Dio ama e amando crea e ricrea – Lc 15, 1-10

Lc 15, 1-10 Vi è più gioia davanti agli angeli di Dio per un peccatore

Lc 15, 3-7 – I sentimenti del Sacro Cuore di Gesù

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Il modo di agire di Dio

C’è un dato di fatto: l’umanità è peccatrice, gli uomini sono peccatori, si mettono contro Dio.

Quale atteggiamento Dio prende: l’atteggiamento di giustizia o l’atteggiamento di amore? L’atteggiamento di amore. I peccatori li amava prima che si allontanassero da lui e li ama anche ora che si sono allontanati da lui; anzi, li ama di più adesso.

Ecco, dice san Giovanni, a che punto è arrivato l’amore di Dio per gli uomini, che ha preso il suo Figlio unigenito e lo ha mandato sulla terra per cercare, trovare e salvare i peccatori. Non atteggiamento di giustizia quindi, ma atteggiamento di amore.

Se vogliamo fare il paragone tra coloro che sono vicini a Dio e coloro che si sono allontanati,
dobbiamo dire che Dio ama più coloro che si sono allontanati anziché coloro che sono rimasti, se mi permettete questa espressione che non è la più giusta.

Quando Gesù ha dovuto scusarsi dell’atteggiamento che aveva nei riguardi dei peccatori, ha portato il paragone del medico: non sono i sani che hanno bisogno del medico ma gli ammalati, e io sono venuto per gli ammalati.

Una mamma vuole bene a tutti i figli, ma vuole più bene ai figli ammalati, afflitti, a quei figli che sono più deboli.

L’azione di Dio la possiamo vedere sotto tre aspetti: iniziale, di perseveranza e finale.

1.   Inizialmente è un atteggiamento di amore, che si esprime nel cercare la pecorella smarrita, quindi nel cercare il peccatore. Questo atteggiamento di ricerca non è soltanto iniziale, non è soltanto di un giorno, ma dura fino a quando la pecorella non è nel suo ovile al sicuro.

  1. Dio non si ferma dinanzi alle difficoltà, ma persevera nella ricerca

 Ezechiele porta lo stesso paragone del pastore e della pecorella. Gesù dice che il pastore va dietro alla pecorella perduta finché non la trova; mentre Ezechiele dice che il pastore va per valli, per monti, trova tantissime difficoltà, non si ferma, continua di giorno e di notte, con la neve, col freddo, col caldo, va in cerca di questa pecorella. Ezechiele completa il pensiero di Gesù.

Quello di Dio è un atteggiamento di amore inizialmente, ma è un atteggiamento di amore anche nella stessa ricerca, che è continua.

  1. Quando Dio ha trovato il peccatore, il suo nemico, il suo cuore si riempie di gioia

Il pastore non rimprovera la pecorella, non la minaccia, non la giudica, non la condanna, ma l’accarezza, la pulisce, sana le sue ferite, e poiché vede che da sola non ce la farà, anche con tutta la buona volontà, a superare tutte le difficoltà del cammino, arriva fino al punto di mettersi al suo posto e di fare tutta la strada al suo posto.

La pecorella sulle spalle del pastore fa la strada col pastore, senza mettere un piede a terra, ma la strada la fa.

L’atteggiamento più bello è questo di fare la strada con Gesù, di farsi prendere da Gesù.

Voi dite:- Padre, ma io non faccio niente! Non devi fare niente. Alla fine ti troverai nell’ovile, e avrai fatto tanta strada; ma l’avrai fatta con Gesù. Le difficoltà iniziali dei peccatori dovrebbero essere grandissime, invece il Signore li riempie di gioia perché quelle difficoltà sono superate da Gesù; è lui che porta il peccatore sulle spalle. Quando il pastore ha trovato la pecora, il suo cuore è pieno di gioia; questa gioia la vuole comunicare agli altri, e la comunica agli altri.

Gesù arriva a dire una frase che io definirei assurda: si fa più festa in cielo per un peccatore che si converte, anziché per novantanove giusti. In altri termini, la conversione del peccatore è la gioia di Dio, ed è la gioia di tutti coloro che gli stanno vicino: gli angeli e i santi.

È vero che l’uomo è libero, ma Dio non si dà per vinto dinanzi alla malizia dell’uomo: lo cerca finché lo trova e finché non ha ceduto alla sua grazia. Ci sarebbe da dire, considerando questa parabola, che vale la pena di essere peccatore per dare questa gioia a Dio e per dare questa gioia a noi stessi.

Se vogliamo rendere felice Dio dobbiamo convertirci. Ritorniamo a lui senza guardare quello che siamo, e lo faremo felice.