Trasfigurazione – Mc 9, 1-9

Da un ritiro ai catechisti tenuto da P. Francesco Chimienti O.M.

Grottaglie 23.2.1997

LA TRASFIGURAZIONE DI Gesù

 è IL SIMBOLO DELLA TRASFIGURAZIONE DELL’UOMO

OPERATA DALLA GRAZIA

(Mc 9, 1-9)

  1. gli effetti della grazia

Noi abbiamo ricevuto la grazia nel battesimo, e continuiamo a riceverla in tutti i sacramenti, in modo particolare con la Penitenza e con l’Eucaristia perché si ricevono molte volte, mentre gli altri sacramenti si ricevono una volta sola.

Ciò che vi dirò non l’ho preso da un libro di teologia, né vi racconto una scienza. Voglio parlare al vostro cuore! Voi dovete capire che cos’è la grazia. Io sono convinto che moltissimi cristiani non vivono la vita della grazia, perché non conoscono che cos’è la grazia, che cosa si fa per mantenersi in grazia, per crescere nella grazia, e che cosa la grazia opera in ciascuno di noi.

Seguirò il racconto della trasfigurazione, perché la trasfigurazione è il simbolo della grazia.

  • “Gesù si trasfigurò davanti a loro”

Al posto di Gesù mettetevi voi.

Il primo effetto che fa la grazia nell’anima nostra: ci trasfigura.

  • L’uomo con la grazia si trasforma, diventa un altro, diventa figlio di Dio

L’uomo per creazione, per natura non è figlio di Dio. Egli è una creatura, è un servo, non è un figlio, perché Dio ha un solo figlio ed è Gesù Cristo.

La grazia, che ci trasfigura, è un dono di Dio. Gesù dirà, per spiegarci questo dono: Tu col battesimo sei stato innestato in me, perché io sono la vite vera e tu sei un tralcio, però sei un tralcio che non ha niente a che fare con me che sono la vera vite. Allora viene l’agricoltore, che è il Padre, prende questo tralcio secco, che non vale niente, e fa l’operazione dell’innesto. Una volta innestato nella vite, diventa vite (cfr. Gv 15, 1-8).

Questa è un’operazione divina. Col battesimo avviene questo innesto. Fatto l’innesto, io non sono più quello che ero prima, una vite selvatica, ma divento un tralcio della vite vera che è il Cristo, e dentro di me circola la stessa vita che circola nella vite principale, che è il Cristo, per cui il sangue del Cristo è quello mio, la linfa vitale del Cristo è la mia. Io produco tutti quei grappoli, perché il Cristo produce in me e per mezzo di me tutto quello che Lui vuole. È una cosa stupenda!

Quando si commette il peccato, questo tralcio che vive e produce grappoli profumati, secca. Allora arriva l’angelo potatore e con le forbici taglia il tralcio. Così staccato di nuovo dalla vite, la sua vita diventa un’altra volta vita naturale, non più trasfigurata e soprannaturale, per cui non produce niente. E se non si dà da fare a confessarsi per ritornare in vita con la grazia, secca e gli angeli lo prendono e lo vanno a gettare nel fuoco, che è l’inferno.

  • L’uomo con la grazia diventa tempio della SS. Trinità

Dentro di me abita, dimora, sta giorno e notte il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Quando io vado in campagna, porto sempre la corona e recito il rosario alla Madonna e glorifico Dio. Di tanto in tanto qualcuno mi dice che ha compassione di me perché sono solo. A questi rispondo: Io non sono solo! Sono in compagnia di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo, della Madonna, di san Giuseppe, di tutti i santi e del mio san Francesco.

“Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?” (1 Cor 3, 16).

È Paolo che lo dice, non sono io a dirlo. Voi siete il tabernacolo di Dio. Non il tabernacolo fisso come questo, dove Gesù dimora e non cambia dimora. La mia anima che dimora nel mio corpo è il tabernacolo del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, cioè sto in paradiso e porto a voi il paradiso. La grazia mi trasfigura, mi fa un altro. Ma per chi ha il peccato, ecco le parole di san Giovanni nell’Apocalisse: “Ti si crede vivo e invece sei morto” (Ap 3, 1).

  • “Le sue vesti divennero splendenti, bianchissime”

Il secondo effetto: Tutto ciò che fa l’uomo in grazia diventa splendente, pieno di luce, retto, santo, giusto, meritorio.

I miei pensieri sono tutti segnati nel libro dell’Angelo, e sono segnati pieni di vita, splendenti, retti, giusti, quando sono in grazia di Dio. Le mie parole sono sante, sempre se osservo i dieci comandamenti, se non commetto il peccato che distrugge tutto.

Chi vive in grazia ha come effetto che le sue parole, le sue azioni, i suoi pensieri sono santi, puri, splendenti, retti, ma soprattutto meritori. In altri termini, tutto ciò che faccio, dico, penso, me lo troverò in cielo, trasformato da naturale in soprannaturale, da non meritorio a meritorio, da storto a dritto, da oscuro a splendente.

  • “E apparve loro Elia con Mosè, che discorrevano con Gesù”

Il terzo effetto: l’uomo con la grazia entra e vive in un altro mondo, quello soprannaturale, il mondo dello Spirito, per cui comunica con Dio, con gli angeli e con i santi del cielo.

L’uomo in grazia comunica col cielo e il cielo comunica con lui, per cui tutto ciò che chiede al Padre, il Padre glielo concede. Il giusto, cioè colui che vive in grazia di Dio, con la preghiera diventa onnipotente, tanto è vero che Gesù ci ha detto: “Chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto, cercate e troverete. Perché chi chiede ottiene, a chi bussa sarà aperto, chi cerca trova”(Lc 11, 9-10)

E quando gli dicevano: Come fa Dio a darci qualche cosa? Gesù rispondeva: Se voi che siete cattivi e malvagi non siete capaci di dare un serpente al posto del pesce ai vostri figli, né siete capaci di dare una pietra al posto del pane, tanto più il Padre vostro che è nei cieli darà a voi, suoi figli, lo Spirito Santo e ogni cosa (cfr. Lc 11, 11-13). Fino a questo momento voi non avete avuto perché non avete chiesto, ma se chiederete nel mio nome, che sono il Figlio, otterrete tutto (cfr. Gv 16, 24).

Il giusto con la preghiera diventa onnipotente.

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L’uomo, con la grazia, entra e vive in un altro mondo, il mondo soprannaturale, il mondo dello Spirito; comunica con Dio e Dio con lui, e tutto ciò che il giusto chiede, Dio lo concede. Guardate san Francesco di Paola. Perché era onnipotente con la sua preghiera e ha fatto infiniti miracoli? Perché era giusto, cioè viveva nella grazia di Dio. Si confessava ogni giorno; portava con sé un suo figlio sacerdote. In altri termini, l’uomo in grazia si trasfigura e diventa uomo di fede, uomo di amore e uomo di preghiera.

Ecco le tre cose che io vi ho voluto dire: Con la grazia l’uomo si trasforma in figlio di Dio. Con la grazia si entra nel mondo soprannaturale, nel mondo di Dio e si diventa onnipotenti.

conclusione

Vi voglio lasciare la consegna che la Chiesa ci fa nella quaresima: lasciate il peccato e vivete in grazia, perché con la grazia ci trasfiguriamo; con la grazia tutte le nostre parole, azioni e pensieri diventano meritori; con la grazia entriamo nel mondo di Dio e otteniamo tutto quello che vogliamo; con la grazia diventiamo figli di Dio, figli prediletti di Dio; con la grazia diventiamo annunciatori, profeti, testimoni, missionari, catechisti della buona novella.

A conclusione vi lascio qualche frase della S. Scrittura che voi mediterete per convincervi di questa verità.

  1. “La grazia vale più della vita”

Gesù mette sulla bilancia: da una parte il vivere e dall’altra la grazia e ci dice che la grazia vale più della vita.

Questa è stata la scelta che hanno fatto i primi cristiani martiri e che continuano a fare oggi i martiri. Tra perdere la grazia e continuare a vivere, hanno scelto di morire, ma non di perdere la grazia, perché la grazia vale più della vita. Questo è il grande dilemma dinanzi al quale ci troveremo sempre anche noi, ogni qualvolta avremo la tentazione di trasgredire uno dei comandamenti, di dover scegliere tra i soldi e la grazia. Vale più la grazia che i soldi. Tra la grazia e la vita, vale più la grazia che la vita.

Dice Gesù: “Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?”(Mc 8, 36).

  1. La grazia è quella perla preziosa, ed è quel tesoro di valore immenso, che per comprarlo quell’uomo andò a vendere tutto pur di avere quella pietra preziosa, pur di poter possedere quel tesoro d’immenso valore (cfr. Mt 13, 44-46).
  1. Non temete gli uomini, quelli possono uccidere il corpo. Temete invece Dio che può mandare nella Geenna e il corpo e l’anima (cfr. Mt 10, 28).

Dono più grande della grazia, Gesù non ce lo poteva fare. Questo dono ce lo ha dato col battesimo e col sacramento della penitenza, dopo la risurrezione.

Chiudo questa meditazione con le stesse parole del papa Leone Magno: Cristiano, considera, almeno nella quaresima, questa tua altissima dignità e non scendere da questa dignità al gradino più basso della tua vita, che è quella animalesca. Considera questa tua dignità e prendi le tue decisioni.

Vi dico ancora: Tenete sempre presente le parole della S. Scrittura – quando vi troverete nel dilemma tra peccato e grazia – che “la grazia vale più della vita” (Sal 62, 4).

Una risposta a “Trasfigurazione – Mc 9, 1-9”

  1. La grazia vale più della vita… La grazia è la vita di Dio che vive in ciascuno di noi quando siamo fedeli alle promesse Battesimali e quando ci impegniamo a vivere il Vangelo. La grazia trasfigura, illumina e lo fa a tal punto da suscitare l’orrore di fronte al male, ci riscalda e ci dona la forza di non scherzare con il peccato…. Grazie Padre. Il tuo insegnamento è stato un continuo richiamo alla conversione ed un continuo inno all’amore di Dio che ha donato il suo Unico Figlio per restituirci quella bellezza che abbiamo perso e perdiamo con il peccato.

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