Salvami, Signore perchè sono peccatore – Is 49, 8-15

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

CHE COSA FA DIO PER CONVERTIRCI

(Is 49, 8-15)

“Così dice il Signore: «Al tempo della misericordia io ti ho ascoltato, nel giorno della salvezza ti ho aiutato. Ti ho formato e posto come alleanza per il popolo, per far risorgere il paese, per farti rioccupare l’eredità devastata, per dire ai prigionieri: Uscite, e a quanti sono nelle tenebre: Venite fuori. Essi pascoleranno lungo tutte le strade, e su ogni altura troveranno pascoli. Non soffriranno né fame né sete e non li colpirà né l’arsura né il sole, perché colui che ha pietà di loro li guiderà, li condurrà alle sorgenti di acqua. Io trasformerò i monti in strade e le mie vie saranno elevate. Ecco, questi vengono da lontano, ed ecco, quelli vengono da mezzogiorno e da occidente e quelli dalla regione di Sinim». Giubilate, o cieli; rallegrati, o terra, gridate di gioia, o monti, perché il Signore consola il suo popolo e ha pietà dei suoi miseri. Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato». Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio del suo seno? Anche se ci fosse una donna che si dimenticasse, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani, le tue mura sono sempre davanti a me” (Is 49, 8-15).

  1. le diverse azioni di Dio per aiutare il cristiano a convertirsi

Dio per salvarci ha due tempi e compie diverse azioni:

  1. I tempi di Dio

I tempi di Dio sono: la misericordia e la salvezza.

Quando pecchi, dice il Signore io ti uso misericordia; quando sei impegnata a vincere le tue cattive inclinazioni, io ti salvo.

 

  • Il tempo della misericordia

Dio usa sempre la misericordia, quando pecchiamo. Guai se Dio non usasse la misericordia, non si salverebbe nessuno.

Quello che noi chiamiamo il buon ladrone non si sarebbe salvato, se il Signore non gli avesse usato misericordia; così pure non si sarebbe salvato né Pietro né Paolo. È inutile che io vi faccio l’elenco di tutti i santi, perché tutti hanno peccato. Quindi nessuno si sarebbe salvato se Dio si fosse fermato nella sua misericordia. Poiché Dio è infinito nella sua misericordia, finché viviamo ci userà misericordia ogni volta che peccheremo. Quindi possiamo salvarci.

  • Il tempo della salvezza

Dio usa il tempo della salvezza, che è diverso da quello della misericordia, verso coloro che sono impegnati a vincere le proprie cattive inclinazioni.

Qualcuno dice: Non ce la faccio a vincere questa mancanza!

Gesù assicura: Ci sono io vicino a te, ti aiuterò io, ti salverò io!

È vero, da soli possiamo non farcela, ma con l’aiuto di Dio vinceremo certissimamente qualunque battaglia.

Quando abbiamo peccato siamo morti, non feriti o ammalati, e il morto per risuscitare ha bisogno della grazia infinita di Dio, quindi della sua misericordia.

Quando combattiamo contro le cattive inclinazioni possiamo sporcarci, ed è Dio che ci può dare l’aiuto, la forza per vincere e per pulirci, in quanto siamo ammalati, sporchi, ma non morti. Il Signore usa allora verso di noi il tempo della salvezza e ci salva. Ecco perché l’uomo con l’aiuto di Dio può dire:

“Se contro di me si accampa un esercito, il mio cuore non teme; se contro di me divampa la battaglia, anche allora ho fiducia” (Sal 26, 3).

  1. Le azioni della misericordia di Dio

Prima che l’uomo pecchi, il Signore compie due azioni: lo ascolta e lo aiuta

Se l’uomo prima di peccare ha pregato, il Signore lo ascolta, perché Dio ascolta sempre la preghiera del misero. Dio non ascolta la preghiera di chi non prega.

Pregate, perché Dio vi ascolta sempre! Infatti colui che ha creato l’orecchio forse non ascolta ciò che tu dici? Colui che ha creato l’occhio forse non vede quello che tu fai?

Dio ascolta la nostra preghiera e nel pericolo viene in nostro aiuto.

Tutto possiamo dire a Dio, ma mai che stavamo nel pericolo e non ci ha aiutato! Se sei caduto è perché tu hai voluto cedere alla tentazione, ma non perché Dio ti ha fatto cadere.

Dio non si diverte nell’ora della tentazione o quando tu cadi, ma trepida tutte le volte che stai in pericolo. Nel Padre nostro diciamo: “Non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male”. Sempre Dio fa in modo che l’occasione prossima diventi remota; fa sempre in modo che il diavolo non abbia mai il sopravvento su di noi. Se l’uomo pecca è perché vuole peccare, non perché Dio lo mette nelle condizioni di peccare.

Dio con verità ci potrà sempre dire: Prima che tu peccassi, io ho avuto misericordia, infatti quando tu hai pregato, ti ho ascoltato o quando hai avuto bisogno di aiuto ti ho aiutato!

È bello sapere questo! Ho pregato e Dio mi ha ascoltato! Ho chiesto aiuto e Dio me lo ha dato. Allora, se ho peccato di chi è la colpa? È mia!

  • Dopo che l’uomo pecca Dio compie due azioni: ha pietà e lo consola

Dopo che l’uomo ha peccato, Dio ha misericordia di lui, ma anche prima gli ha usato misericordia per non farlo cadere nel peccato.

Dio ha pietà dell’uomo che ha peccato. Quando ha visto me pascolare i porci senza che potessi sfamarmi perché il mio padrone, il diavolo, non mi dava nemmeno le ghiande che dava ai porci, ha

avuto compassione di me, ed è stato lui a suggerirmi: Figlio mio, perché stai qui? Tanti servi nella casa di tuo padre stanno meglio di te. Va’ a casa di tuo padre. Nella peggiore delle ipotesi potrebbe non accettarti come figlio, ma come garzone ti accetterà, e starai sempre meglio di come stai adesso.

Dio ha pietà del peccatore: trepida per questo figlio, ha pietà di lui nel vederlo senza grazia, nel vedere che consuma la vita, il tempo, che è dono suo, senza meritare niente, senza guadagnare niente.

Dio ha pietà dell’empio che, come dice la S. Scrittura, è fatto ingrassare per poi essere bruciato. Il fatto che un figlio sia considerato empio, non procura gioia al padre. Dobbiamo dirci la verità: noi ancora non abbiamo capito cos’è l’amore! Stiamo miliardi di chilometri dall’amore. Dio invece ha pietà del peccatore. Mi sembra di vedere Gesù dinanzi alla tomba di Lazzaro che piange. Il Figlio di Dio, che è Dio, prorompe in pianto dinanzi alla morte dell’amico!

Dio non solo ha pietà del peccatore, ma lo consola.

Gesù, come ha consolato Marta e Maria, così consola il peccatore. Gli dice: Non sai che si fa più festa in cielo per un peccatore che ritorna, anziché per novantanove giusti? Non sai che io sono la risurrezione e la vita e che chi crede in me risorgerà?

Quindi Dio ha pietà e consola. Le azioni della misericordia sono quattro: Dio ascolta, aiuta, ha pietà e consola.

  1. Le azioni di Dio per salvarci

Il tempo della salvezza non è lo stesso tempo della misericordia, è diverso. La misericordia è per il peccato; la salvezza è per vincere le battaglie contro il peccato non mortale, ma veniale.

Dio dice:

  • Io ti guiderò

Tu camminerai, ma chi ti indicherà la via sarà Dio. Potremo mai pensare che Dio ci condurrà per una strada sbagliata? Potremo mai pensare che ci porterà sull’orlo del burrone? No!

Dio dice: Figlio mio, io ti guiderò, se vuoi! Ricordati della mia azione di guida, ricordati che ho preso il popolo d’Israele dall’Egitto e l’ho guidato per mezzo della nuvola. Tu non sempre capirai il cammino che io t’indicherò, ma credimi anche quando invece di portarti per la via più breve verso la terra promessa, ti porterò per la via più lunga. Anche allora tu mi devi credere, perché io sono capace di tracciare una strada nell’acqua, per farti passare a piedi asciutti.

Non potremo mai dire: Signore, che hai fatto? Signore, dove mi hai portato? Gli dobbiamo solo dire: Signore, io credo che tu guidi l’anima mia perché si salvi.

  • Ti condurrò

Il condurre è un’azione ancora più intima, più affettuosa e più amorosa del guidare. Infatti non si tratta più di guidare la mia vita, ma di portarmi per mano. Il figlio piccolo è sicuro solo quando dà la mano al papà o alla mamma. È sicuro anche se il papà guarda a destra o a sinistra, anche se è distratto. Ciò che gli dà sicurezza è avere la sua mano nella mano del papà o della mamma.

Dio ti condurrà, ti porterà per mano. Tu dovrai solo muovere i tuoi passi; non dovrai porti il problema se andare avanti o dietro, se andare a destra o a sinistra, se camminare di giorno o di notte, quando sta il sole o quando piove o c’è la grandine o la neve, perché io non ti farò cadere, io ti sosterrò, io sarò la tua via, “Io sono la via”, io ti condurrò per mano. Io so tutto di te e so ciò che è buono per te e ciò che non è buono per te.

  • Io ti trasformerò

È Dio che trasforma e quindi farà di te quella che non sei.

Come fa Dio a trasformarci? Ha un solo mezzo a sua disposizione, e questo mezzo si chiama sofferenza. La sofferenza è il sigillo di Dio, è la presenza di Dio in un’anima, è il mezzo col quale Dio ci trasforma.

Se volete cambiare, dovete accettare la sofferenza. Dovete dire: Signore, io credo alle tue parole: “Beati coloro che soffrono”.

Se soffrite, rallegratevi. Dite sempre: Benedette quelle mani che mi hanno percosso.

Dice san Pietro: Quando subirete la sofferenza, rallegratevi, perché Dio è con voi, vi trasforma.

Quando il Signore ha voluto spiegare questa grande verità ha detto: Voi siete la mia vigna e dovete dare grappoli d’uva; io sono il torchio che deve maciullare l’uva per trasformarla in vino. Infatti non basta essere grappolo d’uva, bisogna trasformarsi in vino, che deve diventare sangue di Cristo. L’uva non diventerà mai vino se non entra nel torchio. Il grano non diventerà mai pane, se non entra nel mulino e non è trasformato da grano in farina.

L’azione della trasformazione è di Dio. Siamo talmente duri di testa, che non ci pieghiamo a nessuna grazia di Dio, per cui Dio ci trasforma solo con la sofferenza.

  • Io ti porterò in alto

Nel Deuteronomio Dio si paragona ad un’aquila che prende i suoi aquilotti tra gli artigli e li trasporta da una vetta all’altra.

Dio dice: Tu diventerai conforme a me. Ti farò esercitare tutte le virtù. Ti darò i miei doni, però tu devi metterti sotto i miei artigli e devi lasciarti trasportare. Anche se proverai l’angoscia, il timore, il travaglio, l’angustia, il terrore, lasciati trasportare, perché ti porterò da un’altezza all’altra, da una virtù all’altra, da un mondo all’altro. Io ti trasformerò, io ti porterò in alto. Sarò io ad esercitarti nella virtù della pazienza, della carità, della misericordia, del perdono. Tu non lo sai, ma al momento giusto, io intervengo per farti santa.

  • Io non ti dimenticherò giammai

Ti perseguiterò sempre col mio amore. Starò sempre a fianco a te di giorno e di notte. Non ti dimenticherò mai.

Sapete chi vi dice queste parole? Ve le dice il vostro Dio. Tutti potranno dimenticarsi di te, ma io non ti dimenticherò mai; starai sempre in cima ai miei pensieri. La mia preoccupazione è salvarti, la mia preoccupazione è farti santa.