I segni gloriosi della passione di Gesù – Sabato santo

da una riflessione di P. Francesco Chimienti O.M. 

Martina Franca 25.4.1996

 

LA CROCE SENZA IL CROCIFISSO, 

MA CON I SEGNI DELLA SOFFERENZA,

 è L’AIUTO CHE IL CRISTO CHIEDE ALLA MINIMA

  1. La croce senza il Crocifisso, ma con i soli segni della sofferenza, è l’aiuto che il Cristo chiede alla Minima

Esaminando i singoli segni, voi potete senz’altro decidere quale segno o quali segni, non dico tutti, saranno il vostro segno per aiutare Gesù a salvare le anime.

  1. Questo è il cammino della Minima: portare nel proprio volto i segni gloriosi della passione di Cristo

Tutti devono vedere sul vostro volto, nelle vostre azioni, nelle vostre parole questi segni della passione di Gesù Cristo.

  1. Sarete le innamorate di Cristo Eucaristia, ma sarete, come San Francesco, le innamorate di Cristo Crocifisso!
  1. LA FUNE

La fune rappresenta l’ubbidienza.

Il Cristo ci dice: Con l’ubbidienza  mi seguirai, mi servirai e sarai uno strumento docile nelle mie mani. Io farò di te quello che voglio.

Questo è l’aiuto che il Cristo ci chiede!

Noi abbiamo le nostre idee, le nostre vedute, i nostri desideri, le nostre ripulse, per cui vogliamo fare certe cose ed altre non le vogliamo fare. Io sono un religioso, e, quando una cosa non la voglio fare, trovo mille scuse lecite per non farla. Invece il Cristo vuole che io sia uno strumento docile; non vuole un uomo con una intelligenza, una volontà e un cuore che lo ostacolano, vuole un uomo che sia uno strumento docile nelle sue mani.

Quando penso a tutta la mia vita dico: Quanta pazienza ha avuto il Signore con me! Infatti, prima di accettare la mia missione, ho portato tutte le scuse possibili ed immaginabili! Questa è la storia dell’uomo.

La S. Scrittura ci parla della vocazione di Mosè, che non voleva accettare la missione che il Signore gli affidava. Ci parla anche della vocazione di Isaia e di Geremia!

Tutti all’inizio della chiamata siamo strumenti indocili, mentre dobbiamo diventare strumenti docili. Dio farà di te e con te quello che Lui vuole, perché non può arrivare a tutti gli uomini se non con un uomo.

Che cosa vuole Dio? La salvezza delle anime!

  1. LO SCHIAFFO

Il Cristo ci chiede aiuto col segno dello schiaffo.

Lo schiaffo sta ad indicare la sofferenza legata ad un rimprovero ingiusto ed alla caricatura che faranno del nostro profetismo.

Ricevere uno schiaffo è una sofferenza indescrivibile. Non so se voi l’avete mai ricevuto. Chi l’ha ricevuto, per esempio da suo padre, sente ancora la mano dello schiaffo del padre sulla sua guancia. Immaginate se lo schiaffo si riceve da un nemico, da uno che ti prende in giro! È una cosa tremenda!

Il Cristo ci dice: Accetterai la sofferenza interiore che proviene dalla riprensione ingiusta per avere detto la verità, e dalla caricatura che faranno del tuo profetismo! Il rimprovero e il dileggio procurano una grande sofferenza interiore, che dobbiamo accettare.

Gesù ci dice: Nonostante tutto continuerai ad annunziare la Parola di Dio, a dire la verità, e offrirai questa sofferenza interiore per riparare le tue colpe e quelle dei tuoi fratelli.

Non c’è sofferenza migliore di quella interiore per riparare i peccati dei nostri fratelli e salvarli. La sofferenza esteriore il Signore ce la manda, o noi ce la procuriamo per purificarci; mentre la sofferenza interiore serve per riparare. Pochissimi l’accettano, siate voi tra quelli che l’accettano! Tutti la rifiutano, perché è profonda, è indescrivibile; però serve a riparare i propri peccati e a riparare i peccati degli altri. Accettatela e offritela al Signore.

  1. IL GALLO

Il Cristo col segno del gallo chiede questo aiuto alla Minima: Annunzierai con la Parola di Dio il Cristo e i suoi misteri, così farai conoscere il Cristo persona e il Cristo messaggio.

Dobbiamo far conoscere il Cristo, sia come persona che come messaggio.

Il messaggio del Cristo è: Beati i poveri in spirito! Beati coloro che soffrono! Beati voi quando sarete perseguitati! Beati i miti!

Ma soprattutto dobbiamo far conoscere il Cristo persona, come hanno fatto i discepoli di Gesù disperdendosi nelle regioni della Palestina.

“In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme e tutti, ad eccezione degli apostoli, furono dispersi nelle regioni della Giudea e della Samaria… Quelli però che erano stati dispersi andavano per il paese e diffondevano la Parola di Dio” (At 8, 1-4).

“Noi predichiamo Cristo crocifisso” (1Cor 1,23), diceva San Paolo. Quindi dobbiamo annunziare a tutti il Cristo persona.

Dobbiamo annunziare ciò che Egli ha detto e ciò che Egli ha fatto; perché ciò che ha fatto è strabiliante.

Ciò che ci convince di Gesù non è il suo messaggio, che è bellissimo ma difficile da praticare; ciò che ci convince è la sua vita, la sua testimonianza.

Il Cristo ha fatto molto di più di quello che ha detto.

Annunziando con la Parola di Dio il Cristo e i suoi misteri, la Minima fa conoscere il Cristo persona e il Cristo messaggio, per poi fare ciò che il Cristo ha fatto e ha detto.

Gesù ha detto: “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo” (Mc 16, 15).

Come pure diceva: “Convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1, 15).

Dobbiamo far conoscere il Cristo, affinché gli uomini si convertano.

La conoscenza porta alla fede, e con la fede si ha la conversione.

  1. I FLAGELLI

Il segno dei flagelli indica le sofferenze provocate dagli altri.

Il Cristo ci chiede aiuto e ci dice: Soffrirai assai per le sofferenze provocate dagli uomini; le offrirai a me per riparare.

Quali sofferenze chiede alla Minima il Signore? Le sofferenze che avrà, perché non la capiranno, perché parleranno male di lei, perché la insulteranno e perché la perseguiteranno. Queste cose, provocate dagli altri, procureranno alla Minima delle grandissime sofferenze.

Il Signore ci chiede di aiutarlo, accettando e offrendo a Lui queste sofferenze, perché non ci sarà salvezza se non con la preghiera e con la sofferenza.

La sofferenza deve essere indirizzata al Signore, affinché la misericordia di Dio trionfi nelle anime per le quali preghiamo.

  1. LA CORONA DI SPINE

Col segno della corona di spine, il Signore ci chiede la mortificazione volontaria, con atti esteriori di mortificazione.

È norma di vita per la Minima rinunziare a ciò che piace. Noi siamo gli specialisti della mortificazione.

Il Cristo ci dice: La tua astinenza dalla carne il mercoledì e il venerdì di ogni settimana; il tuo digiuno di non mangiare niente tra la colazione e il pranzo, tra il pranzo e la cena, tra la cena e la colazione,  e le altre tue mortificazioni volontarie, come privarsi di un cibo preferito, non fare una telefonata, non mangiare il gelato o il dolce, rinunziare ad un bicchiere di vino, non  guardare, non sentire, non rispondere, non andare, chiudere gli occhi, saranno monete valide, insieme alla sofferenza e alla preghiera per muovere la misericordia di Dio.

Questo è l’aiuto che il Cristo ci chiede.

La vita quaresimale del primo e secondo Ordine dei Minimi è mortificazione volontaria, ed ha un grandissimo valore. Come mi dispiaccio quando qualcuno la disprezza! Avverto come delle coltellate al cuore! Chi la disprezza non  ha capito che non si può diventare Minimi se non si sale il terzo gradino della scala penitenziale. Non basta la mortificazione, occorre la riparazione.

La vita quaresimale non serve solo a custodire dal male, ma serve anche a riparare. Tutti i cristiani che mangiano la carne e bevono il vino vanno in Paradiso, però noi Minimi abbiamo accettato la vita quaresimale per riparare.

San Francesco ci ha consegnato questa forma di penitenza nel nome di Dio Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Egli ci dice: Ti costerà moltissimo, ma te la do io. Devi unire a questa mortificazione il fine della riparazione per la salvezza delle anime. Essa ha un grandissimo valore. A voi io ho consegnato l’astinenza dalle carni il mercoledì e il venerdì di ogni settimana. Accettatela col fine della riparazione!

  1. IL MANTELLO REGALE DI PORPORA

Il mantello regale di porpora sta ad indicare l’autorità come servizio.

Il Cristo ci dice: La tua autorità, in qualsiasi campo, deve essere al mio servizio e al servizio dei tuoi fratelli; però ricordati che servire Dio è regnare. Regnerai nel mio regno; sarai il primo se mi servirai nei tuoi fratelli. Ho bisogno del tuo servizio!

Dio non può arrivare alle anime se non tramite te. Dio non può parlare ai suoi sudditi, se non parli tu.

Si può avere l’autorità in famiglia, a scuola, al catechismo, nell’Istituto! Certamente anche voi avete un’autorità. Che essa sia al servizio di Dio, al servizio di Cristo, al servizio di San Francesco, al servizio dell’Istituto e al servizio del Padre. Solo così potrete essere re.

La tua autorità non sia un’autorità che opprime, che schiaccia, dice Gesù, ma una regalità che serve e che nobilita. Disse Gesù: “Voi mi chiamate Maestro e Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi” (Gv 13, 13-15).

Beati voi se farete così come ho fatto io, se cioè vi metterete al servizio l’uno dell’altro.

Gesù è stato preso in giro da tutti! Anche voi, quando vi metterete al servizio dei vostri fratelli o dei vostri sudditi, che è l’esercizio del terzo grado dell’umiltà, sarete presi in giro da tutti.

Nei riguardi degli inferiori dovete intervenire col rimprovero, con  la correzione e con l’illuminazione. Dovete intervenire, altrimenti non escono dal peccato. Dovete intervenire, affinché ritornino sulla strada giusta. Dovete intervenire perché preghino, perché si confessino, perché facciano la Comunione e perché vadano a Messa. Dovete intervenire, perché questo è un servizio al Cristo.

Vi metterete contro tutti, ma è un servizio che rendete al Cristo, ed è un servizio di regalità.

Sarete presi in giro da tutti, come fu preso in giro Gesù, che fu ritenuto re da burla, però, questo è il vero concetto di autorità.

Nella S. Scrittura tutti i santi, sia i patriarchi, sia i profeti sono chiamati servi di Dio.

Il nostro San Francesco, quando ha parlato dei superiori maggiori: Generale, Provinciale e Correttori locali, ha detto che devono essere “servi buoni e fedeli”.

  1. LA CROCE

Il Cristo con il segno della croce ci chiede l’uniformità alla volontà di Dio.

Egli ci dice: Mi aiuterai, se porterai volentieri la tua croce; se starai al tuo posto.

Quante volte vi sottolineo lo stare al proprio posto, perché un raggio della bicicletta che sta fuori posto dà fastidio a tutti e fa tanto rumore; dà fastidio a tutti e non fa camminare la bicicletta. Bisogna stare al proprio posto: se sei figlia, fa’ la figlia; se sei zia, fa’ la zia. Quanto fastidio date ai vostri fratelli e alle vostre sorelle che hanno i figli,  quando non state al vostro posto! Date fastidio anche ai nipoti.

Gesù ci dice: Mi aiuterai, se porterai volentieri la tua croce; se starai al tuo posto, se eserciterai la tua missione profetica, se farai il tuo dovere di cristiana, di consacrata, di apostola e di Minima e se uniformerai la tua volontà alla mia.

Ho bisogno di chi non ostacoli, non fermi, non strappi il mio piano divino di salvezza.

Tutti, anche io e voi, o ostacoliamo il piano di Dio, o lo fermiamo, o lo strappiamo. Nessuno di noi collabora con Lui affinché questo piano si realizzi nella pienezza, perché a noi non piace.

La croce è composta da due trasversali: una va dall’alto verso il basso e l’altra va da destra verso sinistra.

Se noi facessimo la volontà di Dio non ci sarebbe la croce: ci sarebbe una linea che dall’alto, senza nessun ostacolo, viene in basso; diventa croce, quando l’uomo si oppone alla volontà di Dio e crea il palo trasversale che va da destra verso sinistra.

Gesù dice: Ho bisogno di chi non ostacoli, non fermi e non strappi il mio piano di salvezza!

  1. I CHIODI

Per mezzo dei chiodi il Cristo fu crocifisso. I chiodi rappresentano i tre voti.

Il Cristo ci dice: Offrirai i tuoi voti come sacrificio spirituale a Dio gradito.

Offrirai con i voti a Dio quello che hai e quello che sei, come sacrificio a Lui gradito per la salvezza dei fratelli.

I voti sono un sacrificio spirituale assai gradito a Dio. Se lo offrirete per la salvezza delle anime, la salvezza sarà efficace e la misericordia di Dio trionferà. Sfruttate i vostri voti!

La vita quaresimale per me è un voto. Ed io dico a me stesso: Non sfruttiamo abbastanza questo voto!

E dico a voi: Non sfruttate abbastanza né il voto di ubbidienza, né quello di povertà, né quello di castità. Offriteli a Dio come sacrificio spirituale a Lui gradito per la salvezza delle anime!

È Gesù che vi chiede l’aiuto! Aiutatelo, offrendo i vostri voti!

  1. L’ISCRIZIONE I.N.R.I.

L’iscrizione I.N.R.I. sta ad indicare la testimonianza di vita.

Il Cristo vi chiede l’aiuto di testimoniare la vita cristiana, la vita di consacrata, di catechista, di professionista e di Minima.

Dovete dire ad alta voce di essere cristiane, mentre dovete camuffare la vostra consacrazione dicendo che siete  catechiste.

Dovete dare testimonianza di vita come cristiane, come consacrate, come professioniste e come Minime!

Le parole scritte sulla croce di Gesù erano: I.N.R.I.

Sulla croce era scritto: Gesù Nazareno, Re dei Giudei. E tutti lo leggevano.

Anche voi dovete dire ad alta voce quello che siete: una catechista.

Ricordate le parole di Gesù:

“Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi” (Mc 8, 38).

  1. I DADI

Gesù vuole essere aiutato anche con questo segno della passione: i dadi.

I dadi indicano l’abbandono.

Con i dadi si tira a sorte per vedere come andranno le cose. Invece il Signore ci dice: Aiutami! Con l’abbandono diventerai strumento docile nelle mani di Dio.

Aiutami! Non esiste la sorte: abbandonati!

Non temere! Abbi fiducia in me!

Il Cristo ci dice: Abbi fiducia in me! Tutto è nelle mie mani, solo così mi aiuterai! Non fare progetti, non fare programmi. Sarò io a fare i programmi, e tu li eseguirai. Io avanti e tu dietro. Abbandonati, solo così sarai strumento docile nelle mie mani.

  1. LA CANNA CON LA SPUGNA

La canna con la spugna intrisa di aceto fu portata alle labbra di Gesù, dopo che Egli aveva emesso quel grande grido: “Ho sete!”.

Ci dice Gesù: Con l’apostolato catechistico soddisferai la mia sete di anime.

Gesù vuole essere aiutato con l’apostolato catechistico, perché così lo aiuterete a salvare le anime.

Egli vi dice: Farai la catechista a tempo pieno, sia con l’apostolato occasionale che con l’apostolato propriamente detto. Così mi aiuterai. Solo questo aiuto io chiedo a te, che sei specialista nell’apostolato catechistico e, in modo particolare, nell’apostolato catechistico ai fanciulli ed ai ragazzi.

Non vergognatevi di dire a coloro che vi avvicinano il pensiero di Gesù!

La canna con la spugna sta ad indicare questo aiuto. Gesù dice: Ho sete! Ed io lo soddisfo nella sua sete con l’apostolato catechistico.

  1. LA LANCIA

Col segno della lancia il Cristo ci dice: Mi aiuterai con l’amore!

La lancia ha aperto il cuore di Gesù. Noi dobbiamo aprire il cuore di Gesù!

Egli ci dice: Mi aiuterai amando Dio sopra ogni cosa e amando il prossimo in Dio.

Ama e fa’ quello che vuoi, diceva S. Agostino.

La lancia è il segno dell’amore. Più lo amerai e più lo conoscerai; più lo conoscerai e più lo servirai. Gesù vuole essere aiutato con l’amore.

  1. LA SCALA

Tutto serve per salire verso Dio.

Bisogna offrire a Dio ogni cosa. È Gesù, che col segno della scala vi dice: Mi aiuterai offrendo a Dio te stessa, le tue cose e gli avvenimenti tristi  o lieti della tua vita.

Tutto deve essere offerto, perché ogni cosa è scala per salire a Dio.

Mi aiuterai, dice Gesù, servendoti di tutto; offrendo a Dio ogni cosa, ma soprattutto te stessa. Noi ci offriamo a Dio con i tre voti e offrendo a Dio tutti gli avvenimenti tristi o lieti.

  1. IL LENZUOLO

Il lenzuolo sta ad indicare la preghiera continua.

Il Signore Gesù ci dice: Con la preghiera continua mi aiuterai sempre!

Ci sono mille modi per aiutare Gesù a salvare le anime, ma un modo lo potete fare sempre, mentre per gli altri dovete aspettare l’occasione.

L’aiuto di sempre è la preghiera continua!

Il primo aiuto che Gesù ci chiede è la preghiera.

Egli ci dice: Con la preghiera chiederai e otterrai, con la preghiera riparerai e mi consolerai.

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