Col cuore in Cristo – Mc 6, 7-9.13 – Lc 9, 1-6

Lc 9, 1-6 – Un comando di Gesù: Annunziate e una esecuzione degli apostoli: Partirono.


da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Martina Franca, 13.07.1997

 

LA NOSTRA MISSIONE PROFETICA:

CONVERTIRE LE GENTI

(Mc 6, 7-9. 13)

(Lc 9, 1-6)

 

  1. All’origine della nostra missione profetica c’è Dio

“Gesù chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi” (Mc 6, 7). Dio vi ha chiamate e vi ha mandate. Nel suo nome camminerete e farete del bene. Non togliete mai dalle vostre azioni Dio come soggetto! Guardate alla Vergine Santa! Quando la cugina santa Elisabetta, piena di Spirito Santo, la salutò, la Vergine rispose col Magnificat. In ogni versetto di questo inno il soggetto è Dio, perché egli è all’origine di ogni cosa. Camminate sempre nel nome di Dio e non abbiate paura di nessuno!

 

  1. Inviandovi, Dio vi ha affidato la missione di convertire

“E partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni” (Mc 6, 12). Inviandovi, Dio vi ha affidato la missione di convertire la gente, di scacciare i demoni. Non ci sia mai una lezione di catechismo senza il fine della conversione, del cambiamento di mentalità e di vita! Dovete dire a chi ascolta: Se prima facevi in un modo, adesso, alla luce della Parola di Dio che ti annunzio, devi cambiare idea e modo di agire! Il cristianesimo non è teoria, è vita. Dovete tener presente che la vita soprannaturale ha due realtà. Quella positiva: la vita della grazia, e quella negativa: il peccato. All’origine della grazia c’è Dio; all’origine del peccato c’è il diavolo. Poiché Dio mi manda a cambiare la vita dei miei fratelli, io devo scacciare dalla loro anima il demonio, il peccato. Date la grazia, date Dio, portateli ai sacramenti. La lotta contro il male deve essere portata fino all’ultimo sangue. Noi saremo sempre dei vincitori, perché con noi c’è il Cristo, il Vittorioso, che è morto ma è risuscitato, e sta alla destra del Padre per intercedere per ciascuno di noi.

 

  1. Inviandovi, Dio vi ha affidato la missione di ungere di olio gli infermi

“Ungevano di olio molti infermi e li guarivano” (Mc 6, 13). Questo versetto del vangelo di Marco prova che esiste l’unzione degli infermi. Quando un vostro parente è ammalato, dovete chiamare il sacerdote per farlo confessare e fargli dare l’unzione degli infermi. Se non lo fate vi comportate da atei. Con gli ammalati spirituali che cosa dobbiamo fare? Dobbiamo proclamare che al di là della giustizia di Dio c’è l’amore, il perdono e la misericordia. Quando vi ho parlato della misericordia divina vi siete commosse. Questo significa ungere! Voi dovete far vedere, far toccare con mano che al di là della giustizia di Dio c’è l’amore, il perdono e la misericordia. La misericordia fa piegare, intenerire, convincere le anime a ritornare a Dio con gioia, perché sanno che Dio li aspetta a braccia aperte per guarirle. Predicando la misericordia di Dio, gli ammalati guariscono.

  1. Gesù ci fa questa raccomandazione: Siate poveri!

“E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa  ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche” (Mc 6, 8-9). La povertà è il segno distintivo dell’apostolo di Cristo. Non c’è santità senza povertà. La povertà è deficienza economica e deficienza spirituale (umiltà). La prima delle otto beatitudini evangeliche è: “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli”, riguarda sia la povertà economica che quella spirituale. La povertà economica è la premessa dell’umiltà. Chi è ricco difficilmente sarà umile. Non possiamo essere imitatori del Cristo, escludendo la povertà, perché della povertà Gesù ha fatto un punto d’onore. L’incarnazione di Gesù è povertà economica e spirituale; così la sua nascita a Betlemme, il suo lavoro a Nazaret, il suo vivere nel nascondimento, la sua vita pubblica, durante la quale Gesù non aveva neanche la casa. Voi invece volete sempre la comodità! Non vi impegnate nella povertà economica. Vi desidero povere, perché dipendete da quel Dio che vi ha mandate.