Io credo che Tu sei il Figlio di Dio – Gv 10, 30-42

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

LA FEDE è RAZIONALE

(Gv 10, 30-42)

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  1. Gesù è il Figlio di Dio

Chi è quell’uomo che muore in croce il venerdì santo? La risposta la dà Gesù: Io sono il Figlio di Dio. “Io e il Padre siamo una cosa sola” (Gv 10, 30).

Gesù era tanto preoccupato di dirlo, di farsi capire e di convincere di questo il suo uditorio, che è andato incontro alla lapidazione. Poiché ha detto di essere il Figlio di Dio, secondo la Legge ha bestemmiato, perché Dio è uno solo e non può essere un uomo, e se ha bestemmiato deve essere lapidato.

“I Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidare Gesù” (Gv 10, 31).

Gesù non ritratta ciò che ha detto, come facciamo noi per salvarci, ma li sfida. Noi avremmo detto: Fatemi spiegare il mio pensiero; io intendevo dire un’altra cosa! Invece Gesù non corregge la frase. Egli dice:- Due sono i casi, o io sono un esaltato, un pazzo, un bestemmiatore, come dite voi, oppure sono veramente il Figlio di Dio. Non dovete credere però senza avere le prove! Ecco perché la fede è razionale. Dovete controllare e vedere se le parole che io dico sono vere o no. Se sono vere, credetemi; se non sono vere, non mi dovete credere.

Gesù li sfida, si mette alla pari con i suoi uditori. Tra di loro ci sono degli amici, dei nemici e della gente indifferente, però Gesù vuole essere creduto, perché se lo crederemo ci salveremo.

Quell’uomo che muore sulla croce non è un delinquente, è il Figlio di Dio che muore per togliermi il peccato. Ecco perché io che ho il peccato vado da lui e gli dico: Signore, salvami! Signore, perdonami! Signore, toglimi il peccato! Lui mi salva e io vado in paradiso. Se invece è un delinquente io non ci vado. Non sono andato da un delinquente per dire: Scusami, perdonami, toglimi il peccato! Io vado da Dio, ma non da un delinquente.

 

  1. Gesù dà le ragioni per credere

Il Signore Gesù vuole ad ogni costo che noi gli crediamo, ma non impone la fede. Vuole essere creduto dopo che abbiamo avuto le prove.

La prima prova che Gesù porta a questi che stanno con le pietre in mano e lo vogliono uccidere è scritturistica.

La S. Scrittura dice o non dice che chi ascolta la parola è Figlio di Dio e che voi sarete figli di Dio? Lo dice! E la S. Scrittura non può essere annullata, perché è parola di Dio.

“Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: Voi siete dèi? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo (per annunziare al mondo il suo messaggio), voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto: Sono Figlio di Dio?” (Gv 10, 34-36). Io non sono un profeta come gli altri che annunziano la parola di Dio nel nome di Dio, io sono la sapienza di Dio, l’intelletto di Dio, l’immagine di Dio; io sono la Parola di Dio, io sono il Verbo uguale al Padre, eterno come il Padre.

La seconda prova è la testimonianza del Padre

Non mi volete credere? L’ha detto il Padre: “Questi è il mio Figlio prediletto nel quale mi sono compiaciuto”.

L’ha detto Giovanni Battista: colui sul quale scenderà lo Spirito Santo sotto forma di colomba, quegli è il Figlio di Dio. La colomba è scesa su di me, quindi io sono il Figlio di Dio. Non solo l’ha detto il Padre, ma lui stesso mi ha mandato; non sono venuto da me. Lui voleva salvare il mondo e per salvarlo aveva bisogno che suo Figlio si facesse uomo. Lui mi ha detto: Scendi nel mondo. Io ho fatto la sua volontà. Gli ho detto: Non hai voluto sacrifici, non hai voluto oblazioni, dammi un corpo e io scenderò. Ha scelto Maria SS. che mi ha dato il corpo, io sono nato a Betlemme, e adesso sto dinanzi a voi per salvarvi, perché so che il Padre mi ha mandato.

    La terza prova è la testimonianza delle opere

– Non volete credere ancora? Ci sono le opere. Per quale opera buona mi lapidate? Loro rispondono: – Non per un’opera buona ti lapidiamo, ma per la bestemmia.

– Ma io non sto bestemmiando, sono veramente il Figlio di Dio. Se non volete credere a me credete almeno alle opere che io compio, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre.

Le opere di Gesù hanno fatto strabiliare tutti. Lo aveva già detto il profeta Isaia: i ciechi vedono. E il cieco nato, alla domanda dei Giudei che gli chiedevano chi fosse quello che lo aveva guarito, rispose:- è un profeta.

La samaritana, una peccatrice, anche lei dice:- Signore, io vedo che tu sei il grande profeta.

Gesù si rivela al cieco nato e si rivela alla samaritana. Al cieco disse:- Credi tu nel Figlio di Dio?

– Chi è, perché io possa credere?

– Sono io che ti parlo.

Ha fatto vedere i ciechi , ha dato l’udito ai sordi, ha fatto parlare i muti, ha mondato i lebbrosi, ha annunziato la parola di Dio, ha risuscitato i morti.

L’ultimo argomento è quello della risurrezione

Gesù dirà:- Se c’è ancora qualcuno che è sincero, ma non crede che queste opere sono opere che fa soltanto Dio e il Figlio di Dio, ebbene abbiate la pazienza di aspettare qualche altro giorno. Distruggete questo mio corpo e io dopo tre giorni lo riedificherò. Uccidetemi pure sul legno della croce, ma dopo tre giorni io risorgerò.

Chi può risorgere da se stesso senza che nessuno gli comandi di alzarsi e di tornare in vita? Solo Dio, che ha la potenza infinita.

Chi era sincero e non aveva creduto a Gesù mentre parlava, ha creduto dopo la risurrezione. E voi sapete che a Gerusalemme, il giorno di Pentecoste, quando gli apostoli incominciarono a predicare che Gesù era morto in croce, ma era risuscitato, si convertirono tremila persone, poi subito dopo cinquemila.

Questo vangelo si chiude con queste parole, dinanzi al ragionamento di Gesù: “Molti credettero in lui”.

 

 

conclusione

Gesù vuole una fede razionale. Ve lo dico perché la maggior parte dei vostri parenti dice:- Credete a tutte le chiacchiere che dicono i preti! No, Gesù vuole una fede razionale. Gesù non è contro l’uomo, è a favore dell’uomo, vuole che l’uomo deve ragionare, però deve essere sincero, non deve essere caparbio. Non si tratta di credere, ma di ragionare. Se io faccio le opere del Padre, e faccio le opere del Figlio di Dio, voi dovete dire:- Questi veramente è Figlio di Dio.

Diceva Gesù: dai frutti conoscerete l’albero. Se da un albero raccogliete pere, quell’albero è un pero. Se da una pianta raccogliete uva, quella pianta è una vigna. Dal frutto conoscete la pianta. Se da un albero raccolgo ciliegie, posso dire che quello è un albero di pere? È un ciliegio, perché ho raccolto delle ciliegie. Ora, se io non bestemmio, non sono un bestemmiatore. Se io faccio le opere di Dio significa che sono Figlio di Dio. Se io faccio le opere di un santo significa che sono santo. Dalle opere mi dovete conoscere.

Gesù dice a noi: vi voglio uomini, dovete ragionare. Se volete l’ultima prova, ve la darò: sarà la mia risurrezione. Però disse a Tommaso, che non credeva perché voleva vederlo proprio con gli occhi suoi e voleva mettere il suo dito nelle piaghe delle sue mani e la mano nella piaga del suo costato: Figlio mio carissimo, non voler essere più incredulo; ma sii credente. Non lo vedi che sono io? Metti le mani nelle mie piaghe. Per credere non devi per forza vedere tu e toccare tu. Puoi anche credere dinanzi alla visione e soprattutto alla testimonianza di tutta questa gente che mi ha visto, mi ha toccato e ha mangiato con me.

C’è bisogno che adesso il Signore Gesù appaia in Italia e si faccia vedere da tutti gli Italiani per essere creduto? Anche noi crediamo a chi sta in America, che esiste l’America. E anche io credo a voi, anche se non conosco vostro marito e i vostri figli, che avete un marito e dei figli. Ecco perché molti credettero, perché il ragionamento era razionale, era giusto. La fede deve essere razionale.

 

 

 

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