Il serafico San Francesco la sua vita conclude sereno

SAN FRANCESCO D’ASSISI

Mt 11, 25-30 – San Francesco d’Assisi

Mt 11, 28-30 – Una esortazione amorosa di Gesù: Prendete il mio giogo

Mt 11, 25-30 – Ti benedico o Padre

Mt 11, 25-30 – Il Padre rivela i suoi misteri agli umili

Mt 11, 25-30 – San Francesco d’Assisi – 2012

Mt 11 25-30 -“Venite a me, prendete il mio giogo, imparate da me” – San Francesco d’Assisi

(Mt 11, 25-27)

Da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M

  1. Dio si rivela agli umili

Dio rivela i suoi misteri intimi e profondi soltanto alle anime umili. San Francesco d’Assisi è stata un’anima umile, povera, poco sapiente, secondo la concezione del mondo. Ebbene Dio a queste anime umili rivela i suoi misteri, i misteri del cielo, i misteri che regolano le leggi della natura e del soprannaturale. La vera sapienza non consiste nel conoscere le cose vere di questa terra, ma nel conoscere e fare le cose del cielo. Questa è la vera sapienza. E Francesco d’Assisi per poter seguire più da vicino Gesù, l’ha seguito incondizionatamente.

È Gesù che mette le condizioni a noi: Se mi vuoi seguire rinnega te stesso! Se mi vuoi seguire prendi la tua croce! Se vuoi venire dietro di me seguimi sulla via del Calvario! È Gesù che mette le condizioni, non siamo noi a mettere le condizioni. Tutte le volte che noi mettiamo le condizioni a Dio siamo lontani da lui mille miglia. Quanto più ci avviciniamo a Dio tanto più ci avviciniamo a Gesù; tanto più ci avviciniamo a Gesù, tanto più ci avviciniamo a Gesù crocifisso. Dio non si trova in un luogo, perché Dio non ha luoghi. Questi sono gli insegnamenti di Francesco d’Assisi.

            È vero che le stimmate le ha ricevute sul monte Averna, però Dio lui l’ha trovato in ogni luogo, perché Dio seguiva lui e lui seguiva Dio. Non sono i luoghi che fanno i santi, ma è Dio che fa i santi, la rinunzia alla propria volontà, seguire senza condizioni Gesù. Quanto più san Francesco d’Assisi donava se stesso, tanto più Gesù gli faceva conoscere il mistero del regno dei cieli, lo rendeva sapiente secondo Dio, e intelligente secondo Dio, dandogli il dono della sapienza e dell’intelligenza che sono due doni squisiti dello Spirito Santo.

  • San Francesco d’Assisi e il mistero della croce

Dio lo ha preparato al mistero della Croce, ed una volta si è rivelato e gli ha dato le cinque piaghe, le stesse sofferenze della croce di Gesù Crocifisso. La croce è il segno della predilezione da parte di Dio verso la creatura, ma l’accettazione della croce è il segno più squisito dell’amore della creatura verso Dio. Ecco i due doni: Dio dona se stesso dando la sofferenza; l’anima accetta la sofferenza dando se stessa.

In Francesco si sono avverate le parole di Gesù: “Chi rinunzierà a suo padre e a sua madre, chi rinunzierà agli averi, ai poderi, ai fratelli, a tutto ciò che ha, riceverà sulla terra il centuplo. Cento volte tanto e la vita eterna nell’altra”.

Francesco, dinanzi al padre che lo vuole a casa sua, dice: Io intendo seguire Gesù rinunziando a tutto. Il papà replica: “Ma tutto ciò che indossi è mio. Non hai ancora rinunziato”. Francesco si toglie tutti gli abiti che aveva addosso, li getta al padre e rimane nudo. Così ha voluto seguire Gesù, il quale è morto nudo sulla croce. Lo ha seguito fino alle estreme conseguenze, però da Dio ha avuto tutto, il centuplo su questa terra. Pensate, è stato il fondatore di un grandissimo Ordine religioso, l’Ordine Francescano che oggi si divide in tre grandi Ordini religiosi, tanto meritevoli dinanzi alla Chiesa e dinanzi a Dio: i Conventuali, i Francescani e i Cappuccini. Tre grandissimi Ordini religiosi! Mentre è morto giovanissimo. Dio gli ha dato il centuplo sulla terra e la vita eterna nell’altra.

            conclusione

Io come figlio di san Francesco di Paola devo avere una venerazione particolare per questo Santo, perché Francesco di Paola è nato per intercessione di san Francesco d’Assisi. E si chiama Francesco perché la mamma per averlo fece il voto di chiamarlo come lui.

Francesco di Paola è stato guidato da san Francesco d’Assisi. Per un anno è stato in un convento dei Padri Francescani, è andato personalmente a tredici anni ad Assisi per venerare le reliquie di questo grande Santo, suo protettore.

Poi ha avuto il dono di poter costruire il convento e la chiesa di Paola dietro le indicazioni di Francesco d’Assisi. Francesco d’Assisi ha avuto una protezione particolare sul nostro grande Fondatore, Francesco di Paola, il quale lo ha sempre venerato; gli è sempre stato caro in tutta la sua vita. Da lui impariamo l’amore doloroso, l’amore crocifisso, la donazione totale di se stessi e la sequela incondizionata del Cristo.