Signore, apri le mie labbra… – Sal 144

BENEDIRE E LODARE DIO

(Sal 144, 2-9)

 

E il Verbo si fece carne
E il Verbo si fece carne

Questa mattina sono stato colpito dal salmo responsoriale e quindi vi parlerò del Salmo 144.

         “Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre. Grande è il Signore e degno di ogni lode, la sua grandezza non si può misurare. Paziente e misericordioso è il Signore, lento all’ira e ricco di grazia. Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature” (Sal 144, 2-3. 8-9).

 

  1. “Signore, ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome ogni giorno e per sempre”

Speriamo di lodare Dio in eterno e quindi anche in cielo. Gli angeli e i santi in cielo, infatti, benedicono il Signore, lodano il Signore.

Perché questo sentimento nel salmista, e perché questo sentimento mio oggi?

Dinanzi alla grandezza di Dio e dinanzi alle opere che ha compiuto per me e per voi, nel corso di questi anni, non si può non dire: Signore, ti voglio benedire, voglio cioè parlare bene di te.

Come si fa a parlare male di Dio, come si fa, ditemelo voi, dopo tutto quello che ci ha fatto?

Voglio parlare bene di te, o Dio, voglio proclamare, voglio dire ad alta voce a tutti, voglio mettere in evidenza tutti i tuoi attributi, quegli attributi che tu hai manifestato lungo il corso della mia vita.

 

  1. Come si fa a benedire Dio? Come si fa a lodare Dio? è impossibile! L’uomo non potrà mai lodare Dio in modo adeguato, né potrà tessere pienamente le sue lodi, perché il nostro Dio è un Dio misterioso. Egli agisce nella storia dell’umanità, nella storia degli uomini, nella storia della Chiesa,  però nessuno lo vede. Ci vuole un dono, il dono della fede, per poter vedere Dio che agisce in ogni uomo. Ecco perché spesso ci ribelliamo e ci mettiamo contro Dio.

Io non lo so come fa Dio a sopportarci, lui che ci manifesta giorno per giorno la sua volontà, non soltanto attraverso i comandamenti, non soltanto attraverso i precetti della Chiesa, ma anche attraverso i superiori, attraverso gli avvenimenti, attraverso le persone che ci circondano, attraverso le cose delle quali facciamo uso giorno per giorno. Siamo ciechi! Ecco perché quando staremo per morire dovremo dire: Abbi misericordia di me, Signore, perché sempre hai manifestato nel tuo amore la tua volontà, non solo per salvarmi ma anche per farmi santo, ma io ho sempre resistito alla tua grazia.

È difficile lodare e benedire Dio in una maniera adeguata, ma Egli ha avuto compassione di noi e ci ha messo in bocca le parole dei Salmi, che sono sua parola. Per mezzo dei Salmi possiamo benedire e lodare Dio in una maniera adeguata. Recitateli bene i Salmi, perché per mezzo di essi le creature benedicono Dio, lodano Dio in una maniera adeguata. Anche se non capite niente non importa: sarete uccelli, sarete rondini, sarete passeri. Le vostre parole saranno il cinguettio di questi uccelli che io la mattina presto sento dalla mia stanza. Con questo cinguettio, senza capire niente, siamo parte di tutte le creature dell’universo che cantano ogni giorno questa sinfonia meravigliosa al proprio Dio, Creatore e Signore di tutte le cose. Recitateli bene, piano piano, gustateli, non impoverite attraverso la fretta il contenuto splendido e supremo dei Salmi.

Lodate Dio con la liturgia. Questo fanno in cielo gli Angeli e i Santi e questo dobbiamo fare noi qui sulla terra. Sarà un cantico che abbiamo cominciato qui sulla terra, che continueremo nel cielo e non si spegnerà giammai. Quelle parole che avete in mano e che dite al mattino, mezzo assonnate, sono le parole che Dio gradisce in una maniera immensa e che si aspetta da noi anche assonnati, e che poi continueremo a dire in eterno.

 

  1. Come si fa a lodare Dio

Per lodare Dio bisogna avere un’idea adeguata, un’idea grande, grandissima di Dio.

Noi non abbiamo un’idea adeguata di Dio, né grande, né grandissima. Ogni giorno dovete crescere nella conoscenza di Dio per poter avere un’idea grande di Dio, perché la goccia d’acqua non potrà mai conoscere i palpiti infiniti dell’oceano. Noi gocce d’acqua siamo; Dio è l’oceano immenso. Noi potremo soltanto percepire appena qualche cosa di questo oceano, di questo Dio che è al di sopra di noi, ma che regge e governa ogni cosa.

Ci si fa un’idea grande di Dio attraverso la lettura e la meditazione della sua Parola, perché la cultura non dà la conoscenza di Dio. Se volete essere colti siatelo pure, ma non migliorerete la vostra vita spirituale. Non è la cultura che dà la conoscenza di Dio, ma la meditazione della sua parola. I Santi l’idea grande di Dio se la sono fatta nella preghiera, perché l’ascolto della Parola di Dio è preghiera.

Preghiamo sia quando ascoltiamo Dio, sia quando noi parliamo a lui, perché la preghiera è dialogo. Quando io parlo a Dio dico le mie miserie, quando Dio parla a me mi dice le sue benevolenze e le sue grandezze. Sappiatelo ascoltare!

La vita cristiana è esperienza di fede, non è cultura; è esperienza di Dio. Fatela questa esperienza! Ricordate i due apostoli Andrea e Giovanni che seguivano Gesù per conoscerlo. Gesù, accortosi che lo seguivano, si voltò e domandò:- Chi cercate? Gli risposero:- Maestro, dove abiti? Gesù diede quella risposta meravigliosa che dà ogni giorno a ciascuno di noi: “Venite e vedrete”.

Non vi devo insegnare dove abita il Figlio dell’uomo e dove voi abiterete, dovete fare un’esperienza di vita. La nostra si chiama vita cristiana, non si chiama cultura cristiana. Guai al cristiano che non vive da cristiano! Il Cristo ha detto: Io sono la via, la verità e la vita; chi mi segue vivrà, chi non mi segue morrà. Quindi si tratta di vita o di morte, non di cultura. È un aspetto che i cristiani di oggi non hanno ancora capito. Bisogna fare l’esperienza di Dio, perché non ci

faremo mai un’idea grande di Dio se non l’attingeremo da lui stesso, che nella sua bontà ha manifestato a noi chi egli è.

 

 

conclusione

 

“Una generazione narra all’altra le tue opere, annunziano le tue meraviglie. Proclamano lo splendore della tua gloria e raccontano i tuoi prodigi. Dicono la stupenda tua potenza e parlano della tua grandezza. Diffondono il ricordo della tua bontà immensa, acclamano la tua giustizia” (Sal 144, 4-7).

Il compito della creatura è questo: proclamare, annunziare, dire le opere che Dio ha compiuto e continuamente compie in ciascun uomo e nella sua Chiesa. Mettetevelo bene in mente, è Dio che lo vuole.

Una generazione deve raccontare all’altra generazione le opere che Dio ha operato nel passato, perché ciò che ha fatto nel passato lo farà nel presente, e ciò che sta facendo nel presente lo farà nel futuro, perché Dio è fedele, si ripete sempre.