Corpus Domini – 1Cor 11, 23-26 – Lc 9, 11-17


da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Taranto, 1979

NELL’EUCARISTIA C’E’ GESU’ VIVO E VERO

(1cor 11, 23-26

“Mentre mangiavano prese il pane e, recitata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza, versato per molti»” (Mc 14, 22-24).

  1. Gesù nell’Eucaristia è rimasto con noi per sempre

Oggi mi fermo su queste parole di Gesù: “Questo è il mio corpo”.

È un atto di fede, miei cari fedeli, che noi dobbiamo compiere ogni qualvolta veniamo in chiesa e facciamo la genuflessione o ci mettiamo in ginocchio dinanzi a Gesù sacramentato.

È un atto di fede che Dio ci chiede e che Gesù vuole. È un atto di fede che ci salva, perché gli occhi non vedono Gesù, vedono il pane; il nostro gusto non gusta il corpo di Gesù, gusta il pane.

Come è possibile? Non ve lo domandate, perché a chi ama non si domanda: perché hai fatto così? Gesù ci ha amati, e poiché era Dio poteva fare tutto. Non poteva trasformare un pezzo di pane nel suo corpo? Sì. Lo poteva fare e lo ha fatto.

Ci ha amati, ci ha voluto bene, e quando una persona vuole bene, non si vuole staccare dalla persona amata. È la morte che ci strappa dalle persone amate, ma se dipendesse da noi, staremmo sempre con i nostri figli, con i nostri genitori, con i nostri parenti.

Gesù era Dio, sentiva il distacco della separazione dalle persone amate, e giustamente pensava: Quelli che vivranno nel 1979 come faranno a stare senza di me? Ed ha istituito l’Eucaristia, il Dio con noi, il Dio in mezzo a noi.

Gesù è il Dio che ha detto: Io sarò con voi fino alla consumazione dei secoli. Se credete che quel pezzo di pane è Dio, è bene, altrimenti Dio non vi può fare più niente.

  1. La fede fa vedere in quel pane il corpo di Gesù

Vissero un dramma i contemporanei di Gesù, quando lui disse che avrebbero dovuto mangiare il suo corpo, che era il pane vivo disceso dal cielo. Quando i discepoli sentirono che dovevano mangiare il suo corpo, vissero un dramma e se ne andarono tutti. Ma Gesù aveva dato la sua parola e la doveva mantenere, per cui sfidò tutti. Alla fine, quando erano rimasti solo gli apostoli, Gesù, forte della sua divinità, si rivolse agli apostoli e disse: Ve ne volete andare anche voi? Andatevene! Ma questo è il mio corpo! E allora Pietro fece l’atto di fede a nome di tutti gli apostoli e disse: Signore, dove dobbiamo andare? Tutti ci imbrogliano, tu soltanto quando dici una parola la mantieni, perché quella parola è vera. Quindi noi non ce ne andremo. Hai detto che questo è il tuo corpo e noi ci crediamo.

È un atto di fede! Io sono tanto contento che la Chiesa, una volta l’anno, festeggia il Corpo del Signore, l’Eucaristia, perché questo atto di fede lo dobbiamo compiere.

  1. Per cibarci di questo pane dobbiamo essere in grazia di Dio

Gesù, quando ha istituito l’Eucaristia, ha voluto che gli apostoli fossero preparati a ricevere questo dono. Per riceverlo bisogna stare in grazia di Dio. Ma certamente per intervento del diavolo, adesso tutti i fedeli senza confessarsi, con il peccato mortale sull’anima, si mettono in fila e fanno sempre comunioni.

Se si dice loro: Ma tu sai che non puoi fare la comunione senza la grazia di Dio?, rispondono: No, adesso si può fare!

– Ma chi ve lo ha detto? Ve l’ho detto io? L’ha detto qualche sacerdote in questa chiesa?

– No! La mia amica, una volta ha detto…

– L’amica tua? E chi è l’amica tua? Gesù ha detto: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”!

Ciò che ha detto Gesù 1979 anni fa era vero allora ed è vero adesso e sarà vero fino alla fine del mondo.

Gesù ci ha detto che non possiamo unirci a lui senza che ci sia la vita divina in noi, cioè la grazia, perché se si sta in peccato mortale si sta tra le braccia del demonio, e facendo la comunione si prende il corpo di Cristo e lo si mette nella bocca del demonio. Ma questo è un sacrilegio, è la profanazione dell’Eucaristia! Gesù non ci ha detto di fare questo, né l’ha detto san Paolo o san Pietro o la Chiesa; l’avete inventato voi!

Non ci si può accostare all’Eucaristia se non si sta in grazia di Dio, neanche se c’è un funerale; infatti perché ci sia il suffragio occorre essere in grazia di Dio. Se non ti sei potuto confessare è meglio che aspetti l’indomani o il dopodomani per confessarti e fare la comunione in suffragio di quel defunto, che fare quel giorno il sacrilegio, perché il sacrilegio non è mai stato suffragio.

La comunione col peccato mortale è sacrilegio, e il sacrilegio non fa andare in paradiso nessuno, né quelli che stanno sulla terra, perché se ne andranno all’inferno, né quelli che stanno in purgatorio, che non ricevono il suffragio da una comunione sacrilega. Dalle opere buone si riceve il suffragio, ma dalle opere cattive no. E il sacrilegio è l’opera più cattiva che c’è: è la profanazione del corpo di Gesù. Chi compie il sacrilegio significa che non ha fede, ma crede nel diavolo perché odia il Cristo e lo distrugge, proprio come fa il demonio.

Quindi è il demonio che ha inventato la teoria di fare la comunione col peccato sull’anima, perché vuol distruggere Gesù, in quanto nutre odio contro Dio.

Chi fa la comunione col peccato mortale distrugge Gesù!

Quando il sacerdote vi dice: Questo è il corpo di Cristo, voi rispondete: “Amen”, cioè dite: Io credo che questo è il corpo di Cristo e che non può essere ricevuto se non con le dovute disposizioni.

conclusione

Vi chiedo un favore: la Messa di stasera offritela al Signore in riparazione di questi sacrilegi! Voi non avete idea del dolore che prova Gesù quando entra in un’anima sacrilega! Se io prendessi la testa vostra e la mettessi in una cloaca ci stareste? Quando noi prendiamo Gesù e lo facciamo entrare nell’anima nostra col peccato mortale, non lo mettiamo nella fognatura, ma in qualcosa più brutta ancora. Prendiamo Gesù e lo mettiamo nell’inferno.

Pregate stasera con me. Io offrirò questa messa e i miei meriti al Signore per riparare questi sacrilegi, che sono i peccati più brutti, più schifosi, più ributtanti, e che fanno soffrire Gesù in una maniera immensa.

Pregate con me per riparare!

Una risposta a “Corpus Domini – 1Cor 11, 23-26 – Lc 9, 11-17”

  1. Come il Padre, anch’io e le mie sorelline ,non dobbiamo mai stancarci di riferire con fermezza l’autentico pensiero di Dio: si riceve l’Eucarestia con l’anima in grazia. Con il peccato mortale abbiamo fatto crollare il ponte (Gesù Cristo) che ci porta a Dio….e perchè questo ponte si ristabilisca è indispensabile la Confessione…non si può dormire con il peccato mortale….Dio è Luce…Che questa Luce illumini me, prima di tutto perchè anch’io posso sempre peccare e illumini gli altri affinchè il desiderio di ricevere Gesù nell’Eucarestia , li spinga a sentire l’esigenza di confessarsi. Accolgo l’invito del Padre: la giornata di oggi, la preghiera e la Processione siano per rendere lode al mio Signore e per riparare i miei peccati, ma soprattutto i sacrilegi. Grazie Padre mio.

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