Gesù non stancarti di parlare al mio cuore – Mc 6, 30-34

2007

2013

Mc 6, 30-34 – Venite e riposatevi

Mc 6, 30-34 – Venite in disparte con me

Mc 6, 30-36 – Venite con me in un luogo solitario

GESU’ INSEGNAVA

AI SUOI DISCEPOLI E AL POPOLO

(Mc 6, 30-34)

  1. Gesù insegnava ai suoi discepoli

Agli apostoli Gesù insegnava in privato, in disparte, in un luogo solitario. Invece alla folla insegnava dove si trovava: mare, lago, piazza, casa.

L’insegnamento fatto agli apostoli era un insegnamento privato, più profondo, più chiaro, più semplice, perché dovevano capire i ragionamenti e le parole che lui diceva alla folla.

Questa è la ragione perché noi, per diventare sacerdoti, abbiamo dovuto fare quindici anni di seminario. Abbiamo fatto la scuola media, il liceo, la filosofia e la teologia.

L’insegnamento degli apostoli è un insegnamento specifico, perché poi devono essere i trasmettitori dell’autentica parola di Dio; non devono accontentarsi soltanto di vivere alla giornata, ma devono accumulare tante di quelle energie per cui devono vivere loro e far vivere gli altri spiritualmente.

Gesù ai suoi apostoli, per tre anni, in disparte, ha impartito un insegnamento particolare. La Chiesa, dietro questo esempio, fa così con noi.

Dovete sostenere i seminaristi, i chierici, cioè coloro che aspirano al sacerdozio. Dovete sostenerli, mantenerli, aiutarli con la preghiera, con il consiglio e anche con la fuga delle occasioni pericolose.

  1. Gesù insegnava al popolo

Al popolo Gesù parlava in qualsiasi momento, ogni qualvolta lo trovavano. Il suo fascino era particolare. Di Gesù, dice il vangelo, che non aveva nemmeno il tempo di mangiare; però il tempo di predicare sì, sempre. Rinunziava a mangiare e a dormire, ma predicava sempre.

  1. Gesù parla anche a noi

Ricordatelo, figli miei carissimi, anche voi vi potete trovare in angustia di cuore. Sapete qual è la soluzione del problema? Andate da Gesù e ascoltatelo, cioè prendete il vangelo e leggete. Se avete la possibilità di chiedere spiegazioni a noi sacerdoti, saremo sempre pronti a rispondervi, a illuminarvi, incoraggiarvi, aiutarvi. Ma se questo non potete farlo, due sono i mezzi: prendete la corona del rosario e pregate, prendete il vangelo e leggetelo; perché la preghiera è conforto, ma anche la parola di Gesù è serenità, è sostegno. Non c’è niente di più bello di camminare in una strada illuminata; si cammina con più certezza, con più sicurezza. Quando invece si cammina in una strada che non è illuminata c’è sempre la paura di trovare un ostacolo e di rompersi la testa, o di trovare un fosso e di caderci dentro.

Questa è la preghiera, questa è la parola di Dio.

conclusione

A te che mi ascolti dico: ogni mattina leggi per cinque minuti il Vangelo? Se lo hai fatto va bene; se non l’hai fatto tu cammini in una strada oscura, ti puoi rompere la testa in qualsiasi momento. Infatti il peccato è sempre frutto di oscurità di mente e di oscurità e debolezza di volontà.

Attenzione, pregate, e ascoltate Gesù, non ha mai fatto del male a nessuno, ma sempre del bene.