Voglio, fortemente voglio, fortissimamente voglio – Mt 7, 13-14

da un’omelia di P.Francesco Chimienti O.M.

 

LA MORTIFICAZIONE

(Mt 7, 13-14)

 

 

Mi fermo su queste parole di Gesù: “Entrate per la porta stretta; quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!” (Mt 7, 13-14).

 

  1. La porta della vita è stretta

Nella S. Scrittura la vita eterna è sempre considerata un banchetto, un grande banchetto in una grande sala dove entrano tutti gli uomini che stanno sulla terra. Per entrare nella sala del banchetto c’è una porta, e tutti sono chiamati ad entrarvi. Quindi chi vuole conseguire la vita eterna, può entrare per questa porta. Dentro si sta bene: si mangia, si beve, si sta col padrone, che sarebbe Iddio, con gli angeli, con la Madonna, con i santi; c’è la gioia!

Tutto il lavoro consiste nel trovare la porta ed entrare per la porta. Gesù ci dice che la porta messa davanti a questa grande sala è stretta, tanto stretta che bisogna fare la cura dimagrante settant’anni, ottant’anni, novant’anni, per tutta una vita, e forse ci troveremo con qualche chilo di troppo.

Gesù vuole dirci che il conseguimento della vita eterna non avverrà se non attraverso la mortificazione, perché noi abbiamo delle passioni dentro che ci trascinano al male.

Non vi parlo dei nemici esterni che ci trascinano al male; ma soprattutto di quelli che abbiamo dentro: la superbia, la lussuria, l’avarizia.

La superbia ci fa fare tutte le sciocchezze di questo mondo. E chi non è superbo? Superbo fu il primo uomo, Adamo, che si ribellò contro Dio, e superbi sono tutti i figli di Adamo e tutti i figli di Eva.

Pensate alla concupiscenza della carne, cioè ai desideri di soddisfazione del piacere sessuale! Chi ne è esente? Nessuno! Incominciando dai ragazzi di dodici, tredici, quattordici anni, che sono scatenati, per non escludere nessuno! La prepotenza del sesso la S. Scrittura la chiama concupiscenza, cioè un desiderio smoderato del piacere sessuale, sensuale. Gente sposata e gente non sposata, nessuno è esente, e nel suo nome si commettono tanti delitti.

Pensate a quell’uomo che per accontentare la sua donna, deve andare a rubare e deve andare ad uccidere. C’è stato qualcuno che ha detto: se vuoi cercare il movente di tutte le azioni perverse e cattive di un uomo, cercalo in una donna. Fatevi questo esame di coscienza e vedrete che nessuno è libero, né io, né voi.

Pensate poi all’avarizia, al portafoglio! Guai a chi lo tocca! Nel nome del denaro oggi si commettono i delitti più grandi.

La porta è stretta e non si può entrare; quindi bisogna fare le mortificazioni. Chi non è capace di mortificarsi non entra.

 

  1. La via della vita è angusta

La vita eterna, Gesù dice, è simile a una montagna. Per raggiungere la cima di questa montagna ci vuole una strada, e la strada bisogna percorrerla tutta; però la strada è angusta, è stretta, è in salita, è piena di difficoltà.

Questo sta ad indicare che ogni uomo deve salire il calvario insieme a Gesù. Tutti quanti, voi ed io, dobbiamo realizzare in noi le quattordici stazioni della Via Crucis. Questa è la via!

La vita eterna non la conseguono se non i violenti, coloro che vogliono e fortissimamente vogliono; coloro che sono capaci di rinunciare a se stessi, coloro che sono capaci di prendere la croce, e coloro che sono capaci di seguire Gesù nella via dell’umiltà, dell’ubbidienza, dell’abnegazione, della mortificazione, della carità, della penitenza, di tutte le virtù.

Beati coloro che sono capaci di seguire Gesù per questa strada! È una strada stretta, angusta, si cade, si rimane feriti, si ha bisogno dell’aiuto dei fratelli. Ripeto, ci vuole violenza. In altri termini, in paradiso ci va chi ci vuole andare, e chi ci vuole andare deve avere veramente una forte volontà, non una volontà fiacca che noi chiamiamo velleità.

Costi quel che costi, dobbiamo dire, io in paradiso ci voglio andare! Come fa colui che dice: io voglio salire sulla montagna, costi quel che costi. Si equipaggia e cammina. È chiaro che quando è arrivato in cima gode lo spettacolo bellissimo, non solo della cima raggiunta, ma soprattutto la visione di tutte le terre che sono sotto i suoi piedi e sotto i suoi occhi.

 

 

         CONCLUSIONE

La vita eterna è simile alla sala di un banchetto, ed è simile ad una montagna.

Per entrare nella sala del banchetto dove c’è la delizia e la gioia, bisogna fare la cura dimagrante; per chi vuole salire la montagna deve fare violenza a se stesso e deve camminare sotto l’acqua, sotto il sole, la pioggia, la nebbia, la neve, la grandine; deve affrontare le difficoltà della strada, delle intemperie, della gente che gli sta attorno, di tutti coloro che lo assalgono e che non vorrebbero che continuasse a camminare; difficoltà da tutte le parti.

Diceva però san Paolo: Dio è la mia forza! Io posso fare ogni cosa perché è il Signore che mi dà la forza, momento per momento; da solo non sono capace, ma con Dio tutto posso.

Non voglio dire che non siete capaci di raggiungere la santità, per carità, ma vi voglio dire che troverete delle difficoltà; non fermatevi, rivolgetevi al Cuore di Gesù, e dite: Signore, aiutami!

Nel mese di giugno, ripetete tutta la giornata: Cuor di Gesù, confido in te! Cuor di Gesù confido in te! Cuor di Gesù confido in te! Lui deve essere la nostra fiducia, la nostra forza, la nostra serenità. Nel suo nome potremo affrontare tutte le difficoltà e superarle.

Una risposta a “Voglio, fortemente voglio, fortissimamente voglio – Mt 7, 13-14”

  1. La via maestra per entrare nella porta stretta è l’umiltà. Si perchè da soli è impossibile vincere il demonio , il mondo e le passioni, Con Gesù tutto è possibile e il nostro santo padre san francesco ribadiva “A chi ama Dio tutto è possibile”. L’altra via è l’amore. Quando si ama non si bada alla rinuncia, al sacrificio….è spontaneo e naturale…L’umiltà e l’amore sono quelle virtù che ci permettono di affrontare qualunque difficoltà e a superare la nostra infinita fragilità. Donami Signore un cuore umile e ardente di amore, donami la capacità di non dire mai basta e di guardare sempre in alto malgrado infinite cadute.

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