Solennità di San Francesco di paola – Mio Signore, mio Dio – Gv 6, 17-18

Poichè il 2 aprile, giorno della nascita al cielo di San Francesco

cade sempre nella settimana santa,

l’Ordine dei Minimi ha preferito accogliere come data per i festeggiamenti del Santo

il 4 maggio, in ricordo della sua canonizzazione avvenuta il 4 maggio 1519.

Omelia alla Messa serale della festa di S. Francesco tenuta da P. Francesco Chimienti O.M.

Taranto, 2 aprile  1977

Per chi volesse recitare la liturgia delle ore in onore di San Francesco di Paola

S. Messa e liturgia delle ore in onore di San Francesco di Paola

I tre amori di S. Francesco

 

 

  1. Francesco ha amato la Vergine, l’Eucaristia, ma più di tutto il Crocifisso

 Francesco aveva delle devozioni? Sì. Era devoto alla Madonna, a Gesù Sacramentato; ma la sua più grande devozione era a Gesù Crocifisso, perché era eremita e la sua vita di preghiera la passava quasi sempre in una grotta dinanzi al Crocifisso. Anche quando fondava i Conventi si sceglieva delle grotte vicine, per pregare Gesù Crocifisso. Il suo professore era Gesù Crocifisso. Se capirò il Crocifisso capirò la Spiritualità Minima.

Gesù Crocifisso è il Dio che ha tanto amato il mondo da mettere la sua vita in croce. L’uomo era diventato nemico di Dio, si era allontanato da Lui, però dinanzi a Dio Padre, Gesù è diventato il peccato in persona. Ha detto al Padre: I peccati degli uomini me li prendo io! Così i miei peccati sono stati scaricati su Gesù. Ecco l’amore di Gesù: immolato, sacrificato, arrivato fino all’espressione più alta: dare la sua vita per noi.

Poiché Gesù è diventato il più grande peccatore, il più grande malfattore, avendo preso su di sé tutti i peccati, Dio l’ha condannato alla morte più ignominiosa, alla morte di croce.

Considerando questo, S. Francesco faceva penitenza. E poco prima di morire disse: Signore, mio Dio, abbi misericordia di me, miserabilissimo peccatore”.

  1. Francesco è stato il Santo dell’amore penitente

 Poiché Gesù è morto in croce per me e ha scontato soffrendo, così io devo scontare i miei peccati, facendo penitenza. Perciò S. Francesco è stato il Santo dell’amore, ma dell’amore penitente. Poiché vedeva che gli uomini si davano alla pazza gioia e bisognava che altri scontassero i peccati di questi uomini, come Gesù ha sofferto per gli altri, così S. Francesco ha fatto continuamente penitenza per sé e per gli altri.

La penitenza non piace a nessuno, invece S. Francesco ha preso di Gesù l’aspetto penitenziale e ha detto: Chi vuole fare penitenza deve venire dietro di me. I Minimi fanno penitenza per sé e per gli altri. è questo il loro compito nella Chiesa, perciò sono graditissimi a Dio.

conclusione

 Amate Dio, ma amatelo nei fratelli. Pagate di persona per i vostri fratelli. è questo il messaggio che S. Francesco ci lascia.

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Le difficoltà che si incontrano nella visita a Gesù Sacramentato

“Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti;

il mare era agitato, perché soffiava un forte vento” (Gv 6, 17-18)

Le difficoltà che si interpongono tra Gesù Sacramentato e la Minima sono determinate da situazioni di avversità, di aridità, di angoscia, di prove. Vi esaminerò queste difficoltà affinché siano superate e possiate andare volontariamente da Gesù per stare con lui.

  • Le avversità

La Minima sta con Gesù Sacramentato anche nelle diverse situazioni avverse della vita, perché Gesù dice: Nelle avversità della vita venite da me ed io vi ristorerò.

  • L’aridità, l’angoscia

La Minima va da Gesù Sacramentato anche nell’aridità e nell’angoscia, perché qualunque sia la sua aridità o la sua angoscia, il Cristo dice: Io sono nella gloria e nulla mi manca. Non esiste l’angoscia, non esiste l’aridità!

Dalla teologia sappiamo che Gesù non soffre più, è nella gloria e non gli manca niente, non ha bisogno di noi. In cielo Gesù ha la grandezza della gloria, ha tutto, nulla gli manca.

La Minima dirà:- Dio mio, se ti amo anch’io sono felice e niente mi manca. Quando c’è l’amore c’è tutto. Amatelo e non vi mancherà mai niente. L’amore consiste nel volere le stesse cose e nel non volere le stesse cose.

La Minima, qualunque possa essere la sua aridità e angoscia, ogni giorno si mette ai piedi dell’altare per fare la visita a Gesù Sacramentato, perché a chi ama Dio nulla manca.

  • Le prove

Quando le prove si susseguono con un ritmo così continuo che verrebbe da ribellarsi e la pazienza non avesse più motivo di esistere, la Minima si prostra dinanzi a Gesù Sacramentato, ed egli da quel silenzio le parlerà e l’aiuterà sempre. Sentirà quella parola confortatrice che le darà l’aiuto necessario per procedere con la stessa velocità con cui procedeva prima della prova.

È vero che ci sono stati o ci sono o ci saranno momenti della nostra vita simili a quelli di Giobbe, per cui verrebbe voglia di ribellarsi. Pensate, prima furono depredati i guardiani che pascolavano i buoi, le asine e i cammelli; poi ci fu un vento impetuoso che si abbatté sulla casa dove si trovavano i suoi figli, che morirono tutti; infine fu colpito lui stesso da una orrenda malattia, che lo portò ad essere cacciato fuori di casa dalla stessa moglie, che lo insultava, e rimase solo sopra un letamaio.

Verrebbe voglia di ribellarsi, ma la Minima non si ribella, come non si ribellò Giobbe, il quale, dopo aver perso i beni e i figli, disse: “Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, come a lui è piaciuto così è stato fatto, sia benedetto il nome del Signore!” (Cfr. Gb 1, 21).

Gesù dal silenzio dell’Eucaristia parlerà alla Minima e le darà l’aiuto necessario per procedere nella via della santità. Le dirà:- Ricordati che le prove di Giobbe ebbero un ritmo così continuo che sembrava che la pazienza non avesse più motivo di esistere. Però Giobbe rimase fedele e vide la fine delle prove e il trionfo concessogli da Dio per averle superate.

È Gesù che conforta; è Gesù che sostiene; è Gesù che aiuta; non andate da altri.

“Il Signore è con me, non ho timore; che cosa può farmi l’uomo?” (Sal 118, 6).

“è meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nei potenti” (Sal 118, 8).

Noi purtroppo, come fanno tutti, nella prova non prendiamo la via del Signore. Io vi dico questo, perché quando ci sarà la prova, non dovete andare dagli uomini, ma dal Dio con noi, l’Emmanuele, il Cristo, perché egli da quel silenzio vi parlerà, vi dirà la parola giusta, ma soprattutto vi darà la forza necessaria per superare la difficoltà e continuare a sperare nella salvezza.

  • La preghiera arida

La Minima va da Gesù Sacramentato anche quando non sente niente e non ha nulla da dire.

A volte si va a fare la visita a Gesù e non viene neppure una parola. Per la Minima nella preghiera non è necessario dire delle parole, basta trattenersi amorosamente ai piedi del Cristo.

Questo dovete fare! Non vi preoccupate se vi escono o non vi escono le parole, se dite o non dite; mettetevi ai Suoi piedi e la vostra presenza sarà una manifestazione d’amore.

La giornata della Minima sarà sempre sorretta da un amore senza misura per il Cristo, amore che ha attinto dall’Eucaristia. Nella visita a Gesù la Minima si abbandona nelle Sue mani senza misura, perché non ha detto nemmeno una parola, non ha messo nemmeno una condizione. Il tutto del Cristo è il tutto della Minima. Ella mette in pratica la preghiera dell’amore e dell’abbandono: “Signore sei venuto, mi hai chiesto tutto ed io ti ho dato tutto. Ti ringrazio perché la mia vita la riempi in maniera meravigliosa con il tuo amore. Sono colma molto di più di quanto potesse desiderare il mio cuore”.

“Signore, io mi abbandono a te, fa’ di me quello che ti piace, qualunque cosa tu voglia fare di me te ne ringrazio. Sono pronta a tutto, accetto tutto, purché la tua volontà si compia in me e in tutte le tue creature. Non desidero altro, mio Dio e mio tutto”.

Questi sentimenti si attingono ai piedi dell’Eucaristia, quando si va da Gesù e nella preghiera non esce nemmeno una parola e non si ha nemmeno un buon pensiero.

State pure dinanzi a Gesù come un marmo freddo e insensibile; l’essenziale è che vi tratteniate amorosamente ai Suoi piedi. Allora la vostra giornata sarà sempre sorretta da un amore senza misura per il Cristo, perché vi abbandonerete nelle sue mani con una confidenza infinita. Dite:- Cuore di Gesù confido in te! Riprendo a camminare nel tuo nome.

conclusione

Amate pazzamente Gesù Sacramentato! Non uscirete mai dalla chiesa, dopo aver fatto la vostra visita a Gesù Sacramentato, senza aver ricevuto l’amore, e con l’amore tutto.

Se togliete alle anime consacrate l’Eucaristia, avete tolto tutto. La vostra fede si misura dall’amore all’Eucaristia. Se ogni giorno andate a visitare Gesù, significa che credete; se lo andate a visitare una volta alla settimana, la vostra fede è minima.

Il centro del cristianesimo è l’Eucaristia. Se crediamo all’Eucaristia vale la pena essere cristiani! Finché ci sarà un sacerdote sulla terra, ci sarà Gesù, vero Dio e vero uomo, presente in corpo, sangue, anima e divinità nel sacramento dell’Eucaristia. Io sono sacerdote per l’Eucaristia.