Peccatori, sì; ma non traditori! – Gv 6, 51

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Martina Franca, 19.08.1979

 

L’EUCARISTIA è CIBO DELL’ANIMA

 

“Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno”  (Gv 6, 51)

 

  1. Chi si ciba dell’Eucaristia vivrà in eterno

Io mi vorrei fermare su questo concetto soltanto per chiarirlo in modo che non ci siano equivoci.

Gesù ha detto: “Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno” (Gv 6, 51).

“Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita” (Gv 6, 53).

“Chi mangia la mia carne vivrà in eterno” (Gv 6, 58).

Queste parole hanno portato un grande equivoco: il sacramento dell’Eucaristia è stato considerato come il sacramento dei morti, per cui uno che sta in disgrazia di Dio, nel peccato mortale, può benissimo mangiare il Corpo di Cristo, fare la comunione, perché è la comunione che dà la grazia, dà la vita.

È vero che Gesù ha detto: “La mia carne è veramente cibo, il mio sangue è veramente bevanda”, ma il cibo si può dare ai morti? Il vino si può dare ai morti? Si dà a coloro che sono vivi. Quindi l’Eucaristia presuppone la vita della grazia, non la morte della grazia. Non risuscita nessuno! Nessun morto, mangiando, risuscita. L’Eucaristia si dà ai vivi. Chi è vivo, se è ammalato guarisce, se è debole diventa forte, se sta per morire, mangiando, ha la vita.

  1. Chi si ciba indegnamente dell’Eucaristia mangia la propria condanna

Che l’Eucaristia dà la prima grazia non è vero. Questo equivoco è avvenuto anche ai primi tempi del cristianesimo. Noi oggi stiamo ripetendo le eresie che sono incominciate subito dopo la morte e l’ascensione di Gesù al cielo. Tanto è vero che san Paolo è dovuto intervenire a Corinto, la Chiesa da lui fondata, perché a Corinto andavano a mangiare l’Eucaristia, pur essendo in peccato.

Gesù presupponeva la vita della grazia per dare l’Eucaristia, che dà la vita eterna. San Paolo è dovuto intervenire, dicendo: Chi mangia la carne di Gesù indegnamente, cioè morto spiritualmente, mangia la sua condanna!

Gesù ha detto: “Chi mangia la mia carne ha la vita eterna”. “Se non mangerete non avrete in voi la vita”, ma voleva dire che se sei in grazia però sei debole, pieno di imperfezioni, quindi vai incontro alla malattia, alla debolezza, alla freddezza spirituale, ebbene vieni da me ed io ti darò la vita: starai meglio, guarirai, da debole diventerai forte, potrai affrontare tutte le difficoltà, le passioni non avranno il sopravvento su di te, sarò io a combattere, perché io dimoro in te. Questa è la ragione perché la Chiesa ha allungato i tempi della confessione. I religiosi possono confessarsi ogni quindici giorni, anziché ogni settimana. Gli altri possono confessarsi nello spazio di un mese, perché la comunione, per coloro che sono in grazia di Dio, quindi vivono la vita della grazia, serve ad eliminare i peccati veniali. Perciò la Chiesa vuole che si faccia più uso della S. Messa e della accusa dei propri peccati in senso comunitario e si faccia uso dell’Eucaristia anche come sacramento che elimina, purifica tutto ciò che c’è di impuro, di imperfetto. “Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo”.

 

conclusione

L’Eucaristia è veramente cibo, e il cibo si dà ai vivi; quindi l’Eucaristia presuppone la grazia. Non fate mai la sciocchezza, né insegnate che si può fare la comunione anche avendo il peccato mortale nell’anima. No, è contro il pensiero di Gesù.

L’Eucaristia accresce la vita della grazia; ma ricevere l’Eucaristia col peccato mortale è un sacrilegio. La Chiesa lo permette come eccezione a coloro che necessariamente devono fare la comunione. Il sacerdote deve celebrare la Messa, e se non può trovare un sacerdote per confessarsi può rimandare a dopo la confessione; ma voi no! Tutti i fedeli devono prima confessarsi, poi fare la comunione. Mai il sacrilegio! Il sacrilegio è qualche cosa che addolora veramente il Cuore di Gesù.

Se Gesù ha sofferto nell’orto del Getsemani, e la sua sofferenza è arrivata fino al punto di sudare sangue, sappiate che sono stati i sacrilegi che l’hanno fatto sudare sangue, sono stati i peccati dei suoi amici. I sacrilegi sono simili al tradimento di Giuda, all’abbandono degli Apostoli e al rinnegamento di Pietro. Questi tradimenti e questi rinnegamenti si traducono oggi nell’apostasia della fede e soprattutto si traducono nel ricevere Gesù Eucaristia indegnamente. Significa prendere Gesù e farlo mangiare dal diavolo. Fate la prova voi a mettervi nella bocca del diavolo. È il nero assoluto, la disgrazia assoluta, la puzza più grande che ci possa essere.

Sapete che cosa sono le fognature? Si prende Gesù e si getta nella fognatura. Fate la prova a ficcarvi voi nella fognatura e vedete se non ne sentite tutto il ribrezzo. E pensare che in un giorno chissà quante volte Gesù va là dentro!

Questo ve lo dico soprattutto per combattere questo errore, perché anche voi, essendo catechiste, potete dire una parola di luce, di verità e di fede su questo.

Ve lo dico inoltre per un altro motivo, perché questi sono i peccati che dobbiamo riparare.

Nell’adorazione mettete anche questa intenzione. L’adorazione dell’Eucaristia la facciamo per riparare i peccati contro l’Eucaristia, e che sono fatti proprio da coloro che si avvicinano all’Eucaristia mangiando e bevendo la loro condanna. Riducono Gesù in una situazione veramente disastrosa. Capiamolo questo nostro Dio, che nonostante tutto continua ad amarci.