Natività di San Giovanni il Battista

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.m.

Taranto, 1976

I FIGLI SONO COSì COME

I GENITORI VOGLIONO CHE SIANO  – Lc 1, 57-66

(Lc 1, 57-66)

Oggi festeggiamo la nascita di  san Giovanni Battista.

  1. La nascita di san Giovanni Battista

 L’arcangelo Gabriele, mentre Zaccaria era nel tempio ad offrire il sacrificio, apparve a Zaccaria e gli disse:- Tu avrai un figlio da Elisabetta.

Poiché Elisabetta era sterile ed avanzata negli anni, Zaccaria dubitò e disse:- Come può accadere questo?

L’arcangelo rispose:- Tua moglie concepirà un figlio, però, poiché tu hai dubitato, rimarrai muto finché ciò che io ti ho detto non avverrà. E così fu.

Elisabetta concepì e diede alla luce un bambino al quale pose il nome di Giovanni. Poiché nessuno dei suoi parenti aveva questo nome, chiesero a Zaccaria:- Che nome vuoi dare a questo bambino? Egli si fece portare una tavoletta e scrisse: “Giovanni è il suo nome” (Lc 1, 63).

A questo punto la lingua di Zaccaria si sciolse ed egli pronunziò un cantico.

  1. I figli sono il frutto dei genitori

 La gente si chiedeva: “Che sarà mai questo bambino?” (Lc 1, 66).

Questa è la domanda che si pone ogni genitore quando stringe tra le braccia la sua creatura appena nata: Che sarà questo bambino? Sarà un santo o un delinquente?

La risposta ve la do io: Sarà quello che voi vorrete che sia. Se volete che sia santo, sarà santo, se volete che sia delinquente, sarà delinquente. Dipende tutto da voi!

Guardate questi vostri figli: sono quello che voi avete voluto che fossero, perché non è affatto vero che i figli non ubbidiscono ai genitori!

Gli studiosi hanno dimostrato che l’85% dei figli dipende dall’educazione che essi hanno ricevuto. Io con parole semplici vi dico ciò che dice la S. Scrittura: Se semini grano, raccoglierai grano. Se semini vento, raccoglierai tempesta.

Tuo figlio sarà quello che tu vuoi che sia!

L’educazione si dà con le parole e con l’esempio. I genitori cristiani sanno dire belle parole ai loro figli, ma con la vita danno cattivi esempi; ma il figlio impara più dagli esempi che vede, che dalle parole che ascolta. Non lo vedete? Cammina come voi, parla come voi, guarda come voi, scrive come voi. Fa quello che vede fare a voi!

Io con mia madre sono andato in chiesa alla novena dell’Immacolata, del Natale, ai quaresimali, che una volta si facevano. In casa mia non ho sentito mai una parolaccia, né una parola volgare.

Nessuno mai dei miei fratelli si è permesso di presentarsi dinanzi ai familiari in mutande, né una sorella in sottoveste. I genitori mai si sono mostrati scomposti dinanzi ai figli.

Una volta solo ho rubato in casa in vita mia, ma mio padre mi disse:- Figlio mio, davanti a te ci sono due vie: se continui a rubare, andrai a finire in galera ed io non ti verrò a trovare; se ti comporterai bene, sarai una persona onesta; povera, ma onesta, e tutte le persone in piazza si toglieranno il cappello dinanzi a te, perché un uomo è disposto ad onorare solo una persona onesta.

conclusione

 Mio padre era analfabeta e mia madre aveva la terza elementare, però da loro ho imparato l’onestà ed ora sono quello che i miei genitori hanno voluto che fossi.

Erano poveri, ma avevano la nobiltà d’animo e di sentimenti, che non ha niente a che fare con la ricchezza o con l’istruzione.

Una risposta a “Natività di San Giovanni il Battista”

  1. Per ogni cosa è doveroso e necessario ringraziare Dio, soprattutto per il dono di genitori equilibrati, onesti e di saldi principi. Grazie o Signore. Con Sant’Agostino ti dico: Non ti chiedo perchè me li hai tolti, ma ti ringrazio di avermeli donati . Spero che possano vedere il Tuo Santo Volto al più presto. Grazie

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