Io e te e nessun’altro – Gn 17, 1

Da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

28.06.1985

 

CAMMINARE ALLA PRESENZA DI DIO

PER ESSERE SANTI

(Gn 17, 1)

 

 

Le parole che oggi mi hanno colpito sono le parole rivolte da Dio ad Abramo quando aveva novantanove anni: “Cammina davanti a me e sii integro” (Gn 17, 1).

Queste stesse parole oggi Dio le dice a voi, per cui i tre ricordi, le tre consegne che vi faccio sono: pregare, camminare alla presenza di Dio ed essere fedeli alle promesse fatte. Se farete questo avrete ottenuto tutto, perché a Dio nulla è impossibile, può fare di voi ciò che non siete.

Una delle primissime cose che ha fatto Dio ad Abram ed a Sarai è stata quella di cambiare il nome. Adesso siete quelle che siete, da adesso in poi, se farete quello che Dio vi dice: vi cambierà, sarete quello che adesso non siete.

Dio dice ad Abram: “Io sono Dio Onnipotente” (Gn 17, 1). È la prima volta che lo rivela. All’inizio della creazione Dio si era rivelato come Elohim, cioè il Signore. Ora, dopo tanti secoli, poiché ad Abramo deve dare una cosa impossibile: un figlio, quando ha novantanove anni e Sara ottantanove anni, Dio si presenta come l’Onnipotente.

Dio si è rivelato prima come Elohim, il Signore; la seconda volta come Shaddai, l’Onnipotente; poi a Mosè come Jahve, Colui che è. Dobbiamo arrivare a Gesù per avere la rivelazione di Dio carità: Io sono l’Amore.

Queste sono le quattro tappe della conoscenza di Dio: il Signore, Colui che è, l’Onnipotente, l’Amore.

 

 

  1. Dio oggi dice a te: Io sono Dio Onnipotente, posso fare tutto. A me niente è impossibile.

Chiedi a me, che sono l’Onnipotente, di conservare ciò che hai di buono.

Questa è una cosa importantissima. Voi certissimamente siete nati con tanti doni di ordine naturale e di ordine soprannaturale; che il Signore ve li conservi, perché potreste sciuparli. Quindi chiedete a Dio la conservazione di ciò che avete di buono.

Non abbiate paura di chiedere.

Fate dinanzi a Dio i pezzenti, perché non avete nulla. Fate i pezzenti, chiedete sempre, chiedete continuamente, chiedete molto, chiedete moltissimo, chiedete l’impossibile, e Lui ve lo darà.

Chiedete, chiedete, chiedete! Ecco il primo ricordo.

Gesù diceva: pregate continuamente, senza interruzione. Le stesse parole vi dico io nel nome di san Francesco: siate intente alla preghiera. Il vostro lavoro sia: pregare, pregare, pregare! Non mi stancherò mai di dirvi questo: Se l’uomo sapesse quanto vale la preghiera, starebbe sempre a pregare. In altri termini, l’uomo con la preghiera diventa onnipotente: Dio gli presta la sua Onnipotenza, può fare tutto.

Dio presta però la sua Onnipotenza soltanto a colui che prega.

 

  1. Il secondo ricordo: “Cammina davanti a me”

Lo dice a voi, a ciascuno di voi, oggi: cammina davanti a me.

Questa è una verità fondamentale.

Dio mi vede, perché è in cielo, in terra e in ogni luogo, ed anche dentro di me.

“Signore, tu mi scruti e mi conosci …Se salgo in cielo, là tu sei, se scendo negli inferi, eccoti” (Sal 138, 1).

Paolo poi dirà: “In lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo”                   (At 17, 28).

Il respiro è Dio, l’occhio è Dio, il palpito del cuore è il mio Dio. Se mi muovo è Dio che mi muove; se vedo è Dio che me lo mostra; se cammino è Dio che mi accompagna. Dio ti vede anche nell’oscurità della tua stanza, anche nell’oscurità della tua coscienza. Per lui le tenebre sono luce.

Bisogna camminare alla presenza di Dio: per fare il bene e solo il bene, perché Dio è autore del bene; per evitare il male, perché Dio il male né lo fa, né lo vuole; per fare ogni cosa per amore di Dio.

“Sia che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria del Signore”, dice san Paolo (1 Cor 10, 31).

È il massimo dell’amore, perché solo l’amore dà un significato alla nostra vita. Togliete l’amore dal cuore dell’uomo, l’amore di Dio, e l’uomo è bruciato.

Ciò che sublima l’uomo è l’amore di Dio! Infatti i Santi mai si sono preoccupati dell’amore degli uomini. Quando guardavano san Giuseppe Labre, pellegrino dalla Francia alla Palestina, che dormiva per terra sotto gli scantinati, non si puliva mai ed era pieno di pidocchi, tutti lo disprezzavano. Aveva tanti pidocchi che quando lui dormiva uscivano dal suo corpo e camminavano attorno a lui. La mattina, quando si svegliava li pigliava e se li metteva un’altra volta sul corpo. I santi più sono disprezzati dagli uomini, più sono amati da Dio. Ciò che conta nella vita di un uomo non sono i pidocchi, ciò che conta è l’amore di Dio. Voi potete avere un corpo pulitissimo, un corpo profumato – fate bene ad essere pulite e profumate! – però sappiate che i santi erano preoccupati di lavare l’anima loro e di essere puliti e profumati delle virtù divine dell’amore di Dio. Ecco perché bisogna agire alla presenza di Dio. Questo è il migliore consiglio che Dio poteva dare ad un uomo incipiente, ad Abramo che aveva lasciato gli idoli e adesso seguiva il suo Dio.

Quando un uomo comincia a camminare nella via della perfezione, il consiglio dei consigli, per facilitare il suo cammino nella santità, è quello di camminare alla presenza di Dio.

Prima il Signore ha detto: Io sono l’Onnipotente, prega e ti darò tutto quello che vuoi. Adesso dice: Cammina alla mia presenza perché io veramente ci sono, sono davanti a te, sono alle tue spalle e ti copro con la mia ombra. Però bisogna ricordare che c’è, bisogna vederlo nelle creature e nell’anima propria e poi agire.

 

  1. Il terzo ricordo: “Sii integro”

“Sii integro” significa sii perfetto, sii santo, cioè sii osservante di tutto ciò che ti dirò.

 

  • L’integrità spirituale si manifesta con l’osservanza dei dieci comandamenti

 

  • L’integrità spirituale si manifesta con la perseveranza nel bene

Non basta osservare i comandamenti, oggi; bisogna osservarli sempre, e per osservarli sempre ci vuole da parte di Dio il dono della perseveranza.

Noi non siamo capaci di perseverare; non siamo capaci neppure di incominciare a fare il bene, perché ci vuole una grazia particolare di Dio, come ci vuole una grazia particolare di Dio per perseverare nella via del bene.

 

CONCLUSIONE

Quel Dio che ha incominciato, dice san Paolo, porti a perfezione ciò che ha incominciato in ciascuno di voi (cfr. Fil 1, 6).

Dio incomincia e Dio deve portare a compimento.

Ecco le tre consegne che io vi faccio nel nome di Dio: Pregare; camminare sempre alla presenza di Dio; essere fedeli alle promesse fatte.

Che il Signore vi dia queste tre grazie.