Se Dio ti chiama, fidati …non ti pentirai mai! Rm 11, 1-2.11-12.25-29 – Lc 14, 1.7-11

Video dell’omelia tenuta dal Padre sul brano di Lc 14, 1.7-11

La chiamata è irrevocabile

(Rm 11, 29)

 

  

  1. Gesù è venuto a salvare il popolo eletto

 

Oggi il pensiero di S. Paolo è questo: “I doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili”(Rm 11, 29).

  1. Paolo si trova dinanzi a questo dato di fatto: Gesù è venuto sulla terra per salvare tutti gli uomini, ma il primo ad essere salvato doveva essere il popolo d’Israele.

è avvenuto invece che il popolo di Israele si è ribellato, non ha accettato il piano di Dio, non ha riconosciuto Gesù come Messia e come Figlio di Dio. ll popolo d’Israele Dio lo aveva eletto dalla creazione del mondo, immaginate se poteva trascurare questo popolo.

Se io sono padre di famiglia, di chi mi devo preoccupare? Di mio figlio! Poi scelgo ed accetto altri uomini come figli miei, e ciò che ho dato ai miei figli naturali lo do a tutti gli altri figli.

Questo è il problema di S.Paolo. Se capirete queste cose vivrete di fede.

 

  1. Poi tutti gli altri uomini

 

Il piano di Dio è un piano di amore. Gesù è venuto a salvare tutti gli uomini. Da chi comincia? Da casa sua, da Nazaret, ma Nazaret non lo riconosce, tanto è vero che Gesù dice: Nessun profeta è accettato nella sua patria.

 Comincia da Gerusalemme, ma Gerusalemme lo rifiuta, lo mette in croce, quindi il popolo d’Israele non accetta il piano di salvezza di Dio.

E allora che cosa fa Gesù? Chiama gli Apostoli e dice loro: “Andate in tutto il mondo”. Ecco il significato della parabola che una volta raccontò, quella degli invitati a nozze, che rifiutarono l’invito. Il padrone allora disse ai servi: “Andate per le strade e le piazze e tutti quelli che trovate fateli entrare. Quindi andate per il mondo e annunziate il Vangelo ad ogni creatura.

  1. L’uomo può rifiutare il piano di Dio

 

Una parte del popolo d’Israele, tra cui ci sono gli Apostoli ha accettato il piano di Dio, che è un piano di salvezza, mentre la stragrande maggioranza del popolo d’Israele, allora e adesso, non ha accettato la salvezza operata da Gesù.

La colpa è di Dio che è venuto meno alla parola o è dell’uomo che ha rifiutato il piano di Dio? La colpa non è di Dio, perché Dio quando ha dato il dono non lo ritira più, perché, dice S. Paolo: “Dio è fedele”.

L’uomo può non accettare il dono, può disprezzarlo, ma Dio non lo ritira più, perché i doni di Dio sono irrevocabili. S. Paolo porta il suo esempio: Io sono un ebreo, un israelita, della tribù di Beniamino. Sono stato un persecutore della Chiesa. Non ho accettato il piano di Dio! Dopo, per la misericordia di Dio e la mia libertà, ho accettato e adesso sono vostro.

Quindi, non è Dio che ha rifiutato il suo popolo eletto! In qualsiasi momento un israelita, un ebreo dice, come Alfonso Ratisbonne, che è un convertito della Madonna del Miracolo:- Gesù mio, misericordia! Ti riconosco come Dio, anche per lui c’è salvezza.

 Quando il popolo ha rifiutato il piano di salvezza Dio non è rimasto sconfitto. Dio permette il male per un bene maggiore. Il rifiuto d’Israele ha permesso l’entrata nel popolo di Dio di tutti i popoli della terra.

L’ostacolo alla venuta degli altri popoli nella Chiesa è venuto dal popolo di Israele. Questa è la storia della Chiesa. Sappiate che la più grande crisi che la Chiesa di tutti i tempi ha attraversato non è quella di oggi, ma è stata quella dei primi anni, quando gli Ebrei – e gli Apostoli erano ebrei – volevano che i pagani per entrare nella Chiesa dovevano prima diventare ebrei con la circoncisione e con l’accettazione della legge di Mosè, poi potevano ricevere il battesimo.

I pagani non accettavano queste leggi, infatti il piano di Gesù non era questo. Quanti ostacoli! I pagani ritenevano che non fosse necessario passare per la legge di Mosè per entrare nella Chiesa di Dio, perché giustamente bastava il battesimo.

  

         conclusione

 Gli Ebrei non hanno ancora accettato il piano di Dio, ma Dio li attende, perché i suoi doni sono irrevocabili. Lo stesso vale per noi, possiamo disprezzare e rifiutare il piano di Dio su di noi, ma il dono di Dio è sempre lì che aspetta di essere accolto.