 19, 16-22 – Cosa fare per salvarsi e santifiarsi

Mt 19, 16-22 Le vocazioni sono attorno a voi siate intraprendenti

Mt 19, 16-22 – Gli interrogativi dell’uomo sulla salvezza e sulla perfezione

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

 

LA PARTE DELL’UOMO

NELL’OPERA DELLA SALVEZZA E DELLA PERFEZIONE

(Mt 19, 16-22)

 

 

Voglio chiarire due concetti fondamentali per voi che aspirate a diventare santi, perché alcune di voi mi hanno fatto due difficoltà:

  1. Dinanzi a Dio ci sono due posizioni per l’uomo: la salvezza e la perfezione

La prima è di tutti gli uomini, la seconda di alcuni privilegiati che vogliono non soltanto salvarsi, ma diventare perfetti, santi.

 

  • Che cosa devo fare per salvarmi?

Questa domanda la facciamo a Gesù: Che cosa devo fare, Signore, per salvarmi?

La risposta di Gesù è: “Osserva i comandamenti”, e ne ha elencati alcuni.

Ma qual è il più grande di questi comandamenti?, perché se li voglio osservare devo sapere qual è il più importante.

Gesù risponde: il comandamento più importante è il comandamento dell’amore: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore; amerai il tuo prossimo come te stesso.

Ecco la risposta. Se vi volete solo salvare, non dovete fare di più di questo: osservare i dieci comandamenti, che si compendiano, dice Gesù, nei due comandamenti dell’amore. Difatti i primi tre comandamenti sono compresi nel primo comandamento dell’amore: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore” e gli altri sette si riassumono nel secondo comandamento dell’amore: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro da fare.

 

  • Che cosa devo fare per diventare perfetto?

A me non bastano i comandamenti, voglio fare qualcosa di più, voglio essere perfetto; vado da Gesù e gli chiedo: Signore, io i comandamenti li osservo, voglio fare qualcosa di più perfetto.

Allora Gesù mi guarda con compiacenza e mi dice: Se vuoi essere più perfetto, va’; va’ tu, vendi tu, dallo ai poveri tu, vieni tu, vieni appresso a me, seguimi, io avanti e tu dietro.

Chi è capace di fare questo: di andare, vendere, darlo ai poveri, venire e seguire Gesù; questo diventerà più perfetto. È chiaro che voi avete scelto non soltanto la prima parte: salvarvi, ma avete scelto anche la seconda parte: diventare più perfetti.

 

  1. La parte dell’uomo nella salvezza e nella perfezione

La parte dell’uomo nella prima parte, cioè nell’osservanza dei dieci comandamenti, la Chiesa la chiama: la via purgativa. Poi c’è la via illuminativa e infine la via unitiva.

 

  1. La via purgativa

La via purgativa è la via dei comandamenti. Tutti i cristiani che vogliono salvarsi devono percorrere la via purgativa, quindi anche voi.

La parte dell’uomo nella via purgativa è novantanove su cento, cioè deve fare quasi tutto l’uomo. La parte di Dio è uno. Nella via purgativa si parte da novantanove e si arriva a cinquanta, si scende. L’uomo scende da novantanove, novant’otto, novantasette, novanta, ottanta, settanta, sessanta, cinquanta e si ferma. La parte di Dio parte da uno e arriva a cinquanta. L’uomo scende e Dio cresce, è la sua parte. L’uomo può sottrarsi a questo lavoro? No! Avete voglia voi a pregare, non combinerete mai niente. “Se vuoi!”. Dipende da te. Va’, dipende da te; vendi, dipende da te; tutto da te. Dio ti illumina e ti dà la forza, ma andare, vendere, darlo ai poveri, venire è compito tuo, perché Dio ci rispetta nella libertà.

  1. La via illuminativa

La via illuminativa è quella nella quale l’uomo vuole conquistare le diverse virtù: fede, speranza e carità, giustizia, prudenza e fortezza; poi i doni dello Spirito Santo: intelletto, consiglio, ecc., l’umiltà, l’ubbidienza, tutte le virtù, qualsiasi virtù.

Qual è la parte dell’uomo? Il cinquanta per cento. Qual è la parte di Dio? Il cinquanta per cento. Metà Lui e metà io. Mentre nella via purgativa sei tu che devi andare a Messa, devi confessarti, dire il rosario, fare la lettura della Parola di Dio, la meditazione, la visita a Gesù Sacramentato, lottare contro il peccato mortale, nell’acquisto delle virtù, cioè nella via illuminativa la parte tua è del cinquanta per cento, così anche quella di Dio. Ci vuole la parte tua, altrimenti è impossibile diventare santi. Voi pensate che tutto debba fare Dio, invece il problema non è di Dio, perché Dio la parte sua la sa fare: ci ama, ci vuole santi. Non è Dio che non vi vuole dare la grazia per essere umili, ma siete voi che non volete diventare umili. Il difetto è nel manico, e, il manico siete voi, non è nella lama. La lama è Dio, e quella taglia!

Se volete diventare umili, da stamattina vi manderà tante umiliazioni che sarete costrette a dire: Basta, basta, perché io umile non voglio diventare. Non è Dio, toglietevelo dalla testa; siete voi che non vi impegnate.

 

  1. La via unitiva

Nella via unitiva le iniziative sono di Dio. L’uomo deve solo abbandonarsi, il resto è tutto di Dio. Vi dà tante sofferenze e voi dovete dire: Grazie, grazie, grazie! Perché la via unitiva, figlie mie, è la via della croce, della coronazione di spine, della flagellazione, della crocifissione. Questa è la via unitiva! E chi è capace di viverla? Nessuno! Allora Dio prende l’iniziativa. Dopo che l’anima ha mostrato buona volontà nella via purgativa e buona volontà nell’acquisto delle virtù, nella via illuminativa, lo Spirito Santo prende l’anima e la trasforma in sé, la identifica a sé. Avviene l’unione con Dio, l’unione con Dio crocifisso però, l’identificazione al Crocifisso: Lui in croce e tu in croce; lui dice: Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato!, e tu dici: Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato! Lui coronato di spine e tu coronata di spine; Lui zitto e tu zitta; Lui calunniato e tu calunniata; Lui portato dinanzi al tribunale e tu portata al tribunale. Condannato Lui e condannata tu, in croce Lui e in croce tu, morto Lui e morta tu, sepolto Lui e sepolta tu. Questa è la vita unitiva. Non vi consiglio di chiederla, è tremenda!

Dio fa tutto; l’anima deve solo abbandonarsi e dire: Fa’ di me tutto quello che tu vuoi.

Ma voi non vi trovate in questa via. Avete detto: Signore, voglio diventare più perfetta, ma non avete fatto ancora la prima parte: “Va’” e non sei andata. Dove? A casa tua a vendere e non hai venduto. “Dallo ai poveri” e non hai dato ai poveri. “Vieni” e non sei venuta. “Seguimi” e non lo vuoi seguire. Questa parte non è di Dio, è vostra.

 

CONCLUSIONE

Io una sola preghiera posso fare stamattina. Non dico: Signore, illuminale, perché siete illuminate, a voi non manca l’intelligenza e la luce per vedere queste cose. Io dirò:- Signore, convertile, cambiale!

Stamattina sono stato colpito da queste parole: “Convertitevi e credete al vangelo”. Dovete credere a questa Parola e dovete cambiarvi, invece molte figlie mie vogliono cambiare Dio, ma Dio è immutabile. Così è e così sarà e così è stato.

Quella è la croce e quella rimane, convincetevi! Dio non cambia niente. Vi dovete cambiare voi, accettando quella croce che Dio vi ha dato, perché Lui non cambia il suo piano. Sarete felici solo quando non rifiuterete più quella croce che il Signore vi ha dato.

Senza il cambiamento, senza la conversione sante non potete diventare. È la prima condizione che Gesù ha messo: Va’, vendi tu, dallo ai poveri, poi vieni e seguimi, altrimenti santità, perfezione non c’è. Prendete i dieci comandamenti, osservateli e vi salverete, ma perfezione santità non ce ne sarà. Dipende tutto dalla vostra volontà, non da Dio, perché l’arte di Dio dalla mattina alla sera e dalla sera alla mattina è quella di invogliarci, cioè di darci la grazia di seguirlo. È l’arte sua, ci ama, ci vuol bene, ci predilige, ci spinge, ci manda l’afflizione per cambiarci. Che cosa non fa? Ci sorveglia, ci aiuta, ci sostiene, ci consola. Che cosa si aspetta Dio da voi? Che cambiate voi, perché Lui non cambia. Io sono l’Onnipotente – dice il Signore – sono il vostro Dio, voi dovete cambiare, non io.